L’ANATEMA: LA COLLABORAZIONE FRA MEDICI ED INSEGNANTI DI EDUCAZIONE FISICA

In quasi quattro anni di assistenza al Percorso della Salute non mi è ancora arrivato un cittadino spedito lì dal suo medico di base.

La colpa è mia non dei medici di base. Era passata addirittura una circolare dell’ULSS che invitava i medici di base a pubblicizzare il servizio di assistenza assolutamente gratuito per l’attività motoria ma è rimasta lettera morta.

I motivi di questo “malfunzionamento” vanno ricercati in cause che vanno anche un po’ al di là della mia misera inefficienza organizzativa.

Vorrei elencarne tre per non essere prolisso e dispersivo come al solito, spero di essere più efficace possibile.

1°) I MEDICI DI BASE NON HANNO TEMPO. In realtà io qualche giretto dai medici di base della zona con la circolare dell’ULSS in mano l’ho fatto. Ma i medici non hanno tempo. Non hanno tempo quando devono sentir parlare di queste cose (e quindi, purtroppo io ho perso molto tempo per contattare pochi medici) e, soprattutto, non hanno tempo poi, quando, nonostante siano fondamentalmente d’accordo con l’approccio di tipo “preventivo” alla salute dei loro assistiti, non hanno gli strumenti applicativi per poter diffondere questo tipo di cultura.

2°) Il secondo punto è diretta conseguenza del primo. NON ESISTE IN ITALIA UNA VERA CULTURA DELLA PREVENZIONE. Anche se il medico di base si prodiga a dire al suo assistito: “Guardi che lei ha assolutamente bisogno di praticare una qualsiasi accidenti di attività fisica” il paziente (perché il sedentario cronico è già un paziente prima ancora di iniziare a stare male e questo non lo sa) dice: “Si, si, ha proprio ragione, domani comincio” ma continua a fare quello che ha sempre fatto e cioè nulla. Fa molta più paura l’attività fisica delle medicine al vero sedentario.

3°) Se io avessi dedicato più tempo ai medici di base avrei certamente al percorso della salute più ex sedentari che atleti che mi chiedono consigli per la loro preparazione fisica. In sintesi IL MIO E’ UN SERVIZIO SU BASE VOLONTARIA E PER NULLA ISTITUZIONALIZZATO. Diciamo che se fossi stipendiato dall’Ulss questa avrebbe già fatto bene a tagliarmi lo stipendio perché io ho dedicato, in questo servizio, molto più tempo a gente che già si muove, e che pertanto ha capito l’importanza dell’attività motoria, che non a sedentari che non si muovono mai e di questo non han capito proprio nulla. Insomma è un cane che si morde la coda. Il vero sedentario dal percorso della salute ci sta proprio alla larga e per quello io ho sbagliato a non coinvolgere di più i medici di base su questa cosa.

Detto questo il presente articolo, perché non resti lettera morta come la circolare dell’Ulss, vale come vera e propria incitazione allo smantellamento dell’anatema della collaborazione impossibile fra medici ed insegnanti di educazione fisica. Troverò il tempo per spiegare nuovamente la cosa ai medici di base.

Certo un mio limite è che, essendo un volontario, non sono in pianta stabile al Percorso della Salute ma solo in orari particolari segnalati sulla bacheca.

Allora, anche per far funzionare meglio questo sito, dico a chiare lettere che LA MIA PRESENZA AL PERCORSO DELLA SALUTE DEL PARCO SAN GIACOMO DI VERONA (AREA PROSPICIENTE ALL’OSPEDALE DI BORGO ROMA) E’ SEGNALATA SULLA BACHECA AZZURRA VICINO ALL’AREA GIOCHI PER BAMBINI. PER INFORMAZIONI PUO’ FUNZIONARE ANCHE LA SEZIONE DOMANDE E COMMENTI DI QUESTO SITO.

Affrettatevi a consultarmi perché fra pochi giorni vi sarà una marea di sedentari spediti lì da tutti i medici di base della zona che si metteranno in coda per ascoltare i miei consigli ed uscire dal tunnel della sedentarietà per sempre. O no?!