“Capisco le tue esternazioni di stampo politico su quanto avviene ai giovani d’oggi ma cosa c’entra tutto ciò con l’attività fisica?…”
C’entra, c’entra, chi frequenta il campo sportivo ed ha a che fare con i giovani d’oggi capisce che a fare le differenza rispetto ad un tempo è soprattutto l’atteggiamento di fondo che hanno i giovani verso l’attività sportiva più che le qualità fisiche vere e proprie.
I giovani di oggi sono costantemente in atteggiamento difensivo, partono subito con l’incubo di non riuscire ad essere inseriti socialmente, sono perennemente stressati ed invece di pensare all’attività sportiva con intensità la considerano come un passatempo che possa alleviare per pochi istanti l’incubo dei problemi esistenziali che incombono perché viviamo in una società veramente difficile. In una parola li vedo come protagonisti passivi e non attivi del nostro tempo.
Allora, se devo essere ancora più eccentrico e contestabile nel mio far politica trattando di argomenti di sport, dico che i giovani devono trarre dallo sport le certezze per poter essere fiduciosi nel futuro e poter avere il coraggio e l’ambizione di voler modificare e migliorare la società più che subirla passivamente.
Sono decisamente in disaccordo con chi dice che a scuola non si fa politica e bisogna studiare e basta. Per conto mio studiare vuol dire soprattutto studiare ciò che ci circonda e sulla base di quello sapere come andare a studiare ciò che ci serve per vivere. Non si studia a vanvera ma si studia per capire la realtà e la realtà, volente o nolente, è intrisa di politica perché, è bene precisarlo, anche chi non si occupa di politica alla fine esercita una ben precisa azione politica che è quella di appoggiare la situazione esistente senza volerla condizionare. I giovani si meritano di poter modificare la società (anche perché, detto fra noi, è una società decisamente perfettibile) e devono iniziare dagli ambienti dove vivono per farlo. Nello sport tentando di viverlo in modo sempre più intenso e coinvolgente e, grazie a questo, anche nella scuola dove hanno il diritto di diventare protagonisti pur esercitando un’azione politica diversa da quella di assoluto disinteresse che gli viene proposta da questo tipo di società.