Così come non ci riusciamo a librare dall’arcaico “Alza le ginocchia” (spesso associato a “Respira con il naso…”) non riusciamo nemmeno a liberarci dall’altrettanto patetico “Studia di più !”.
Potrebbero essere i giorni nei quali gli studenti italiani rifondano la scuola e la rendono miracolosamente adeguata alle esigenze attuali di “formazione” (più che di “informazione”). Allora sì che sarebbe da fare un magnifico spot molto più bello di quello deprimente dei tedeschi che si rotolano sul divano passivi in attesa che passi il Covid (verrebbe da dire in attesa che venga la manna dal cielo) e potrebbe essere uno spot dove uno studente di questi tempi, ormai maturo in un tempo futuro, racconta ai nipotini: “Sai, prima della pandemia la scuola faceva abbastanza pena ed era bloccata su schemi del secolo precedente, poi è arrivato il Covid ed abbiamo deciso che era ora di cominciare a far lavorare in un altro modo i professori, non più burocrati al servizio dei vecchi programmi bensì insegnanti veri al nostro servizio, è nata una nuova scuola dove nessuno si sognava di dirci “Studia di più” perché eravamo noi pressare i professori per avere sempre più informazioni ed i professori per difendersi dicevano che non esisteva solo la loro materia e che non bisognava studiare troppo perché fa male alla vista. E’ stato in quel momento che sono nati i nuovi gruppi sportivi scolastici spinti davvero dai professori per liberarsi un po’ dalla morsa degli studenti troppo pressanti…”.
Invece nulla di tutto questo, la scuola naviga nel solito tran tran con tanto di professori che chiedono agli studenti di avvisare anche se vanno in bagno a casa loro (fantastica questa) e studenti che fanno di tutto per diminuire la pressione scolastica perché nonostante le lezioni a distanza questa scuola è sempre più stressante con test e verifiche che, se possibile, sono riusciti a peggiorare ulteriormente rispetto a prima.
Ci sono insegnanti che somministrano i test a crocetta, evidentemente perché non hanno voglia di lavorare e si codifica molto più facilmente un test a crocetta che una risposta in “analogico” che si può prestare a diverse interpretazioni. Ancora una volta l’importante non è la formazione ma la valutazione conseguente alla trasmissione di informazioni. Si valuta la quantità di informazioni trasmesse in un certo modo, della formazione non gliene frega niente a nessuno.
E’ un peccato perché questa sarebbe una grandissima occasione per rivedere questo tipo di scuola ma evidentemente la fantasia degli studenti latita.
Scrivo della fantasia degli studenti perché un insegnante che vuole avventurarsi in tortuosissimi nuovi percorsi viene crocifisso, probabilmente allontanato da scuola dopo essere stato bollato come minimo per “sessantottino”.
Il ’68 ha fatto danni incommensurabili alla scuola perché ha provocato, di fatto, la sua ingessatura per oltre mezzo secolo. Il ’68 è stata una terribile vaccinazione contro ogni sorta di cambiamento. Chiunque ipotizza una scuola davvero diversa da questa è un terribile destabilizzatore sessantottino che non ha rispetto delle istituzioni e che punta a seminare il panico.
E allora continuiamo con i fantastici “Studia di più!” che per me che mi occupo di attività motoria somigliano tanto agli altrettanto arcaici “Alza le ginocchia!”.
Quello “Studia di più” vuol dire tante cose e se mezzo secolo fa poteva anche avere un senso adesso ha una traduzione che non lo giustifica molto. “Studia di più” ai giorni nostri vuol dire: “Lo so che questa scuola è noiosissima e stai continuando a imparare a memoria cose che poi molto probabilmente non ti serviranno a nulla, ma non credere che io come singolo insegnante voglia considerare il problema perché sono semplicemente una pedina di un sistema che non ha nessuna voglia di evolversi per motivi di varia natura, probabilmente anche politici legati ad un mondo del lavoro che altrettanto non ha nessuna voglia di cambiare registro, per cui stai muto, rassegnato e studiati le cose (anche a memoria, come cavolo vuoi…) che l’insegnante vuol sentirsi dire. Se ti sfugge qualcosa copia pure, ma non farti vedere perché nel rispetto della tradizione della scuola italiana si copia di nascosto, senza farsi vedere…”.
Lo so che è una visione disfattista della scuola italiana e pure caricata ma purtroppo questa caricatura non è molto marcata e quando Crozza fa le caricature dei suoi personaggi alla tv che li fa praticamente uguali carica forse di più di quello che ho caricato io con quelle poche righe sopradescritte.
Io mi auguro che il virus allenti la sua morsa e si possa passare in breve tempo alle lezioni in presenza ma se questa stramaledetta didattica a distanza continua mi auguro davvero che gli studenti si sveglino fuori e abbiano almeno il coraggio di ribellarsi all’idiozia dei test a crocetta.
Se invece i test a crocetta fanno comodo a tutti perché si correggono in fretta e si riesce anche a copiare facilmente allora vuol dire che siamo tutti d’accordo nel portare avanti questa scuola ipocrita che non produce nulla.
Non sono così pessimista da vederla così, prima o poi qualcosa di strano succede, le cose accadono…