Rischio di aver avviato una polemica che sta caratterizzando un po’ il mio sito in questi giorni. In realtà io non mi occupo solo di bambini ma di tutte le persone di tutte le età che per star bene devono muoversi. Sono un “generico” dell’attività motoria.
Il fatto che l’attenzione sia spostata sui bambini mi fa piacere, anche se non volevo creare polemiche. I bambini sono il futuro, è sacrosanto dare tanta importanza a tutte le questioni che riguardano i bambini.
Mi si dice che c’è un progetto del Governo che riguarda l’introduzione dell’insegnante di educazione fisica nella scuola primaria e sollevando questo problema ho scoperto l’acqua calda perché è ormai decenni che se ne dibatte.
Benissimo, allora più laconico che mai: “NON MI INTERESSA CHI SI OCCUPA DEL GIOCO DEI BAMBINI A SCUOLA. L’IMPORTANTE E’ CHE I BAMBINI GIOCHINO ANCHE A SCUOLA ALMENO LA META’ DEL TEMPO CHE RIUSCIVANO A GIOCARE UNA VOLTA.”
Sono d’accordissimo sul fatto che il problema è grave e non è solo della scuola. Ognuno faccia la sua parte. Personalmente ritengo che i maestri (e vorrei aggiungere anche il personale ausiliario) abbiano tutti i numeri per far giocare più che bene i bambini. Forse così mi attirerò le ire dei miei colleghi che si sentiranno traditi dal mio atteggiamento, ma se non ci sono soldi (e pare che non ci siano) per prevedere nuove assunzioni, sono convinto che la situazione si possa migliorare notevolmente anche con le forze attualmente in campo. I maestri sono tutti molto preparati per far giocare i bambini, non solo quelli che insegnano educazione motoria e se un maestro ha paura a far giocare i bambini vuol dire che ha sbagliato mestiere.
Detto questo sono ben contento di attirare tutte le critiche di pressapochismo e faciloneria. Non ho la bacchetta magica e non ho la capacità di suggerire soluzioni miracolose ma se sono riuscito a creare attenzione sul problema sono già molto contento di quello che ho fatto, a costo di essere criticato duramente.
Ci tengo comunque a sottolineare ulteriormente come il problema sia grave e non possa certamente attendere i tempi di risoluzione della crisi economica per avere qualche possibilità di essere affrontato. E’ un’emergenza nella quale sono coinvolti tutti.
Ai miei tempi i migliori controllori del nostro gioco erano i bidelli. Non so se avessero tutti il diploma ISEF in tasca, so solo che erano bravissimi nel farci giocare bene e riuscivano anche a sostituire più che degnamente i maestri.
Erano altri tempi e nessun genitore faceva causa alla scuola se un bambino si infortunava durante l’orario di lezione. Ma allora i genitori erano educati diversamente. Forse, mi ripeto, il problema del gioco dei bambini è un problema psichico dei genitori che però si riflette sulla salute dei bambini. Fate pure polemica ma non ignorate il problema. Scusate per l’insistenza ed il pressapochismo.