QUELLO CHE POSSIAMO FARE

“Tu devi dare consigli sull’attività fisica, non sparare a zero sulla società marcia…”

A parte che uno sponsor allineato non ce l’ho e pertanto posso pure permettermi il lusso di sparare sulla società marcia, è proprio nel dare consigli per l’attività fisica che mi rendo conto che il problema della maggior parte delle persone con le quali mi relaziono non è che fanno dieci volte i 400 metri in un certo modo invece di dodici in un altro modo oppure che usano un po’ troppo i pesi quando potrebbero fare benissimo tutto a corpo libero, ma semplicemente che dedicano una quantità spropositata di tempo al lavoro, allo studio e a tutte quelle cose che servono a mantenere in piedi questa società marcia.

Pertanto se uno ha mezz’ora di tempo libero al giorno (ed in taluni casi non si trova nemmeno quella…) non è che in quella mezz’ora possa fare i miracoli e organizzare dell’attività fisica che possa mantenere in salute ed in efficienza il proprio organismo. Con quella disponibilità di tempo nemmeno il più grande santone ed il più grande luminare riescono a dare consigli per organizzare un’attività fisica efficace.

Allora il problema è davvero un problema sociale e quando certi mi dicono che sono costretti a lavorare per orari assurdi altrimenti vengono licenziati capisco che il problema è grave più che se quelle ore di lavoro in più fossero scelte per la casa al mare o per l’automobile di lusso.

Pertanto una cosa che deve fare lo sportivo comune, dopo aver accertato che non è in grado di andare alle Olimpiadi perché se è in grado di fare quello può anche cambiare notevolmente la sua collocazione in questa società, è tentare di capire come può fare per sopravvivere dedicando allo sport ed all’attività fisica in genere il tempo che queste meritano per poter essere definite davvero salutari. Risolto quell’enorme problema io posso intervenire con consigli che talvolta sono strani perché a quel punto si tratta anche di divertirsi visto che l’attività fisica fatta con il giusto tempo a disposizione è divertente e non è una palla come qualcuno animato da insani principi vuol farci credere.

L’attività fisica mercificata, quella che fa comodo solo al mercato, è quella contro la quale combatto essenzialmente io. Ed allora più che peregrinare continuamente da uno sport all’altro, cambiando continuamente attrezzature, consiglio di appassionarsi ad uno sport e viverlo intensamente in tutte le sue sfumature, senza gli stress del campione ma con tutto l’entusiasmo del campione perché il fatto che esistano due sport a due velocità, uno vero che è quello dei campioni ed uno finto che è quello dei dilettanti è una balla colossale, anzi se proprio dobbiamo essere pignoli se ne esiste uno finto potrebbe benissimo essere quello dei campioni.

Io dico che è vero anche quello dei campioni se non altro per il fatto che ci mettono sul piatto anche più di 40 ore la settimana, visto che sono a tutti gli effetti dei professionisti, ma sostengo che sia autentico anche quello di chi di mestiere fa il filotranviere o l’idraulico. Certo che a 4 ore la settimana non combini nulla e per ragionare da sportivo non finto devi andare almeno sulle dieci ore la settimana di tempo dedicato.

Non è votando un certo partito politico che improvvisamente ti si presentano le dieci ore la settimana da dedicare allo sport ma se uno lavora come un deficiente o studia come un deficiente o fa entrambe le cose come una persona normale che senza essere deficiente fra studio e lavoro gli vanno via 50 ore la settimana è chiaro che deve avere certi atteggiamenti che alla fine hanno un certo risvolto politico. Se tutti ci comportiamo considerando che la cosa più importante da fare non è servire questa società allora lo scenario cambia ed i mercati probabilmente cominciano a passarsela ancora meno bene di quanto se la passano fino ad ora. Chiaro che questa situazione poi si ritorce contro chi la mette in atto perché i mercati che collassano provocano un disastro sociale indescrivibile ma noi non è che dobbiamo lavorare per mantenere questo assetto sociale, anche se a scuola continuano ad insegnarci che è l’unico sistema possibile.

Dico sempre che la cultura parte dalla scuola ed il problema della nostra società ingessata è proprio nella scuola ingessata che ti istiga ad accettare la società ingessata e ti prepara per fare l’ingresso nella società ingessata dei “Le faremo sapere…” dei consigli di amministrazione e dello stato di diritto che ha clamorosamente fallito perché il sistema della corruzione detta leggi ben più solide di quelle scritte.

Non è votando in un certo modo che possiamo cambiare queste cose ma se crediamo che il nostro problema sia perché corriamo dieci volte i 400 invece che dodici allora vuol dire che siamo affetti da una certa miopia tipica di chi guarda un po’ troppo la televisione. Ecco se devo dare un consiglio di base che vada oltre al dettaglio dell’attività fisica è proprio questo: spegnete la televisione, non solo perché guadagnate qualche ora utile che potete dirottare sulla vostra splendida attività fisica ma proprio per aprire nuovi orizzonti culturali che la televisione non può e non vuole aprirvi.

Poi un consiglio ben più complesso agli studenti, e forse utopistico perché se lo accettano rischiano davvero di cambiare in modo sostanziale la scuola, è quello di spremere di più i loro professori e farli parlare in modo autentico invece di perdere ore sui libri ad imparare la filastrocca a memoria che è terribilmente falsa ed ha annoiato tutti. I professori vivono in questa società e se sono spronati a raccontare la verità possono davvero aiutare gli studenti a crescere, se invece accettano di portare avanti la pantomima dei programmi ministeriali allora sono dei burattini della società ingessata e questo per l’ambiente che ha i numeri per inventare la nuova società è un vero peccato.