Era nato nel 1875. Adesso non c’è più anche perché avrebbe 146 anni. Quando se n’è andato, nel 1960, non penso che avesse ben chiaro il concetto di “Stakeholder” ed il significato che gli viene attribuito, eppure era stato un grandissimo Stakeholder perché aveva esercitato con grande maestria il ruolo di mediatore di vacche e insomma ha contribuito notevolmente a costruire questo tipo di economia, almeno nel suo piccolo.
Adesso, a prescindere dal concetto di “Stakeholder” che se vogliamo vuol dire banalmente “cittadino” perché tutti i cittadini sono dei potenziali “Stakeholder” di qualsiasi attività se bene o male con quell’attività ci hanno a che fare per un qualsiasi motivo, probabilmente non farebbe più il mediatore di vacche, se fosse vissuto una settantina di anni fa sarebbe stato certamente un potenziale ottimo concessionario di autoveicoli ma adesso, proprio adesso, pensando al fatto che aveva un grande fiuto per interpretare le necessità del momento, penso che si diletterebbe a piazzare progetti di mobilità sostenibile alle varie amministrazioni comunali. E penso che sarebbe molto più efficace del sottoscritto che sa predicare forse anche più insistentemente di quanto faceva suo nonno per collocare le vacche ma non saprebbe vendere nemmeno gli impermeabili in Arena quando piove.
Ho tirato in ballo il concetto di “Stakeholder” perché mi fa sorridere. L’impresa moderna non deve più confrontarsi solo con gli azionisti, ma con tutti gli Stakeholder. Stando a questo concetto, quando a Taranto decidono se insistere sull’acciaio o cambiare progetto visto che l’acciaio ormai ha creato qualche problema di salute ai tarantini dovrebbero pensare anche alla mia opinione. Perché se un tarantino sta molto male e grava in modo pesante sul sistema sanitario nazionale alla fine sono anch’io uno Stakeholder di quella cosa, ma non solo perché partecipo alla spesa sanitaria nazionale, ma anche per un concetto ancora più ampio di Stakeholder che dice che a me può pure dare fastidio che si ammali anche solo un altro Tarantino per patologie legate alla produzione di acciaio.
Secondo un concetto più restrittivo i veri Stakeholder sono solo i tarantini e devono vedersela solo loro in questa disputa in una terribile contesa fra chi vuole assolutamente lavorare e non gliene frega come e chi ha capito che un tipo di inquinamento che quella città non può più permettersi il lusso di avere è proprio quello da derivati del ferro.
Allora, molto semplicemente siamo tutti “Stakeholder” di tutto ma non si sa mai quando abbiamo il diritto di intrometterci in cose che teoricamente, magari un po’ alla larga, ci riguardano e quando dobbiamo assolutamente farci i fatti nostri perché c’è qualche “Stakeholder” più “Stakeholder” di noi che ha interessi fortissimi su una determinata cosa.
Ritarare l’economia sull’uso dei mezzi di trasporto veramente ecologici (alludo alla bicicletta più che all’auto elettrica che è solo parzialmente ecologica) è una mossa ciclopica che ci vede tutti Stakeholder, dai mediatori di vacche, se ce ne sono ancora, ai concessionari di auto e bisogna ammettere che ce ne sono ancora veramente tanti, ai produttori di biciclette e ai cittadini qualsiasi, qualsiasi mestiere facciano perché l’aria più o meno la respiriamo proprio tutti, a prescindere dal mestiere che facciamo.
Il problema è che 60 milioni di Stakeholder possono non avere la forza di pochi attori della scena che hanno in mano gli strumenti per condizionare l’opinione pubblica secondo i proprio interessi. Pertanto, alla fine, gli Stakeholder decisivi sono quelli collegati con gli interessi di chi orchestra le operazioni secondo piani che non c’entrano niente con la salute dei cittadini mentre la maggior parte degli altri “Stakeholder” restano ai margini, trattati non come veri “Stakeholder”, in onore a questo concetto tanto di moda, ma come semplici pirla che è una definizione nemmeno tanto usata in italiano perché appartiene di più al dialetto milanese ma è forse più efficace dell’inglesismo “Stakeholder” per definire in modo preciso e puntuale un certo ruolo sociale.
Ecco, mio nonno era un grande “Stakeholder” anche se non se ne rendeva conto, io invece sono semplicemente un autentico “pirla” e purtroppo ma ne rendo perfettamente conto.
Forse fra cent’anni un mio nipote o pronipote (su tempi così dilatati si fa fatica a prevedere con precisione…) potrà dire: “Mio nonno era un autentico pirla, ma se ne rendeva conto, c’è scritto qui su questo sito degli anni ’20, prima che si intossicassero del tutto con l’inquinamento…”.