STANNO AMMAZZANDO I NOSTRI FIGLI CON TABLET E TELEFONINI

Il titolo è un po’ provocatorio nel senso che se vi circola una pistola o un fucile per casa con dei bambini e dei ragazzini che ci giocano se poi succede una disgrazia è difficile dare la colpa ai produttori di armi. I produttori di armi producono le migliori armi che possono produrre per venderne più possibile, poi non è che gliene freghi molto di come vengono usate e se qualche adolescente scemo va a fare strage a scuola con il fucile del papà non è un loro problema. E’ chiaro che le armi sono ancora più pericolose dei tablet e dei telefonini e ti possono ammazzare anche in un colpo solo, in una frazione di secondo, mentre tablet e telefonini per ammazzarti ci impiegano molto di più e teoricamente dovresti accorgertene prima che facciano il disastro completo. Teoricamente, perché poi, proprio per questa presunta lentezza nel provocare danni irreversibili (che poi non è vero che impiegano molto, sono più veloci di quanto si possa pensare) tablet e telefonini vengono lasciati agire liberamente come se non fossero minimamente paragonabili a pericolose armi. Anche in questo caso i produttori si occupano essenzialmente di produrre i migliori tablet ed i migliori telefonini e poi non sono minimamente interessati all’uso che ne viene fatto, anzi viene quasi da pensare che ad un uso compulsivo di questi due oggetti infernali loro non siano per nulla contrari, in fin dei conti ci sono business anche peggiori, quali quello delle armi appunto o anche quello delle auto a gasolio che continuano ad ammorbare l’aria anche nel terzo millennio.

Ebbene, a ben pensarci, i veri responsabili di questa pandemia siamo proprio noi genitori e a poco vale il detto “Così fan tutti” perché se così fan tutti non è che poi ne usciamo allegramente come se nulla fosse. Anche il cancro sta aggredendo sempre più persone e ci stiamo attrezzando a combatterlo sempre meglio ma non è che per quel motivo possiamo tollerare che si diffonda sempre più, ignorando le cause che portano alla sua diffusione.

Tablet e telefonini purtroppo sono una specie di cancro della società perché nati come strumenti utili hanno finito per sconvolgerci l’esistenza peggiorandola e mettendo a repentaglio la salute dei ragazzini che sono quelli che ne stanno patendo i danni più gravi. I ragazzini subiscono in modo tragico questi accidenti perché hanno molto tempo libero e poi perché essendo in crescita vanno ad assorbire in modo devastante tutto quanto veicolato da questi strumenti.

I danni più evidenti sono quelli sotto gli occhi di tutti e non a caso me ne occupo anch’io che curo un sito che riguarda l’attività motoria ma altri danni che fanno tablet e telefonini su ragazzini e adolescenti anche se meno visibili sono ancora più gravi e devastanti per la loro crescita. Alludo a quello che è l’annientamento delle loro capacità critiche e la castrazione della loro fantasia imbrigliata in dinamiche di inquadramento e mai lasciata libera di svilupparsi in modo sano. Quanti ragazzini vedete al giorno d’oggi che si accostano alla lettura di un buon libro? Ne esistono ancora? Sono diventati mosche bianche, al di là delle cose che devono leggere sui libri di testo scolastici fuggono dagli altri libri come se fossero veicoli di virus potenzialmente letali. Inevitabile constatare il fatto che poi si accostino ai libri di testo scolastici come se fossero dei testi sacri incapaci di capire quando il testo è attendibile e quando non lo è, incapaci di andare a confrontare con altri autori per tentare di capirci qualcosa in più perché se la scuola non ti chiede determinate cose non ha senso metterle in discussione rischiando di sottrarre prezioso tempo a tablet e telefonini. E così quella scuola che potenzialmente potrebbe salvarti dal rimbecillimento da tablet e telefonino è la stessa che ti condanna del tutto perché se prova a salvarti da quelli opera una pericolosa azione di apertura delle menti che poi può addirittura rivolgersi contro sé stessa. Siccome il principale compito della scuola, dalla notte dei tempi, è quello di perpetuarsi senza mai mettere in discussione i propri metodi allora viene accettato questo compromesso di “Rimbambisciti pure con tablet e telefonino ma vedi di obbedire a scuola..” e così lo spirito critico è affondato per sempre.

L’attività motoria da sola in tale contesto ha le armi spuntate e nulla può contro ciò che è ritenuto corretto, sacrosanto e pure alla moda. Non esiste un ragazzino che per praticare più sport contesta la scuola o il sistema del telefonino, se esiste viene represso subito e ricondotto a pretese più ragionevoli.

Non è una questione che possono affrontare i ragazzini da soli, è una questione che deve necessariamente coinvolgere anche gli adulti e forse, visto che l’emergenza è innegabile, potrebbe essere la scusa per cui davvero una volta tanto i programmi ministeriali vengono rivisti per far fronte alle nuove esigenze. Una scuola che entusiasma i ragazzi, li informa davvero e li coinvolge pienamente rispettando anche le loro esigenze di salute (leggi meno ore sui banchi e più ore negli impianti sportivi) ormai è una necessità, l’alternativa sono i tablet ed i telefonini che sono una lenta condanna a morte assolutamente inaccettabile per una società evoluta.