C’è anche una circolare del Ministero dell’Istruzione a chiedere che vengano dati meno compiti per casa durante le vacanze di Natale. Vediamo se faranno finta di niente. La scuola super competitiva è pure capace di ignorare questa sacrosanta disposizione perché travolge tutto e tutti.
Ovviamente, tanto per cambiare, saranno proprio i genitori a decidere se questa occasione può essere colta al volo o è opportuno ignorarla in un clamoroso attacco di omertà. I genitori più presenti nella scuola sono quelli che spingono perché il loro figlio possa diventare Einstein, la loro opinione vale il doppio ed alla fine bisogna comportarsi sempre secondo le loro esigenze. I ragazzi non contano nulla, devono obbedire e basta, tanto la scuola la decidono i genitori e se i ragazzi hanno qualcosa da obiettare si studino come è finito il ’68 che non credano che la scuola sia loro.
Io penso che la tragedia più grande della scuola italiana sia stato proprio il ’68. Siccome quattro deficienti non hanno capito che la scuola non si poteva riformare così come se nulla fosse allora è passato il concetto che la scuola resterà così per tutta l’Eternità. Ma se la scuola non è vissuta nel suo divenire dagli studenti allora è una scuola morta che non serve a nulla, non fa ricerca e pone finte domande alle quali la risposta è già scritta sui libri. La scuola delle case editrici, dello zaino da 11 chilogrammi ormai ha stressato tutti, eppure è ancora fortemente sponsorizzata da un gran numero di adulti che si oppone ad ogni timido tentativo di cambiamento.
La circolare del Ministro Bussetti (nemmeno un innovatore: un tranquillo burocrate che però non può fare a meno di guardare in faccia la realtà) è una grande occasione, vediamo se la scuola italiana saprà sfruttarla o riuscirà a sbagliare anche questo calcio di rigore.