Nonostante questo sia un sito che tratta l’attività motoria e, particolarmente, quella indirizzata ai soggetti un po’ “stagionati”, l’articolo più letto fino ad ora è uno che riguarda l’attività motoria dei bambini ed un altro molto letto tratta il disastro perpetrato dalla televisione sulle abitudini al movimento degli italiani, bambini e non.
In effetti questo è un sito quasi più contro la sedentarietà e quindi rivolto ai sedentari che non un sito specialistico che da indicazioni molto tecniche riservate a chi già pratica con assiduità una qualche attività motoria. Chi pratica con assiduità uno sport è già in possesso delle informazioni base inerenti il suo sport e riesce tranquillamente a scavalcare l’insieme delle raccomandazioni che io sparo ai quattro venti nell’intento di invogliare tutti a dedicarsi ad un qualche accidenti di attività motoria. A grandi linee gli appassionati dell’attività motoria sono spronati ad insistere e ad alimentare la loro passione con tanto buon senso, i sedentari sono torturati a più riprese e assolutamente tranquillizzati sull’eventualità di commettere errori come principianti ma costantemente esortati ad abbandonare al più presto il “vizio” della sedentarietà.
Trattando di sedentarietà come argomento principe, pertanto, è abbastanza logico che la pericolosissima sedentarietà dei bambini ed i terribile effetto della televisione quale fattore di sedentarietà siano inevitabilmente argomenti forti di tutta la problematica.
La sedentarietà dei bambini è una vera e propria piaga sociale, interessa loro come prime vittime ma interessa certamente adulti ed anche anziani come genitori e come nonni. A dar man forte alla televisione, in questi ultimi anni, è arrivato un nuovo flagello che, con riferimento alla sedentarietà dei bambini è insidiosissimo: il tablet.
Se è vero che al peggio non c’è un limite il tablet dimostra che poteva apparire sulla terra anche qualche aggeggio peggio della televisione. Il tablet è ancora più agile della televisione e si insinua dappertutto. I bambini sanno usare il tablet meglio degli adulti ed il gioco è fatto. E’ un gioco molto triste perché rischia di sottrarre importantissime ore di gioco autentico ai bambini.
Il danno da tablet è tanto più pericoloso in quanto indiretto e non subito evidenziato. Così come la televisione, agisce da freno indiretto all’attività motoria andando ad occupare gran parte del tempo libero dei bambini. La sedentarietà, temibile a tutte le età, è particolarmente deprecabile nei bambini perché è nei primi anni di vita che viene strutturato l’alfabeto motorio. In un secondo tempo il bambino che ha già accumulato dei deficit motori importanti potrà rimediare solo parzialmente a quanto non è riuscito a sviluppare nelle normali tappe dell’accrescimento.
Come nel caso della televisione, mancano le strategie per contrastare questo flagello epocale. Molto spesso i genitori non sono attrezzati a far fronte a questi problemi e si piegano alle cattive abitudini perché “così fan tutti”. Addirittura ai bambini bene educati, che riescono a contenere in sporadici episodi i contatti con il tablet, viene concesso un uso superiore dell’aggeggio infernale perché si pensa che altrimenti possano accusare ritardi nell’apprendimento in tema di informatica e ci si dimentica che, mentre eventuali ritardi in quel tipo di apprendimento possono tranquillamente essere colmati più avanti negli anni, un ritardo nell’acquisizione di un buon alfabeto motorio è un danno che tende a cronicizzare, che tende a dare un marchio perenne alle abilità motorie del soggetto e che avanti negli anni sarà predisponente a deficit di movimento che potranno portare anche a problemi di salute assolutamente non trascurabili.
Non possiamo costituire dei comitati “anti-tablet”, possiamo solo, come adulti responsabili, continuare a dare molta importanza al gioco dei bambini nella sua forma più completa che è quella che contempla la mobilizzazione di tutto il corpo e non solo la messa a punto di una manualità di precisione che è magica per usare meglio il tablet ma diabolica nel bloccare tutto il resto del corpo.
A tal scopo è opportuno che anche i contenuti trasmessi con il tablet possano avere una valenza di incentivazione al movimento. Nella disgrazia si può scegliere il danno minore ed è certamente inferiore il danno di un bambino che con il tablet “pianifica” il giro in bici come un adulto (anche se comunque la cosa è piuttosto aberrante perché non c’è niente di più bello dell’improvvisazione tipica dei bambini) che non il bambino che perde ore sul tablet in giochi idioti che non hanno alcun aggancio con la realtà quotidiana. Dunque se il divieto al tablet ai giorni nostri può essere considerata come un’imposizione impossibile che può addirittura emarginare il bambino si può almeno sperare che questo tablet venga usato nel modo meno idiota possibile. In questo senso il tablet ha una marcia in più della televisione. Mentre la tv decide lei cosa propinarti il tablet offre una possibilità di variazione delle informazioni. Anche questa è un’ arma a doppio taglio. Il bambino può servirsi del tablet anche per vedere come organizzare i suoi giochi di movimento ma può pure decidere che quei giochi non gli interessano affatto e quindi ubriacarsi di giochini senza senso che portano solo a nuova sedentarietà. Sono sempre stato per un tipo di educazione poco rigida che possa consentire ai bambini di sbagliare e capire il loro errore, in tema di tablet mi trovo ad essere “bacchettone” all’inverosimile. Non lasciate che i bambini sbaglino troppo con il tablet: quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi ed in un futuro non molto distante ci potrebbero rimproverare di non essere stati molto attenti su questo. La vita vera si sperimenta fuori da uno schermo, se lo schermo può aiutarci a viverla meglio accettiamo anche lo schermo ma facciamo in modo che nessuno schermo ci possa far credere che la vita vera è lì dentro.