Se fosse per me l’Assessorato allo Sport dovrebbe chiamarsi “Assessorato al Movimento” e dovrebbe essere in stretto contatto con l’Assessorato al Traffico perché è questo che, alla fine, condiziona in modo determinante il movimento della maggior parte dei cittadini.
Ad un amministratore pubblico tutto sommato che i cittadini della sua città facciano sport o meno può interessare anche abbastanza poco, l’importante è che si muovano per restare in salute, dopodiché la pratica sportiva è anche un fatto abbastanza marginale.
Il concetto di sport non è del tutto coincidente con quello di movimento. Chiaro che se uno fa molto sport vuol dire che in qualche modo si muove. Non è detto che chi si muove debba assolutamente fare sport. In linea teorica può essere molto dedita al movimento e pertanto in perfette condizioni fisiche anche una persona potenzialmente allergica a tutti gli sport e assolutamente refrattaria ad ogni competizione agonistica. Peccato che non sappia apprezzare lo sport, soprattutto avendo le condizioni base per poterlo praticare, dal punto di vista della salute la necessità vera è quella di muoversi non quella di praticare uno o più sport.
Difficile trovare lo sportivo “sedentario” ma si può certamente trovare lo sportivo che non è modello di stili di vita virtuosi. Magari questo sportivo eccelle nel suo settore per innegabili doti tecniche e specifiche per quello sport ma per esempio non fa un metro senza auto nei suoi trasferimenti quotidiani. Questo sportivo sarà anche bello da vedere nell’esecuzione delle sue gesta sportive ma non è un bell’esempio di educazione per gli altri cittadini. Molto più utile l’esempio di chi, pur essendo negato per qualsiasi sport, non perde l’occasione per fare qualche passo in più a piedi, per usare la bicicletta a dispetto delle molteplici condizioni avverse presenti in più o meno tutte le nostre città italiane e non ripudia l’idea di usare i mezzi pubblici quando possibile per togliere almeno un’ auto (la sua…) dal congestionato traffico cittadino.
Questo inverno super inquinato per motivi climatici (è un cane che si morde la coda: il clima cambia per colpa dell’inquinamento, quel tipo di clima esalta ancora di più gli effetti devastanti dell’inquinamento) è disastroso per la nostra salute ma potrebbe anche essere l’occasione per una presa di coscienza di massa. Dalle domeniche a piedi dovute alla crisi petrolifera ormai sono passati più di quarant’anni. Quel periodo fu il primo e l’ultimo nel quale si disse agli italiani, con mosse energiche, che nonostante l’invenzione dell’automobile era ancora possibile andare a piedi.
Le giornate con gli autobus gratis sono una mossa geniale per incentivare i cittadini ad usare di più il mezzo pubblico. Purtroppo sono poche, se fossero di più si potrebbe davvero arrivare all’epidemia di utilizzatori del mezzo pubblico. Sotto sotto, questa epidemia è anche ciò che non si vuole innescare perché se si verifica viene a galla un altro grosso problema: che la maggior parte dei servizi di trasporto pubblico delle nostre città sono sottodimensionati rispetto alla proporzioni delle città. Si parte dal presupposto che il traffico privato è sempre decisamente prevalente e pertanto il servizio pubblico deve soddisfare le esigenze di una serie di categorie di cittadini che sono comunque una minoranza. Quella minoranza è tutelata ma che quella minoranza diventi una maggioranza non è previsto nemmeno dai piani di sviluppo delle stesse aziende di trasporto. Per come sono strutturate attualmente le aziende di trasporto pubblico delle nostre città possono funzionare solo così. Un’esplosione di utilizzazione del mezzo pubblico le porterebbe al collasso ed implicherebbe una onerosa revisione di tutto il sistema.
E’ chiaro che un trasporto pubblico veramente capillare ed efficiente costerebbe molto di più ma quei maggiori costi avrebbero una ricaduta decisamente positiva sulla qualità di vita e sulla salute dei cittadini.
L’Assessore allo Sport non si occupa del trasporto pubblico ma se esistesse un Assessore al Movimento sarebbe costretto ad occuparsene perché il movimento base di ogni cittadino, al di là della sua buona volontà e/o passione di praticare un qualsiasi sport, è strettamente connesso alla possibilità di attraversare la sua città anche senza servirsi dell’automobile e quindi a piedi, in bicicletta ed in autobus.
Lo sport è bello da vedere, ci auguriamo tutti di avere un gran numero di concittadini che praticano sport e magari pure campioni di una qualche accidenti di disciplina sportiva, così il nome della nostra città fa il giro di tutto il mondo per merito suo, ma la salute della popolazione è strettamente correlata alla quantità di movimento che fanno quotidianamente tutti i cittadini, sia quelli impegnati in qualche pratica sportiva che quelli che dello sport non conoscono nemmeno le regole.
L’analisi di questo piccolo dettaglio è fondamentale per capire cosa possa essere la vera prevenzione sanitaria. Ben vengano gli autobus gratis e speriamo che sia solo la prima mossa di una serie di altri tentativi concreti per farci muovere davvero di più.