A volte è anche bello sognare, anzi sognare serve a sopravvivere meglio. Allora oggi mi pongo una domanda utopistica ma molto divertente che può servire a sognare anche se nella realtà pratica non serve a niente.
Se fossi un responsabile dello sport a livello nazionale, ma non è questo il sogno perché io i responsabili dello sport a livello nazionale non li invidio proprio… no, se fossi un responsabile dello sport a livello nazionale e avessi pure una barca di soldi da spendere per lo sport e per l’attività fisica in genere. Perchè?!? Ma che cavolo ne so, se proprio dobbiamo rendere più credibile il sogno (ma forse lo è ancora meno) perché l’Europa ha deciso che l’Italia deve combattere più energicamente la sedentarietà così dopo non ci chiamano più “pizza, spaghetti e mandolino”.
Allora sono un responsabile dello sport, ho questa marea di soldi a disposizione e li devo spendere per l’attività fisica. Cosa farei.
In modo molto banale partirei dagli impianti sportivi pubblici e tenterei di fare un piano per la riorganizzazione degli impianti sportivi pubblici su tutto il territorio nazionale, mappando bene il territorio e partendo dai posti dove la situazione è peggiore per poi andare a migliorare via via anche la situazione di quei luoghi che si trovano già in una condizione soddisfacente. Poi passerei a ridurre i costi di utilizzazione di quegli impianti sportivi pubblici che, pur già esistenti e funzionanti hanno un costo di utilizzazione per l’utenza che è opportuno abbassare. Anche lì, per non fare ingiustizie, tenterei di essere graduale ed andrei in primo luogo ad abbassare i costi di utilizzazione di impianti un po’ “caretti” (penso a certe piscine pubbliche) per vedere successivamente se è possibile arrivare ad una splendida totale gratuità.
Poi, udite udite, andrei nelle scuole, così vi dimostro che io non ce l’ho con le scuole, ne scrivo spesso e le critico quasi sempre perché le ritengo fondamentali per la sana crescita dei nostri ragazzi ma le critico proprio perché a loro attribuisco un’importanza gigantesca.
Andrei nelle scuole e sparpaglierei un bel po’ di soldi (per poterle criticare ancora meglio…) primo per l’impiantisca, per fornire ogni scuola di una struttura sportiva efficiente e funzionale, utilizzabile anche dalla popolazione non scolastica in orari extrascolastici e poi pure per l’assunzione di personale che possa garantire una buona utilizzazione di questi impianti. Attenzione che non sto trattando della classica e scontata lotta di categoria prevedendo l’assunzione di un gran numero di colleghi per fare l’attività fisica che attualmente non si fa a tutti gli studenti. Andrei ben più in la (ci ho i soldi, me li ha dati l’Europa, permetti che li spenda…). Assumerei anche personale ausiliario per la scuole per risolvere i problemi di pulizia di questi impianti (cronici in una scuola che ha a malapena il personale ausiliario per pulire le aule, le palestre restano sempre l’ultimo posto dove andare e così finiscono per pulire le società sportive che le utilizzano alla sera… E poi assumerei (che spreco) pure dei coordinatori di queste strutture che riescano a gestire l’utilizzazione degli spazi nel modo più razionale possibile sollevando i dirigenti scolastici dall’onere di occuparsi pure dell’orario di effettuazione dell’attività fisica. Questi coordinatori dovrebbero occuparsi di tutte le cose inerenti la gestione dell’attività motoria su quelle strutture e, per esempio, avendone bisogno, dovrebbero avere anche le disponibilità finanziarie per effettuare quelle opere necessarie ad una gestione più razionale. Una fesseria che mi viene in mente che sembra una fesseria ma non lo è perché in molte palestre scolastiche italiane è una realtà che manca (non è proprio stata progettata perché a queste cose non ci si pensa) la creazione di accessi indipendenti per fare in modo che l’impianto sportivo scolastico possa essere utilizzato anche da categorie di utenti che con la scuola non hanno nulla a che fare anche in orario scolastico senza disturbare gli studenti. Giustamente se la struttura è libera anche durante l’orario scolastico è opportuno che possa essere utilizzata senza provocare sconquasso per l’attività didattica.
E’ chiaro che di soldi ne starei spendendo tanti, decisamente troppi. Ma se è un vero sogno di risorse finanziarie ne ho a disposizione molte, altrimenti che sogno è…?!?
Andrei dalle piccole società sportive, quelle che fanno fatica a sopravvivere e farei Babbo Natale elargendo contributi a pioggia, partendo proprio da quelle più in difficoltà e poi, man mano che salvo quelle, passerei anche alle più grandi partendo dai settori giovanili di quelle. Se una società cura bene il settore giovanile si prende contributi da me anche se è un grande club. Soldi anche lì…
“Ma c’è un settore dove saresti un po’ taccagno e sparagnino?…” Certo, sarei avaro nei confronti di chi chiede contributi per lo sport professionistico perché sono del parere che quello in qualche modo riesce sempre a salvarsi.
E con quei soldi “rubati” alle squadre professionistiche (che a quel punto sarebbero le uniche trattate male e quelle che troverebbero la strada politica per farmi saltare la poltrona…) cosa farei?
Praticamente me li terrei per me perché darei vita a quel mega progetto folle e decisamente troppo surreale per far andare avanti il sogno (ad un certo punto nel sogno quando è troppo sogno ti svegli proprio perché capisci che è solo un sogno e stai dormendo e ti prende pure l’ansia con questo strano sogno di non aver sentito la sveglia ed è per quello che ti svegli…) che chiamerei “Consulenza gratuita per l’attività fisica per tutta la cittadinanza”. Assumerei una task force di pirla come il sottoscritto, sia volontari ma anche pagati, con un portafoglio per gestire il servizio nel miglior modo e darei loro la mission impossible di andare a mettersi a disposizione della cittadinanza nei luoghi all’aperto più frequentati da chi fa attività motoria per conto suo. Dopo questa mossa, se non mi hanno già fatto perdere la poltrona i dirigenti delle società sportive professionistiche, me la farebbero perdere i colleghi che gestiscono le palestre private perché, è inutile che ci diciamo balle, ma molti cittadini frequentano le palestre private non per il gusto di chiudersi in una palestra ma solo per avere a disposizione uno straccio di istruttore che possa dare indicazioni sull’attività fisica, perché se non fai un qualche cavolo di sport ed hai finito la scuola per le indicazioni sull’attività fisica proprio non sai a chi rivolgerti e, pertanto, mettendo un tecnico gratis a disposizione della cittadinanza alcune palestre (probabilmente le meno “utili” perché poi, se in una palestra c’è personale davvero competente, quella palestra è sempre molto utile) potrebbero subirne un danno.
In questo modo, dopo aver speso una marea di soldi, potrei pure aver stravolto l’immagine dell’attività fisica in Italia e magari non ci chiamerebbero più “Pizza, spaghetti e mandolino” bensì “Pizza, spaghetti mandolino e ginnastica”.
A quel punto potrei avere ancora il culo sulla mia poltrona nonostante le proteste dei vari danneggiati e bisognerebbe cercare davvero qualcuno in grado di schiodarmi da quella stramaledetta poltrona. Avete già capito chi ci arriverebbe? Se avete letto un po’ di articoli sul sito la risposta è scontata: un ipotetico sindacato degli automobilisti. E’ chiaro che con tutti questi soldi mi sarei gettato pure sul finanziamento di una infinità di piste ciclabili perché per conto mio le piste ciclabili sono come delle specie di impianti sportivi e sono quelle che possono motivare e garantire l’attività fisica di milioni di persone comuni. Dunque la mia ultima mossa di amministratore pazzo scatenato sarebbe quella di destinare molti di questi infiniti soldi investiti sull’attività fisica alla creazione di una rete efficiente di piste ciclabili su tutto il territorio nazionale motivando la richiesta con la dimostrazione che tale rete diventa un importantissimo elemento di lotta alla sedentarietà. I fondi arriverebbero perché l’Europa è sensibile a questo (se vi ricordate nel sogno ho proprio detto che è l’Europa che ci paga…) ma io sarei già stato esautorato splendidamente dall’incarico al grido di: “Hai già rotto le balle abbastanza fin dal primo momento con le piscine gratis…”. E insomma se proprio questo sogno si deve schiantare contro l’idea delle piscine gratis teniamo pure un biglietto simbolico per le piscine, ma facciamo tutto il resto, è l’Europa che ce lo chiede… o no?!?