Nel mio ultimo articolo qualcuno ha visto una velata critica al governo attuale. Evidentemente se sono poco chiaro quando tratto di attività motoria figuriamoci quanto posso esserlo quando scrivo di politica e/o di religione.
La mia non era una critica, nemmeno velata, all’attuale governo e non era neanche una critica alla classe politica in genere, anzi dando un connotato “insipido” all’aggettivo “incredibile” tendevo a sollevare la classe politica da critiche ben più forti che le provengono da tutte le parti.
Sono partito dal presepio per passione del presepio non per arrivare a disquisire di politica, poi lo so che del presepio non gliene frega niente a nessuno e se mi metto a scrivere che può essere anche molto interessante “immergersi” in un presepio mi prendono per un pazzo scatenato che è proprio opportuno che si limiti a scrivere in modo eccentrico di attività motoria.
Ad un certo punto mi sono dato (autocritica…) pure del blasfemo nel momento in cui avessi ipotizzato accostare le mie miserie umane (una continua, incessante predica sulle piste ciclabili che non ci sono o sono decisamente insufficienti nel nostro paese) alla bella osservazione (e qui non sono autocritico ma mi incenso pure…) sull’attualità del presepio.
In realtà un accostamento c’era già stato, anche se con riferimento alla politica in generale e non al mio preciso tarlo delle piste ciclabili, quando ho fatto un confronto fra la nostra società e quella del presepio. E lì probabilmente ho davvero sfiorato l’anatema ma non penso di essere stato proprio da scomunica ad affermare che in quei tempi probabilmente era anche difficile credere. Certo io non c’ero a quei tempi, ma immaginare ad un’informazione di tale portata adesso senza supporto di televisioni, Internet e altri mezzi di informazione viene istintivo pensare che tutti la bollano come leggenda metropolitana perché non ha nessun riscontro sui canali ufficiali dai quali passa la “verità” (e qui, non a caso, la scrivo con la “v” minuscola perché per conto mio è quella del mercato).
Venendo a bomba sul passaggio incriminato, sono arrivato a dire che nella nostra società è più facile credere in qualcosa perché abbiamo sistemi che ci portano addirittura a credere in una classe politica incredibile. Non c’era nessuna critica al governo attuale e mi pare di averlo ribadito anche dopo quando ho chiaramente scritto che non so se sia utile questa crisi di governo o se sia meglio tentare di governare in qualche modo. Quando mi dichiaro ignorante in tema di politica non lo faccio per vezzo radical chic, per mettermi nell’atteggiamento di chi tenta di stare sopra alle miserie umane. Molto semplicemente sono veramente ignorante in fatto di politica anche perché me ne occupo solo relativamente alle questioni sull’attività motoria (che poi possono essere anche molto impattanti se riguardano tutta la mobilità urbana) ma viste sempre dalla parte dell’insegnante di educazione fisica che sa che ci sono 20 milioni di suoi connazionali con un serio problema di sedentarietà che si può anche tradurre in un problema di salute.
Per cui ho scritto del presepio e, pazzo scatenato o meno, davvero vi consiglio, se ce l’avete ancora, di provare a mettervi “dentro” e se non ci riuscite o state lì con calma oppure vi consiglio di farlo un po’ meglio l’anno prossimo perché se è fatto con attenzione vi garantisco che, senza fare opere faraoniche, si riesce ad entrarci e dare un grandissimo significato a questa bella usanza. Qualcuno mi dirà che “entra” meglio nell’albero di Natale e complimenti, non ho detto di ripudiare l’albero di Natale, ho solo detto di valutare la grandiosità ed il forte impatto del presepe.
L’accostamento con la politica, che ha questo punto rischia davvero di diventare sconveniente e inopportuno, è stato probabilmente infelice però mi permette di rilevare come siamo immersi in un sistema che si perde molto sul dettaglio e poco sull’ideologia.
Allora, nel dettaglio, per cercare una chiarezza che quando uno vuole travisare per motivi di comodo forse è impossibile ottenere, io a questo governo posso muovere concretamente una critica che penso che avrei fatto a qualsiasi governo, di qualsiasi colore, che avesse operato in questo periodo: non si è riusciti a fare praticamente niente in tema di piste ciclabili. Guardate che questo governo non si è insediato promettendo che avrebbe risolto una volta per tutte il problema della mobilità urbana, non è riuscito a fare quasi nulla in tal senso perché è un sistema bloccato, ma talmente bloccato che qualsiasi politico che fa promesse in tal senso non solo si mostra “altamente incredibile” ma non piglia nemmeno voti perché dimostra di non aver capito in che contesto lavora.
Il politico “incredibile”, di destra o di sinistra che sia, lo è perché si trova a fare la pedina di un sistema bloccato. Pur se incredibile può lavorare più o meno bene e da questo punto di vista lungi da me la presunzione di dare dei pareri su questioni che non riesco nemmeno lontanamente a comprendere.
La questione piste ciclabili (e torno a dire che è quasi blasfemo citarla in un articolo dove ero sinceramente e appassionatamente partito sul presepio) è tutto sommato abbastanza trasparente e basta mettere il naso fuori dalla porta per capire quanto sia difficile da affrontare.
Forse, in questo momento storico, poteva esserci qualche possibilità in più per affrontarla perché la pandemia imponeva di utilizzare di meno i mezzi pubblici ed un ricorso in grande stile all’utilizzazione della bici sarebbe stato certamente utile in tal senso ma le resistenze contro le quali si è scontrato questo governo (deriso il bonus biciclette come se fosse stata una grossissima scemata quando invece, almeno a livello pubblicitario, è stata l’unica mossa concreta per far capire che è proprio utile usare la bicicletta) sono state decisamente forti e qualsiasi forzatura in direzione di un vero cambio di stile nel modo di intendere la mobilità urbana avrebbe certamente offerto il fianco a critiche ancora più forti.
Forse si può dire che questo governo ha avuto paura ad intervenire energicamente in questo momento su un tema che è più vasto di quanto si possa pensare ma, facendo della sana dietrologia, non penso che nessun altro avrebbe avuto il coraggio di decidere che questo era il momento giusto per fare la rivoluzione ecologica delle nostre città.
Io sono immerso nelle miserie umane come tutti. Se faccio una bella considerazione sul presepio (mi permetto di dire che era bella) la faccio perché ho le mie passioni come tutti. Se nel descrivere questa arrivo a fare un bel po’ di caos come al solito quello mi pare il minimo conoscendo il sottoscritto, poi sono perfettamente conscio che quando si tratta di politica tutti sono disposti a far finta di capire ciò che vogliono loro e a dire anche cose che non hai scritto.
Qui siamo tutti incredibili e lo siamo perché siamo immersi in un sistema di informazioni (questa è la vera critica, non quella alla politica in generale) che fa i conti solo con il mercato dal quale dipende. Se non fanno le piste ciclabili non è solo perché ciò non conviene al mercato ma anche perché esiste un sistema di informazioni che smonta chi le chiede e rende credibile chi dice che bisogna continuare ad usare l’automobile come se fossimo ancora negli anni ’60, anche se gli anni ’60 sono finiti da oltre mezzo secolo.
Su questa cosa sono monotono in un modo ossessionante, di problemi veri ce ne sono molti anche ben più consistenti di questo, nel presepio mi ero perso in un ambiente che ne aveva altri ancora mediati da un tipo di informazione che penso che fosse molto diversa da questa.
Poi è pure possibile che vi fosse un problema di informazione anche a quei tempi, certamente non per la manipolazione di televisioni e mezzi di comunicazione di massa.