Sarà perché sono vecchio ma a me risulta facile dire il telefonino. I giovani invece dicono peggio la televisione ma non perché percepiscano la pericolosità della stessa ma solo perché ritengono che sia noiosa. Ed è quello il motivo per cui loro potrebbero essere pure immuni dalla televisione e ce l’avrebbero anche fatta a salvarsi da quella, ma non si sono salvati dal telefonino che li rimbecillisce più di quanto sia riuscita a fare la televisione con noi.
Il telefonino è una vera e propria droga e ricorda quanto fatto con i sessantottini pigliando due piccioni con una fava. Allora c’era una minaccia incombente che era l’idea di un mondo più giusto, più equo e senza guerre reclamato da giovani illusi quanto sani nelle loro aspirazioni. Con la droga si è riusciti ad anestetizzarli ed allo stesso tempo a creare un business senza precedenti. Ai nostri tempi non pareva esserci una minaccia incombente di rivoluzioni dettate da chissà quale ideologia ma ci si è accorti con grande preoccupazione delle elite dominanti che pareva che le nuove generazioni fossero immuni dal danno televisivo, quasi che avessero sviluppato degli anticorpi per difendersi dalla televisione che rendevano improvvisamente il flagello della seconda metà del ventesimo secolo inefficace ed innocuo nei loro confronti. Così, un po’ come con la droga negli anni ’70 ci si è inventati la schiavitù del telefonino che è diventato un business quasi paragonabile a quello della droga ed ha ottenuto l’effetto di rimbecillire e rendere innocui i giovani che altrimenti potevano chiedere un modello di società diversa da questa ancora più iniqua e squilibrata di quella degli anni ’70 del secolo scorso.
Come strumento di sedentarietà qualcuno pensa che le televisione sia ancora più devastante del telefonino ma quest’ultimo esercita un’azione di tipo indiretto che è ancora più incisiva di quella della televisione. Insomma i giovani di oggi sono mediamente meno attivi di quelli di un tempo, hanno un terribile bisogno di praticare attività fisica ma non se ne rendono conto.
In ogni caso più che mettersi a fare delle classifiche di merito è opportuno prendere atto di quanto televisioni e telefonini stiano facendo ancora un danno incalcolabile alla società e siano i primi responsabili della società che non si muove e dei giovani che non protestano anche se gli abbiamo confezionato un mondo che non funziona. Sperare nella scuola come agenzia di informazione è un po’ ardua, sperare nelle infinite risorse dei giovani che, come sono riusciti pian piano a rendersi conto della distruzione portata dalla droga, si rendano conto anche della distruzione meno evidente ma più subdola portata dal telefonino è lecito. Chiaro che noi devastati dalla televisione facciamo fatica a dare il buon esempio. Forse è proprio per quello che visto che probabilmente è più facile dovremmo iniziare proprio noi a liberarci dalla tv, poi forse per emulazione anche loro potrebbero tentare di liberarsi dallo schermo che li perseguita e, anche se è più piccolo, li rapisce in modo più grave di quanto sia riuscito a fare con noi lo schermo televisivo.
Lo sport che continua ad andare dentro a televisioni e telefonini si pratica senza le prime e senza i secondi. Non solo, ma è quella cosa che ti fa capire come vanno utilizzati effettivamente questi mezzi senza restarci rimbecilliti.