REINDIRIZZAMENTO DAL FRUTTIVENDOLO

A tutti quelli che mi fanno domande sugli integratori alimentari devo comunicare con una specie di “comunicato stampa” che io non  credo all’utilità degli integratori alimentari per le persone sane, non mi occupo di integratori e non do consigli sull’acquisto di nessun integratore, o meglio, l’unico consiglio che do è di non acquistarli proprio, se siete sani. Se ci sono delle patologie in corso sarà il vostro medico di base a decidere se avete bisogno di prodotti di sintesi ma io vi auguro che il vostro medico non riscontri nessuna patologia e che gli inconvenienti che riscontrate (molto spesso anche i sani si lamentano di qualcosa) si possano assolutamente risolvere dal fruttivendolo dove anch’io reindirizzo normalmente i soggetti sani che lamentano una normalissima stanchezza in conseguenza di allenamenti talvolta un po’ stressanti. Se l’allenamento è un po’ stressante la prima cosa è controllare la correttezza del carico di allenamento, una volta verificato che il carico è giusto aggiustare l’alimentazione con un giusto apporto di frutta e verdura è sempre una splendida cosa per chi fa sport, ma anche per chi non fa sport. Frutta e verdura, in genere si trovano dal fruttivendolo, non so se le vendano anche in farmacia ma io comunque mi fiderei di più del fruttivendolo.

E’ questo il mio unico parere in proposito: cerchiamo la soluzione dal farmacista quando va cercata dal fruttivendolo, poi ci scandalizziamo se gli atleti di alto livello si dopano. Forse la colpa non è nemmeno nostra e chissà quanti di noi si sono pure bevuti le fialette per rendere di più a scuola. Non posso andare avanti con le mie esternazioni altrimenti con l’elevato grado di criticità che mi ritrovo finisco per concludere che la mania degli integratori ce la siamo già presa da piccoli per colpa di una scuola che chiedeva di più di quanto eravamo in grado di dare ma, ops, l’ho già scritto.

Accidenti, allora posso concludere con la battuta ad effetto del giorno. Se di Don Lorenzo Milani ne fosse esistito più di uno (il famoso autore di “Lettera ad una professoressa”) forse oggi avremmo una scuola più evoluta e gli integratori alimentari non esisterebbero. Oppure comunque le case farmaceutiche si sarebbero inventate qualcos’altro per piazzarli sul mercato come appunto che… chi fa una sana attività fisica deve integrare l’alimentazione con qualche porcheria del tutto inutile.