E’ forse perché non sappiamo il francese? E’ necessario imparare il francese per mettere il limite di velocità ai 30 chilometri all’ora nelle nostre città? Non mi pare che Parigi sia un borgo medioevale con stradine molto strette per le quali bisogna fare un’ eccezione e porre limiti più severi che nelle nostre città. Semmai è vero il contrario, Parigi ha anche strade belle larghe che spesso nelle nostre città mancano (è per quello che ci dicono che non si riescono a fare reti ciclabili capillari, ci stanno giusto giusto le auto ma le bici non ci stanno, altrimenti bisogna far sparire i parcheggi per le auto…).
Dunque se a Parigi hanno messo il limite dei 30 chilometri all’ora e visto che i parigini hanno accettato di buon grado questa nuova norma non vedo perché non si potrebbe provare a fare altrettanto anche in Italia. Anche in Francia ci sono case automobilistiche di una certa importanza e anzi c’è pure una collaborazione fra il principale gruppo automobilistico francese e quello italiano, non penso che questa nuova norma dei 30 all’ora porti al collasso l’industria automobilistica, oppure noi italiani siamo forse diversi dai francesi ed accettiamo di utilizzare l’auto solo se possiamo sfrecciare ben più veloci dei ciclisti che ci raggiungono ai semafori evitando la colonna?
Penso che l’esperimento francese vada ben valutato e penso che sia il caso di darsi una mossa per cambiare lo stile automobilistico italiano che ormai ha bisogno di una significativa revisione. Se vogliamo combattere la sedentarietà e poter davvero usare la bicicletta tutta la settimana e non solo nei fine settimana bisogna spingersi un po’ oltre la filosofia della pista ciclabile fatta solo per la scampagnata ed escogitare le strategie per poter utilizzare la bici come mezzo di trasporto e non solo di svago.