Tapis roulant e città vivibili

Molti mi accusano di non cavalcare l’onda e di non approfittare del grande smercio che c’è di tapis roulant, macchinari da palestra in genere, integratori alimentari e altre mille menate legate all’immagine del “fitness patinato” per procacciarmi uno sponsor e poter dare nuovo ossigeno al mio sito. Evidentemente del mio sito non ci hanno capito proprio nulla, o non l’hanno letto o fanno finta di non capire il mio concetto di attività motoria per la salute e per tutti.

Ho già scritto che, per come la penso io, eventuali sponsor posso trovarmeli solo fra i fruttivendoli o fra i produttori di bici elettriche. Per quanto riguarda i primi è facile immaginare come l’entità della sponsorizzazione per loro possibile possa essere forse non così colossale da cambiare di molto le sorti del sito, mentre sulle politiche di marketing dei secondi (verso i quali sono davvero disponibile, così come per i fruttivendoli… ma non so che ritorno d’immagine posso offrire) mi tocca dire che purtroppo ci somigliamo. I produttori di bici elettriche trattano un prodotto che se dovutamente pubblicizzato potrebbe essere il business del futuro, non capisco perché non ci si mettano con un po’ di buona volontà, non con il mio sito sul quale potrei chiedere loro di  fare pubblicità gratis perché a pubblicizzare un prodotto che migliora la qualità della vita si fa solo che bella figura, ma sui canali di informazione che riescono ad arrivare laddove arrivano automobili, macchine da palestra e… tapis roulant.

Io non ce l’ho con i tapis roulant e le macchine da palestra in genere perché non riconosco l’utilità che possono avere in certe circostanze tali ausili ma ce l’ho con questi accidenti per quanto si sono infiltrati nella nostra esistenza anche in ambiti nei quali non hanno nessun motivo di esistere. La persona sana che fa movimento normalmente in una città umana non ha certamente bisogno del tapis roulant e tanto meno di macchine da palestra che sono concepite per la riabilitazione. Abbiamo le palestre piene di macchinari per la riabilitazione affollate di soggetti che non devono fare riabilitazione perché sono già sani e devono semplicemente muoversi come soggetti sani. Poi abbiamo tantissime persone (soprattutto un po’ su con l’età) che cercano personale addetto alla riabilitazione per mettersi un po’ in sesto per svolgere una normale attività fisica e non sanno a chi rivolgersi perché ci sono le macchine per la riabilitazione ma non il personale. Praticamente si usano le macchine per la riabilitazione per i soggetti sani che vogliono sviluppare ulteriormente la massa muscolare anche se non ne hanno bisogno, si trovano soggetti sani che camminano sul tapis roulant invece di camminare normalmente per le vie della propria città e si trovano persone con difficoltà di deambulazione e deficit muscolari che non sanno a chi rivolgersi perché molti addetti ai lavori la riabilitazione non sanno condurla né con le macchine e né (ancora peggio) a corpo libero. E’ fondamentale qualificare ulteriormente le nuove leve degli insegnanti di educazione fisica per metterli in  grado di lavorare con i soggetti che hanno davvero bisogno dell’attività di palestra e non per fare da balia a persone perfettamente sane che vanno in palestra solo perché è di moda e camminare su un tapis roulant fa più figo che camminare per le vie della propria città. Io non dico di declassare il tapis roulant a mero strumento per recuperare chi proprio non ce la fa a camminare normalmente ma mi pare scandaloso ipotizzare che anche se viviamo in città dove andare in bici e camminare normalmente è molto problematico tale evenienza non venga considerata un flagello perché tanto quelle cose lì si fanno in palestra, è di moda farle in palestra, è più divertente farle in palestra. Se è più divertente pedalare e camminare in palestra che per le vie della propria città vuol dire che a qualità della vita siamo messi malissimo e c’è un problema sociale che va ben al di là dell’utilizzazione impropria dei macchinari da palestra progettati per la riabilitazione.

Pertanto io dico che in palestra bisogna cercare la salute e la capacità di riuscire a muoversi come persone normali ed in tal senso il personale di palestra deve avere grandi capacità ed esperienza per riuscire a mettere in piedi persone con problematiche diverse e sempre difficili da affrontare ma per quanto riguarda i sani io darei la multa a quelli che si nascondono a pedalare ed a camminare in palestra. Il loro atteggiamento di “chiusura” nei confronti dell’attività all’aperto toglie importanti risorse a chi si batte per una città dei pedoni e favorisce la perpetuazione di quella scandalosa filosofia secondo la quale la città è anzitutto il salotto delle auto e prima ancora di far vedere come sei vestito fai vedere con che auto ti muovi.

Non ho motivi tecnici contro i tapis roulant. E’ una questione di filosofia a farmeli apparire sopravvalutati.

Sull’argomento integrazione alimentare sono stufo di tornarci. Se qualcuno riesce a dimostrarmi che la nostra alimentazione attuale fa talmente schifo da costringerci ad usare prodotti che è bene che siano venduti in farmacia e sono indirizzati essenzialmente a chi ha specifiche carenze causate da determinate patologie allora potrei ipotizzare, sconvolto, che possa avere un senso usare gli integratori alimentari anche con persone sane, ma a quel punto, così come per le città invivibili che istigano al tapis roulant, mi toccherebbe immaginare che sono diventate invivibili pure le campagne se producono cibi che non ci possono più nutrire. Non ci voglio credere. Sono un illuso, voglio credere solo che è una colossale balla per farci spendere soldi che potremmo tranquillamente spendere in altro modo.