Questa più che una disputa scientifica è una disputa filosofica. Io dico che tutto si trasforma e, per un problema lessicale, tendiamo a dire che tutto finisce. Se accettiamo che tutto ciò che si trasforma nella sua forma precedente “finisce” allora ci tocca dire che tutto finisce alla velocità della luce e non ci rendiamo nemmeno conto della sua esistenza che già è finito.
Forse anche per quello, per combattere un certo senso di inquietudine, ci piace di più dire che “tutto si trasforma” e, da un certo punto di vista, è anche più corretto così.
Penserete che non abbia ancora scritto di movimento e di mobilità urbana, dopo sette, otto righe. ‘Mo arrivo. La premessa cambia ma il punto di arrivo è sempre quello. Sono semplicemente inviperito da quanto sta succedendo a livello di clamore mediatico sulla faccenda monopattini. Praticamente gli automobilisti vogliono per l’ennesima volta riconquistare la strada fregandosene di tutto e di tutti.
Non c’è dubbio che l’uso del monopattino deva essere regolamentato bene per non renderlo pericoloso ma non ho mica capito perché questo uso deve essere disciplinato con la testa di chi va in automobile e non con quella di chi va in monopattino, a piedi ed in bici. No, bisogna sempre dare la precedenza all’automobile come se fossimo ancora nel ventesimo secolo.
Il ventesimo secolo è finito da ormai 23 anni e ci stiamo comportando in tema di mobilità urbana con la stessa testa con la quale ci comportavamo nel millennio scorso: ha sempre la precedenza l’automobile.
Allora il problema è che ci sono certi istituti, certe corporazioni per le quali il tempo pare che si sia bloccato e potremmo benissimo essere nel medio evo. Per queste cose il tempo pare che non passi mai ed il mondo dell’automobile è uno di quei mondi.
Se il monopattino è la scusa ufficiale e definitiva per dichiarare al mondo che ormai nei centri abitati non si viaggia più ai ritmi dell’automobile ma a quelli del pedone, del ciclista e pure del pirla che va sul monopattino, allora ben venga il monopattino perché tale questione è urgente da ormai troppi anni e occorre la consapevolezza nella popolazione che sia importante risolverla e non continuare a far finta di essere negli anni ’60 e ’70 del ventesimo secolo per continuare a vendere automobili con cifre anacronistiche da boom economico.
E’ l’era del monopattino, non quella dell’automobile e se i giovani non votano i sondaggi ed i referendum del cavolo con i quali si tenta goffamente di sostenere ancora il mondo dell’automobile ciò non toglie che i tempi siano cambiati. Come va usato il monopattino bisogna chiederlo ai pedoni, ai ciclisti e agli utilizzatori stessi del monopattino, non agli automobilisti. In tale vicenda gli automobilisti sono quelli che fanno danni non che li subiscono, devo ancora sentire di un automobilista ammazzato da un soggetto in monopattino che gli è piombato addosso sventrando la vettura e provocando ferite mortali all’automobilista.
Tutto si trasforma, solo che nella nostra società a volte le cose di trasformano in un modo che pare molto più lento di quello reale per alimentare all’infinito gravi ma non più sostenibili interessi di mercato.
Il mondo dell’automobile da quando è apparso il monopattino non è finito improvvisamente ma si è certamente trasformato perché per un soggetto sano non c’è alcun motivo per il quale si deva utilizzare un mezzo che pesa oltre una tonnellata invece che un mezzo che pesa 50 volte di meno. Ci sono i diritti dei disabili e sono sacrosanti e lo sono sempre di più ed è per quello che deve essere ancora consentito l’uso dell’automobile su un grande numero di strade ma a velocità controllata tale da non mettere a repentaglio la vita di pedoni ciclisti, e pure pirla che vanno in monopattino.
Se un idiota fila con il suo monopattino ai 40 chilometri all’ora io penso che oltre a multarlo sia pure opportuno sequestrargli quel mezzo pericoloso e non a norma di legge. Se un altro idiota va ai 40 chilometri all’ora in un centro abitato molto frequentato con la sua automobile che pesa più di una tonnellata penso che deva essere multato pure lui anche se il mezzo non può essere sequestrato perché è lo stesso mezzo che ti consente di filare a oltre cento chilometri all’ora in autostrada.
La norma che ti dice che il monopattino può fare al massimo i venti chilometri all’ora (giustissima) deve essere anche quella che ti dice che per la sicurezza di tutti quel limite non lo puoi superare nemmeno se hai un mezzo che pesa cinquanta volte tanto. L’era dell’automobile non è finita, ma si sta indubbiamente trasformando. Quella del monopattino é appena iniziata e combatterla a colpi di incoerenze approfittando del fatto che i giovani non fanno politica e se ne fregano delle norme idiote non è coerente.