Io dovevo chiamarmi “Insegnante di Educazione Fisica Gratuito” e non “Personal Trainer Gratuito”, sono stato un pirla ad inseguire l’immaginario collettivo e ad identificarmi con la persona che segue la preparazione fisica delle persone in età adulta.
C’è che l’insegnante di educazione fisica è sempre gratuito perché insegna nella scuola e dunque una volta che sei iscritto ne usufruisci gratuitamente.
Se fossi pignolo e avessi la fama per condurre una battaglia che non sono in grado di condurre potrei impuntarmi sul fatto che la maggior parte dei personal trainer in circolazione non sono veri personal trainer ma semplicemente istruttori di palestra che di preparazione fisica a tutto tondo ne sanno anche piuttosto poco nel senso che sanno lavorare solo in palestra e fuori dalla palestra non hanno mai nemmeno provato a lavorare.
Ma questa è una precisazione che fa ulteriore caos ed anzi un personal trainer come il sottoscritto che si rifiuta di proporre la preparazione con i pesi se non in situazioni riabilitative non viene nemmeno ritenuto un personal trainer. Per cui, alla fine, a volte il personal trainer viene ritenuto quel personaggio che lavora solo in palestra, che ti fa le schede per condurre una preparazione con i pesi o, peggio ancora, con le macchine da palestra, magari che ti controlla pure la dieta e, dulcis in fundo, che ha pure la faccia tosta di proporti l’acquisto di integratori alimentari sull’utilità dei quali, in quanto insegnante di educazione fisica, non dovrebbe assolutamente metterci il becco. Alcuni mi dicono che talvolta il personal trainer non è nemmeno un insegnante di educazione fisica o un laureato in Scienze Motorie. Benissimo, e cos’è? E’ un medico? Perché se è un medico ha la patente per lavorare con i malati ma il lavoro con i sani dovrebbe lasciarlo all’insegnante di educazione fisica il quale senza farmaci e senza integratori predispone un piano di preparazione fisica per sani che vogliono restare sani (e questa con altre parole si chiama anche “vera prevenzione sanitaria”).
Allora il personal trainer vero, quello che non si occupa solo dei fattacci che accadono in palestra ma di tutta la preparazione fisica che deve sostenere un normale cittadino per restare in salute, si potrebbe chiamare “Insegnante di educazione fisica per adulti che non vanno più a scuola”. Capite che la definizione è un po’ lunga per essere ragionevolmente proponibile.
Quello che mi spiace è che nell’attuale andazzo, un po’ come nella professione medica, anche noi tecnici del movimento rischiamo di essere malati di settorialità. In campo medico dico sempre che il problema va affrontato tornando a dare la giusta importanza alla figura del medico di base e dunque consiglio sempre, prima di perdersi in costosi ed a volte inutili controlli specialistici, di fare un giro dal proprio medico di base che è la persona che ci conosce meglio e che ci inquadra velocemente ed ha la capacità di capire se abbiamo davvero necessità o meno di un consulto specialistico.
Pecchiamo dello stesso peccato anche in tema di attività fisica e così capita di trovare in palestra, affidato alle cure di un personal trainer specializzato solo nella preparazione con i pesi, un personaggio che ormai ha la forma del sedile della sua auto. Quello non ha bisogno di sollevare pesi ma solo di andare a lavorare a piedi o comunque di trovare tutte le strategie possibili ed immaginabili per muoversi in un contesto che non sia solo quello della sala pesi, perché se ci sono dei problemi cardio circolatori (ed in quel contesto è facilissimo che ci siano) è pure possibile che la preparazione con i pesi riesca addirittura a peggiorarli.
Occorrerebbe la figura dell’insegnante di educazione fisica di base a disposizione per gli adulti ma in un paese dove già l’educazione fisica per i giovani è bistrattata figuriamoci se abbiamo la lungimiranza di pensare agli adulti. Esistono delle iniziative di privati a spot. C’è indubbiamente del personale qualificato in giro per il mondo, è più facile trovarlo per sentito dire in piccoli centri che si affermano senza tanta pubblicità, molto difficile trovarlo nelle grandi cattedrali del fitness che sono le principali responsabili di questa confusione mediatica.