Il mio lettore penserà che mi sia dato all’umorismo spinto. Sto tentando di prendere in giro tutti scrivendo del colpo di fulmine e pure accostandolo a questioni che hanno a che fare con lo sport ed il movimento in genere.
Ed invece è proprio perché non voglio prendere in giro nessuno che, con tutta l’umiltà del caso, provo a trattare l’argomento perché ritengo che sia di importanza cruciale per poter capire cose che hanno a che fare anche con lo sport oltre che con la vita in genere.
Altra opposizione che mi potrebbe essere fatta è quella che è un attentato trattare il colpo di fulmine con le categorie dello sport e/o del pensiero razionale piuttosto che con la poesia che certamente ha chiavi migliori per sondare quell’incredibile mistero.
“Incredibile mistero”, ecco forse questo è un discreto punto di partenza per affrontare l’argomento, un po’ come la vita il colpo di fulmine è un incredibile mistero e dunque difficilmente sondabile, non con le categorie dello scienziato o dello studioso del movimento che non è nemmeno uno scienziato (l’ho sempre sostenuto e “rivendicato” e su questo mi scontro con molti miei colleghi che si ritengono dei mezzi scienziati, non so se dire “beati loro” o “poveri loro”…).
Pertanto mi pongo come un “curioso del movimento”, come deve essere chi si interessa di sport e di attività fisica in genere e, come tale, impossibilitato ad osservazioni di carattere scientifico ma, ahimè, anche ad alcuna parvenza di poeticità. Dunque mi scuso con i poeti che ritengo i veri maestri della materia ma scrivo di queste cose perché tutto sommato di sport, ai poeti, può anche non fregargliene niente e pertanto lo sportivo dopo una bella poesia può pure dire che è bella ma il nesso fra colpo di fulmine e sport continua a sfuggirgli.
Allora, con tutta l’umiltà e la prolissità del caso, perché sono sicuro che fra mille incertezze risulterò ancora più prolisso del solito (chi deve prendere sonno divida in più parti la lettura dell’articolo: può bastare per più notti…) vorrei spiegare perché colpo di fulmine, energia e sport sono parenti.
Quando trattiamo di sport essenzialmente parliamo di energia, non solo ma anche e soprattutto di energia. Nella fattispecie quella del colpo di fulmine è energia elettrica che scorre a fiumi nei neuroni del soggetto che “patisce” o vive il colpo di fulmine. Io più che patisce direi vive, perché la scarica che ti da un fulmine di un temporale ti ammazza ma quella che ti da uno sguardo non ti ammazza, al limite ti sconvolge, ma non ti ammazza e, anche se molti non ci credono, ti migliora la vita.
A tal proposito una curiosa definizione di colpo di fulmine è la seguente: è quella cosa che quando sei giovane ti turba e ti crea mille quesiti se lo subisci in modo improvviso ed inaspettato come praticamente sempre avviene, quando sei anziano invece ti turba se… non succede più o è troppo tempo che non succede. Così ho dato anche una definizione piuttosto curiosa di anzianità che è appunto l’incapacità di subire ancora (io continuo a dire “vivere”) dei colpi di fulmine.
Giusto distinguere il colpo di fulmine dall’infatuazione e dall’innamoramento che sono parenti ma non sono per niente la stessa cosa e qui entra in campo il concetto di psicodinamica, più ancora che psicologia del colpo di fulmine, capisco che quando scrivo di psicodinamica del colpo di fulmine il poeta vorrebbe strangolarmi perché voglio razionalizzare un qualcosa di non razionalizzabile ma se voglio parlare di energia non ho via di scampo. L’energia che si scatena in un colpo di fulmine non è paragonabile né a quella dell’infatuazione né a quella dell’innamoramento. Non nell’unità di tempo. E qui capisco che il poeta vomita ma nell’unità di tempo ci viviamo, non c’è nulla da fare. Restiamo per un attimo su colpo di fulmine, infatuazione e innamoramento. Voglio occuparmi solo del primo ma proprio per analizzare il primo devo accennare agli altri due. Il colpo di fulmine è una stilettata, nell’ordine di alcuni millesimi di secondo, non so se dire se oltre un decimo di secondo ma certamente non molto di più. Il tempo di reazione sui blocchi di un ottimo sprinter è più elevato, non si può scappare, non ci si stacca nemmeno dai blocchi, è decisamente più veloce di noi. In quella minima frazione di secondo passa una quantità di energia incredibile. Poco tempo tantissima energia, l’energia nell’unità di tempo è elevatissima. Il poeta, ma non solo anche il “non poeta”, mi dirà che nell’infatuazione c’è molta più energia e nell’innamoramento ce n’è ancora di più perché, quando funziona, ce n’è addirittura per una vita. D’accordo, torno a dire che la quantità di energia nell’unità di tempo della stilettata del colpo di fulmine non ha eguali. L’infatuazione può concretizzarsi in alcuni giorni, chiaramente non in pochi istanti, l’innamoramento io ho la strana idea di dire che si concretizzi davvero solo dopo alcuni anni (ed in questo i più saranno a dirmi che sono davvero vecchio ma io penso che alcuni giovani che credono di essere innamorati si rendano conto solo dopo qualche anno se sono davvero innamorati o no).
La psicologia di colpo di fulmine, infatuazione ed innamoramento può esserci per lo più sconosciuta, forse sotto c’è molto di inconscio, di cose di Carl Gustav Jung ma la loro psicodinamica ci presenta senz’altro delle differenze e qui, tradendo lo spirito iniziale nel quale dichiaravo di non volermi gettare sul comico, mi tocca dire che è in base a questa psicodinamica che un partner è autorizzato ad arrabbiarsi o meno in presenza di certe situazioni. Un partner che si arrabbia se la compagna o il compagno vive un colpo di fulmine non ha capito nulla. Il partner che vive un colpo di fulmine vuol dire che è sano, è vivo. Chiaro che se il fulmine parte sempre da altri soggetti e mai dal partner vero e proprio qualche dubbio viene ma in ogni caso se questa corrente non turba il rapporto di coppia non si può dire che sia un qualcosa di deleterio e deprecabile. Se parliamo di infatuazione il discorso è già un po’ diverso. L’infatuazione pur rapida e abbastanza improvvisa, non è una stilettata e si manifesta in un lasso di tempo che non è del tutto incontrollabile. Il partner che si infatua come un ragazzino può essere giustificato solo… se è un ragazzino ed è per questo che fra adolescenti i rapporti durano normalmente molto poco. Basta una semplice infatuazione per far fallire tutto. Si passa da un’amore all’altro con un estrema scioltezza, ma se siamo attenti non è che possiamo chiamarlo proprio amore. Se parliamo di innamoramento vero e proprio io non credo che possa saltare per una semplice infatuazione e tanto meno per un normalissimo quanto splendido colpo di fulmine. L’innamoramento nasce da una serie di situazioni che devono trovare molte porte aperte. una persona che si innamora di un’altra davvero io dico solo che aveva il cuore libero altrimenti molto semplicemente, per come la vedo io, non può innamorarsi. Il partner si arrabbia e resta deluso per il tradimento ma purtroppo non si è reso conto prima che il compagno o la compagna non amava nel vero senso della parola.
Dunque stiamo trattando di tre cose in apparente contraddizione: la più potente che è il colpo di fulmine è, alla fine, quella più facilmente controllabile anche se non si riesce a controllare assolutamente (praticamente impossibile) il suo accadimento. La via di mezzo, l’infatuazione, è già una cosa ibrida ma se insiste su un periodo di tempo breve non si può dire che abbia una grande consistenza. La terza, l’innamoramento, non può certamente avere l’intensità dell’attimo incontrollabile del colpo di fulmine ma ha una sua storia forte che lo rende immune da storielle più o meno devastanti. Il vero amore non viene scardinato nemmeno da tempeste di grande portata ed è per questo che la gelosia in una coppia che funziona non ha alcun senso.
Cosa c’entra tutto questo con lo sport? C’entra perché noi con la programmazione nello sport è come se dichiarassimo che della corrente che passa in un attimo di grande informazione casuale (chiamiamolo il colpo di fulmine sportivo, l’informazione inaspettata) non ce ne frega proprio niente, non vogliamo viverlo e accettiamo informazioni solo da ciò che è rigidamente programmato. Sembra che con questo atteggiamento voglia istigare al tradimento. Subite i colpi di fulmine ed infatuatevi pure perché fa bene alla vita e fregatevene del rapporto col vero partner. Non è questo lo spirito ma, al contrario, forti della propria stabilità, un’istigazione a non prendere paura e a non scandalizzarsi se la nostra mente viaggia libera.
In altri articoli ho scritto come lo sport dia più “colpi di fulmine” forse avrei dovuto chiamarle “informazioni motorie” in modo un po’ più tecnico. Queste informazioni sempre più nuove arrivano senza cambiare sport anzi arrivano di qualità sempre superiore man mano che si prosegue nel proprio sport. Il colpo di fulmine più forte, e qui mi direte che improvvisamente sono diventato pure un poeta, non è quello del ragazzino sbarbatello che improvvisamente si accorge della sua compagna di banco anche se magari ce l’ha in banco assieme da tre anni o quello del dirigente d’azienda che improvvisamente si accorge della sua segretaria che magari lavora per lui da più di dieci anni ma quello del coniuge che si accorge che dopo trent’anni riesce ad essere fulminato dal partner in modo ancora più autentico e forte rispetto a trent’anni prima. Dunque il colpo di fulmine è un’informazione potentissima che viaggia come una scossa elettrica che può viaggiare in qualsiasi direzione e fra un’infinità di soggetti diversi. Quando è inserito in una storia autentica è ancora più forte e se viaggia esternamente a questa anche se è molto forte non la scalfisce, anzi, molto probabilmente la rinforza.
Sfugge ancora una volta il collegamento con lo sport. L’informazione motoria (così chiamiamo il “colpo di fulmine” sportivo…) che viaggia fuori dalla programmazione sportiva è potentissima ed arricchisce il bagaglio motorio dell’atleta, ancor più se l’atleta è molto specializzato e non rovina la capacità prestativa ma al contrario fornisce ulteriori possibilità di evoluzione. Come e quando possa arrivare questa nuova informazione motoria è un po’ difficile prevederlo ma non è detto che arrivi in seguito ad una rigida programmazione delle sedute di allenamento, anzi è proprio più facile che arrivi in un contesto di preparazione continuamente rivista e non standardizzata.
L’argomento è ostico e di non facile esplicazione, molti saranno a contestarmi accostamenti impossibili ed a tratti irriverenti. Io spero almeno che queste note possano essere di stimolo per ragionare in termini più complessi sulla preparazione sportiva ed esagero, pure sulla vita, perché qui se stiamo a pensare che una persona equilibrata è una persona che non prova più emozioni se non in un unico senso allora vuol dire che abbiamo un concetto di equilibrio un po’ strano. E quello è un altro concetto che si presta ad accostamenti fra attività fisica e vita in genere.