Osservazioni su “Il sito elitario”

“Il tuo, purtroppo, è certamente un sito elitario e lasciamo perdere se per snobismo o per mancanza di fondi, poco cambia, comunque è un sito poco diffuso anche se tratta argomenti molto importanti che dovrebbero essere valutati con molta attenzione a tutti i livelli.  Ci credo che non potresti andare in politica perché, con i discorsi che fai, prenderesti si e no i voti dei parenti ma questa è un po’ la dimostrazione del fallimento di una certa politica che è stata spettacolarizzata ed è diventata essenzialmente spettacolo televisivo.

Quando dici che certe abitudini sono radicate con radici decisamente forti e profonde non sbagli di molto ma non puoi sostenere che tali radici ci devano vedere rassegnati a sopportare cose che non sono più al passo con i tempi. Una nuova mobilità urbana, per esempio, è necessaria anche per problemi politici ed economici se si fa un conto dei danni che sta facendo l’attuale politica di organizzazione del traffico della maggior parte delle nostre città e pertanto l’immobilismo decisionale in materia non ha ragion d’essere in ben precise motivazioni tecniche ma risente esclusivamente di metodi politici legati storicamente al clientelismo. Grazie a certi comportamenti si riesce ad indirizzare la politica in direzione di scelte che anche se assolutamente irrazionali ed antieconomiche proteggono gli interessi di alcuni potentati che hanno grande capacità di condizionare la politica, soprattutto con la deviazione dell’informazione.

La favoletta per cui l’economia verde è certamente impossibile da sostenere in crisi economica è l’ennesima balla di un sistema che è decisamente attrezzato a proteggere sé stesso.

Pertanto le iniziative coma la tua che tendono a mettere il dito nella piaga e ad evidenziare realtà che sono molto trascurate dall’informazione corrente è chiaro che non possono trovare il favore di certi attori della politica che sono ben inquadrati su schemi decisamente conservatori.

La bicicletta è il mezzo più rivoluzionario che ci sia, su questo sono decisamente d’accordo, che questa rivoluzione possa partire dal basso coinvolgendo vari aspetti della società è certamente auspicabile ma è pure auspicabile che a livello politico i vertici non continuino ad ignorare le vere esigenze della popolazione. Se vogliamo avere accesso ai fondi europei qualcosa di concreto a livello di ecologia dovrà essere fatto davvero, non solo a parole, vediamo se ci sta dentro pure una profonda revisione del modo di muoversi nelle nostre città.”

Il mio sito è elitario nel senso che non ho certamente i mezzi per pubblicizzarlo. Che i discorsi che faccio possano avere anche delle motivazioni economiche di macroeconomia sostenibili e non campate in aria ci credo. Sono convinto anch’io che siano pronti i tempi per un’economia verde che non obbedisca più solo agli interessi di alcuni potentati economici però con quelli dobbiamo ancora fare i conti, anche perché purtroppo, a dispetto delle apparenze e di ciò che si vede mettendo il naso fuori dalla porta, l’opinione pubblica è ancora fortemente condizionata da quelli e il sistema della politica spettacolo ne è un fulgido esempio.