Auguri di Buona Pasqua. Devo sentire un mio amico con il quale ci siamo trovati all’ultimo dell’anno e avevamo concordato che il 2017 era durato circa 150 giorni. Ci eravamo visti anche il 31 dicembre precedente e avevamo fatto più o meno la stessa considerazione.
Adesso io ho un problema, che non so se è soggettivo o è proprio del 2018, per questo, appunto, devo sentire il mio amico, che i primi tre mesi del 2018 mi sono durati circa una settimana e dunque avanti di questo passo, se non cambia qualcosa, il 2018 rischia di durarmi solo 28 giorni. A questo punto comincio a sospettare che il 2018 sia un po’ difettato perché mentre sul 2017 io ed il mio amico avevamo convenuto che il problema era nostro e non del 2017 perché in realtà da prove documentali risulta che il 2017 sia durato a tutti gli effetti 365 giorni, per quanto riguarda il 2018 comincio avere dei dubbi.
Sono perfettamente sobrio, non ho bevuto e preciso che eravamo perfettamente sobri anche quell’ultimo dell’anno con il mio amico quando abbiamo concordato il fatto che se gli anni sembrano durare 150 giorni invece che 365 la colpa è solo nostra. Anzi, a tal proposito devo precisare che un trucchetto per passare una serata che ti accorgi del tempo e non ti passa in cinque minuti è proprio quello di non bere. Senti meglio il tempo, te lo gusti, ti dura di più e te lo ricordi pure meglio, Per cui il consiglio è se siete in compagnia di persone simpatiche non bevete troppo, serve a farvi gustare di più la serata e a fissarla meglio nella memoria, al contrario se siete in presenza di persone insopportabili e noiose…
Bene, voi direte che non ho bevuto quella serata ma bevo per tutto il resto dell’anno (anche adesso per scrivere queste cose…) e così il tempo mi passa più velocemente e vado a pensare che gli anni siano difettati per quanto velocemente passano. Invece non è così perché da tanto poco che bevo (solo qualche birretta ogni tanto, il vino si e no che l’assaggio…) non sembro nemmeno veneto anche se in realtà, di sangue, in effetti non lo sono del tutto.
C’è davvero il rischio che gli anni siano difettati oppure che ci sia qualcosa che non c’entra con l’alcol che ci distorce la percezione del tempo.
Questa cosa, per conto mio si chiama stress. E tanto per dire che anche questa volta non penso di essere fuori argomento sul mio sito: io ho la netta sensazione che l’unico vero alleato per combattere davvero lo stress possa essere il movimento. Allora io dovrei esserne esente perché mi muovo abbastanza, non sono certamente un sedentario e trovo sempre mille scuse per evitare le classiche cose da sedentario dell’era moderna. Purtroppo lo stress non è solo nelle gesta di chi lo subisce ma è proprio nell’aria. Per esempio se tu vai in auto tranquillo ma sei in mezzo ad una marea di stressati non puoi restare calmo perché gli stressati ti impongono i loro ritmi e sono le modalità degli stressati a comandare. Se ti fermi tutte le volte che ci sono le strisce pedonali salvi qualche pedone di sicuro ma rischi la vita tu perché ci sono delle strisce pedonali dove proprio non si ferma nessuno e se osi fermarti devi assolutamente guardare lo specchietto per capire se verrai massacrato dal fuoristrada dietro che non immagina minimamente che ti fermerai. Non è un guidare tranquillo quello. Come quando in autostrada provi a superare ai 110 chilometri all’ora un camion che fa i 90 e c’è il rischio che arrivi dietro un missile che fa i 200 chilometri all’ora. Ma il limite in autostrada è dei 130 ed uno che fa i 130 frena benissimo se trova te che esci ai 110. Ma questa è pura teoria perché poi arriva sempre l’idiota che fa i 200 e quello lo vedi molto distante e quello parte pure dal presupposto che tu superi ai 140 non ai 110 pertanto o dai gas o fai a meno di superare. Alla faccia dello stress.
Teoricamente il movimento può salvarci dallo stress.
Teoricamente anche lì perché se il movimento lo fai in una città stressata che ha rispetto solo per le esigenze degli automobilisti e non per quelle dei ciclisti e dei pedoni allora rischi di subire lo stress anche lì. A quel punto puoi rintanarti in una palestra a pedalare e/o camminare al chiuso senza pericoli di auto che ti investono. Ma secondo voi fa bene pedalare o camminare a pagamento in una palestra dove il panorama è sempre quello e dove l’aria non profuma esattamente di gelsomino?
Allora io ho questo problema del 2018 che sta durando troppo poco e devo telefonare al mio amico per sapere se è un mio problema personale, se è un problema sociale o se è un problema proprio del 2018 evidentemente difettato.
Non posso dire che sia anche un problema di struttura sociale troppo stressata, perché se sostengo che una bella rete di piste ciclopedonali potrebbe aiutarci tutti a vivere in modo meno stressato dopo vengono a prendermi gli uomini con il camice bianco e mi portano in un posto dove il tempo non passa proprio mai. Ma, quasi quasi…
Ancora auguri di Buona Pasqua a tutti.