WELL…

“Well…” lo scienziato americano che si è fatto 10 ore di aereo per venire a parlare al congresso di luminari, ma più che altro se le è fatte per venire a fare un giro sul Lago di Garda, comincia il suo discorso. Dopo il famoso “Well…” che è l’unica parola, fra l’altro molto rassicurante, che in sala capiscono tutti, quelli che sanno l’inglese, quelli che l’hanno studiato solo a scuola e pertanto non lo sanno e pure quelli che nonostante non abbiano studiato l’inglese sanno benissimo che gli scienziati americani cominciano sempre il loro discorso con “Well…” e, anche se non sanno cosa vuol dire, hanno capito che vuol dire: “State tranquilli che non ho niente di nuovo da raccontarvi, non preoccupatevi…” dopo questo “Well…” appunto, infila una serie di parole scontate ma che proprio per il fatto che sono in inglese vengono recepite in lingua originale da una ristretta cerchia di eletti che si stupiscono che il discorso sia di una banalità sconcertante. Quelli che ascoltano la traduzione pensano che il traduttore si sia concesso un po’ troppe licenze di semplificazione e non sanno che invece il discorso è davvero così terra terra.

Lo scienziato finisce il suo discorso, non ha detto praticamente nulla e tutti restano a bocca aperta perché lui è lo scienziato e se lui, che è uno scienziato, ha detto queste cose vuol dire che sono proprio vere perché si è fatto diecimila chilometri per venircele a raccontare e dunque non possono essere balle. E in effetti sono cose vere ma messe giù così sanno di sonora presa in giro perché non sono contestualizzate e a fare quel discorso non ci voleva lo scienziato ma l’assessore allo Sport che quel discorso non può farlo altrimenti casca il palco.

Cosa ha detto lo scienziato di così banale e cosa avrebbe avuto dire per essere più efficace se avesse avuto le informazioni per poter contestualizzare il suo importante discorso?

Lo scienziato ha detto che hanno fatto il “solito” studio su due campioni di popolazione, che questo studio è stato condotto su campioni attendibili e piuttosto numerosi altrimenti non sarebbe stato finanziato perché sarebbe stato la fotocopia dello studio di un paio di anni prima, che da questo studio è emerso che suddividendo il campione oggetto dello studio in due grandi categorie, quelli tendenzialmente sedentari e quelli tendenzialmente dediti alla pratica di una sana e sistematica attività motoria, gli appartenenti a questa seconda categoria hanno dimostrato di avere un ‘aspettativa di vita superiore a quelli dell’altro gruppo del campione e, soprattutto che anche la qualità di vita è migliore misurandola con certi parametri standardizzati che sono ben illustrati nella loro codificazione dal relatore.

Praticamente lo scienziato non ha detto niente, o meglio non ha detto niente che non sia scontato e che poteva essere “proclamato” anche senza portare alcuno studio statistico in supporto.

Se avesse conosciuto la realtà locale (che è la realtà locale di praticamente tutte le città italiane) avrebbe potuto contestualizzare il discorso e sarebbe risultato molto più incisivo. A quel punto poteva fare un discorso più o meno così che avrebbe messo a dura prova il traduttore non tanto per la difficoltà di tradurre il testo ma quanto per il dubbio amletico del tipo: “Ma queste cose le traduco alla sala o le “filtro” in qualche modo?”.

“Allora, Well, bene, anzi bene un bel niente perché è inutile che io mi faccia diecimila chilometri per venirvi a raccontare cose che sapete già tutti e che stiamo dimostrando ormai da decenni e tutti abbiamo capito che il problema non è farle sapere alla popolazione bensì trovare le strategie applicative per mettere la popolazione in grado di recepire il messaggio e poterlo mettere in pratica. Il problema qui non sono io che vi devo spiegare queste cose che sapete già e se è per quello io i soldini per farmi il giro turistico sul Lago di Garda ce li ho anche senza prendere il vostro gettone di presenza. Non mi interessa nulla se nessuno mi ferma per strada perché non sono un calciatore o una star di Hollywood, l’importante è che voi riuscite a trovare il sistema per mettere in pratica ciò che ormai tutti gli scienziati, luminari e non, vanno predicando da anni. E allora, se proprio vogliamo fare un discorso serio, dovremmo coinvolgere il vostro Assessore allo Sport, qui presente in sala, che invece di accontentarsi di organizzare questo convegno dovrebbe infuriarsi per la situazione nella quale si trova a svolgere il suo incarico e, permanendo questa situazione dovrebbe avere pure il coraggio di dimettersi dall’incarico perché è impossibile fare l’assessore allo Sport senza un  minimo di progettualità, senza un minimo di investimenti per portare avanti un piano concreto.”

E’ chiaro che un discorso così non potrebbe cominciare con il rassicurante “Well…” non sarebbe un discorso “filogovernativo” e più di qualcuno in sala direbbe “Ma chi l’ha chiamato questo che invece di venirci a dire che va tutto bene è venuto a rilevare che il Re è nudo?”

Abbiamo bisogno di governanti che salgano in cattedra, che strappino il microfono di mano al luminare e che si mettano a dire come stanno le cose. Questi governanti, ovviamente, non possono essere le ultime ruote del carro, altrimenti vengono tagliati fuori ed il loro discorso passa come una monotona campagna elettorale. La teoria ormai la sappiamo tutti e dei discorsi che iniziano con “Well…” ne abbiamo piene le tasche. E’ molto meglio se questi scienziati li facciamo venire qui a loro spese che tanto ci vengono lo stesso perché l’Italia è bella, e se proprio abbiamo soldi da buttare mandiamo un nostro scienziato negli Stati Uniti a spiegargli come abbiamo fatto per applicare le teorie che noi conoscevamo già. Così quando vengono qui a fare i turisti non ci prendono più in giro e magari si inventano discorsi nuovi. Well…