LO SPORT PUO’ AIUTARE AD “AUMENTARE” LA FEDE?

Penso di sì. Però l’argomento è molto tosto e difficile da affrontare.

Partiamo da una riflessione proprio banale. Lo sport aiuta la salute, aiuta anche la salute psichica. La fede, anche se da certi atei è ritenuta una malattia, per i più non è così, chi ce l’ha se la tiene ben stretta e proprio molti atei, pur nella sincerità di ammettere il loro ateismo, affermano di invidiare chi ha fede e non lo ritengono certamente in deficit di salute mentale. C’è probabilmente addirittura una questione genetica legata alla predisposizione ad avere una fede più o meno forte e poi ci sono mille questioni culturali ad influenzarla che nulla hanno a che vedere con lo sport.

In che modo lo sport possa influenzare la fede e addirittura rinforzarla è molto difficile dirlo ma non è una questione proprio impossibile da affrontare. Intanto vorrei precisare che stiamo parlando di sport vissuto intensamente, non è necessario diventare dei campioni ma stiamo comunque parlando di sport che costringa ad un’ intensa introspezione e ad una precisa analisi della realtà. Lo sport superficiale potrà anche ossigenare un pochino di più il cervello ma certamente non da stimoli per un’ introspezione così profonda da poter avere effetti sulla fede.  Tratto soprattutto di introspezione e non di confronto con la realtà esterna. Lo sport da comunque molte occasioni anche per vedere meglio ciò che c’è fuori di noi oltre ciò che c’è dentro ma ritengo che comunque la fede sia un fatto personale, riferito a ciò che c’è dentro di noi più che a ciò che riusciamo a percepire fuori.

Chi fa sport ad un certo livello è costretto a conoscersi molto bene, deve anche confrontarsi con la realtà esterna ma è comunque portato ad analizzare nei dettagli il proprio io perché è soprattutto con quello che deve fare i conti per poter far funzionare al meglio tutto il suo “sistema” inserito nel contesto globale. Diciamo pure che chi fa sport davvero è costretto ad osservare il monito di amare sé stesso ed il prossimo suo. Se non ami te stesso non puoi migliorare il tuo sistema che ti mette in grado di relazionarti nel modo migliore con l’ambiente esterno e se non ami il tuo prossimo non hai gli stimoli necessari per metterti in relazione con il sistema esterno. Dunque, per dirla in termini sportivi, devi amare te stesso per renderti più competitivo possibile ed amare l’ambiente esterno per accettare la competizione. Se ami solo te stesso ti sentirai isolato ed infelice, un Padreterno incompreso in un mondo sbagliato, se ami solo l’ambiente ma non te stesso comunque non sarai in grado di accettare la competizione perché ti sentirai inadeguato ad affrontare l’ambiente. Diciamo che amare il prossimo come sé stessi è il miglior modo anche per mettersi a fare sport come si deve. Ma quello che vogliamo scoprire non è quale sia il miglior modo per fare sport (argomento troppo banale confronto a questo…) bensì se il solo fare sport possa essere sufficiente a farci scoprire la grandezza di tutto ciò che va ben oltre il razionale.

Allora se la fede, oltre che grazie ad una questione genetica può scaturire anche da una profonda riflessione sull’esistenza, certamente lo sport autentico ha questa possibilità di incrementare la fede, di farci approfondire i temi che riguardano la fede.

Come esseri umani alla Conoscenza Assoluta non ci possiamo arrivare, non è nelle nostre facoltà, però in qualunque ambito ci impegniamo molto, sia esso studio o non studio, siamo portati ad approdare ad un livello di conoscenza superiore e non importa che il punto di partenza sia il dottorato in una grande facoltà di fisica o le quattordici ore di lavoro al giorno nel più umile e sottopagato dei mestieri esistenti sulla terra. Comunque l’esercizio di un’attività che richiede un grande impegno porta ad un livello di conoscenza superiore. Non è cultura, è un’ altra cosa. la cultura si acquisisce studiando, alla conoscenza ci si arriva in altro modo, anche se la cultura ci può aiutare ad avvicinarla.

Non è assolutamente detto che la fede sia correlata con la conoscenza e tanto meno con la cultura.

Se è vero che la cultura può influenzare la fede non è detto che ci sia correlazione diretta fra fede  e cultura. Alcuni addirittura dicono che la cultura può ostacolare la fede. In proposito io penso che sia la falsa cultura ad ostacolare la fede più che quella autentica ma comunque siamo tutti piuttosto d’accordo nel dire che non c’è relazione diretta fra fede e cultura. E così un livello di conoscenza superiore non implica un sicuro aumento di possibilità di aumentare la propria fede, però può aiutare a scoprire cosa c’è dentro di noi e molte volte l’ateismo è semplicemente una fede nascosta, oscurata da barriere abbattibili con l’introspezione.

Insomma lo sport porta comunque a cercare molto dentro sé stessi e spesso dentro di noi ci sono cose che non sapevamo nemmeno di avere. Vivere in modo superficiale per chi fa sport in modo molto impegnato è pressoché impossibile e dunque in modo per nulla accidentale si può scoprire anche la fede, pur partendo dallo sport che pare essere una cosa che con la fede ha poco a che fare.