VIETATO VIETARE

Mi occorrerebbe un buon avvocato. Uno che faccia causa a tutti quei genitori che stanno devastando la scuola primaria italiana seminando il panico da “causa per infortunio” nelle maestre. Le maestre sono terrorizzate da questi genitori dalla “causa facile” e non si fidano più a far giocare normalmente i bambini nei cortili delle scuole. Io stesso ho sequestrato un paio di cartelli del tipo “Vietato correre” che sono quando di più patetico ed al tempo stesso scandaloso possa accadere in una scuola primaria. Vietato correre in una scuola primaria? Ma dove stiamo andando? E poi cosa metteremo? “Vietato camminare piano” in una casa di riposo? Se in una scuola primaria è vietato correre la logica conseguenza è che in una casa di riposo sia vietato camminare piano. L’anziano cammina piano, il bambino corre, questa è la normalità delle cose. Poi può succedere che ci sia pure l’anziano che corre (buon per lui) o la disgrazia del bambino che non riesce a muoversi come un bambino normale ma quelle sono eccezioni.

Il cartello “Vietato correre” in un posto frequentato da bambini è molto pericoloso. E’ fattore di diffusione della sedentarietà. I bambini moderni hanno già troppi fattori di rischio verso la sedentarietà, non ci si può permettere il lusso di somministrargliene anche a scuola.

Forse un cartello “Vietato correre” può ridurre di un uno per cento il rischio di normali infortuni che possono succedere nelle normali situazioni di gioco ma lo stesso cartello è sicuro diffusore di comportamenti motori poco raccomandabili per un bambino. Siamo di fronte all’esigua riduzione di rischi di normali infortuni contro la sicura diffusione di comportamenti motori scorretti e poco raccomandabili per una crescita armoniosa del bambino, il danno certo per l’abbassamento di un rischio che si può umanamente affrontare.

Vi sono altri rischi per i quali varrebbe la pena prendere provvedimenti drastici ma invece non succede proprio nulla. Penso a quanto accade per strada per colpa di comportamenti molto più pericolosi di quelli dei bambini. Anche a me è capitato di dover fare qualche telefonata a casa per sapere di qualche bambino che aveva preso qualche bella botta ed era proprio il caso di sapere che quella botta avesse un decorso regolare. Con riguardo ad altre cose successe per strada invece mi  è capitato di dover andare a funerali. E non è stata bloccata nessuna strada.

Chi è che vieta la produzione di autovetture che superano i 130 chilometri all’ora? Se non si vieta la produzione di quel tipo di auto allora non si può vietare ad un bambino di correre. L’auto può fare i 300 chilometri all’ora? Mi pare giusto che il bambino possa fare anche i 25, una specie di missile, nel cortile della scuola, più veloce di una bicicletta. Mettete il limite dei 30 all’ora in tutta la città? Allora vi posso concedere un limite dei 22km/h al bambini che corrono in cortile. Vuol dire che i più veloci potranno correre al massimo solo a casa loro. Ma prima mettete il limite dei 30 a tutta la città. E’ follia pensare ad un cortile di bambini che camminano circondato da auto che possono fare i 55 chilometri all’ora.

Le maestre hanno paura a far correre i bambini nei cortili perché se qualcuno si fa male dopo può arrivare una causa da parte dei genitori. I sindaci hanno paura a mettere le città ai 30 chilometri all’ora perché se il traffico rallenta dopo la gente non acquista più auto e comincia ad utilizzare i mezzi pubblici. Sono paure giustificate? Mettiamo i limiti di velocità nei posti giusti. Le regole occorrono, non si possono “vietare i divieti” per inneggiare all’anarchia. Ma è più importante regolamentare in modo severo il traffico automobilistico che ne porta all’ospedale migliaia o il gioco dei bambini nei cortili delle scuole?

In ogni caso essere molto severi porta a degli inconvenienti. Nel primo caso finisci per vendere meno auto nel secondo finisci per trovarti una generazione di sedentari. Cos’è più pericoloso?

Come adulti predichiamo bene ma razzoliamo male. Invitiamo i bambini a non correre in cortile perché possono infortunarsi poi utilizziamo dei mezzi che pesano circa 50 volte il loro peso e li lanciamo ad una velocità tripla a quella che loro raggiungono nei cortili, questo appena fuori dai cortili nei quali a loro è vietato correre.

Un bambino lanciato alla massima velocità contro un altro bambino può anche fargli del male se non frena in tempo. Ma se non frena in tempo vuol dire che è un po’ imbranato e pertanto è un bambino che ha molto bisogno di giocare per sviluppare quelle capacità coordinative che ogni bambino deve sviluppare.

Un  adulto su un SUV lanciato ai 55 contro un ciclista o pedone se non frena più che bene può ammazzarlo. Allora è giusto che facciamo scorrazzare in città questo automobilista perché, poverino, se non frena bene vuol dire che è un po’ imbranato ed ha proprio bisogno di diventare un bravo pilota.