Io lo so che non devo guardare la televisione perché poi mi arrabbio ma ci casco sempre.
L’ultima (e questo è un ingegnere che si occupa di queste cose, mica uno sprovveduto) è che nella lotta all’inquinamento bisogna ponderare bene le varie strategie prevedendo quelli che sono poi gli effetti perché, per esempio, se incentivi i possibili ciclisti ad usare la bici anziché l’auto aumenti il numero di incidenti stradali di ciclisti che restano sotto ad un auto.
Ecco, è proprio per quello che bisogna assolutamente limitare il traffico automobilistico ed anche l’avvento dell’elettrico (ci si arriva perché ormai anche il business del petrolio non può più frenare l’industria automobilistica che è un business ancora più grosso) non ci salverà del tutto. Se anche venisse fuori che la bici inquina più dell’auto bisognerebbe andare in quella direzione perché c’è bisogno di andare in bici. Non solo per l’inquinamento, anche perché c’è bisogno di muoversi e pertanto, da insegnante di educazione fisica e non da ecologista chiedo: “Per favore toglieteci le auto dalle strade per le bici perché c’è bisogno di andare in bici, a prescindere dall’inquinamento. Dove non c’è spazio per auto e bici togliamo le auto perché siamo nel 2018 e non nel 1970, non è vero che se togliamo le auto torniamo indietro ma è solo la presa di coscienza che la salute è più importante dello sviluppo selvaggio.”
Altre parole per commentare il fatto che non è opportuno invogliare la gente a prendere la bici perché è troppo pericoloso non le trovo se non che, proprio per questo, bisogna assolutamente diffondere la bici elettrica prima ancora dell’auto elettrica perché, se non facciamo le strade come si deve, anche l’auto elettrica sarà sempre lì in mezzo a rompere le scatole ai ciclisti. Andare in bici è necessario, andare in auto può esserlo laddove non ci sono i mezzi pubblici efficienti ma questa non deve comunque essere una scusa per prevaricare i diritti dei ciclisti.