Mai stato di destra (a dire il vero in politica io non sono mai stato proprio niente, forse solo un po’ verde, nel senso di immaturo…) ma ammetto che l’uscita della presidente del Consiglio Meloni su quanto combinato fino ad ora in tema di lotta al Covid dall’Italia non mi ha dato per niente fastidio.
Pane al pane, vino al vino, la presidentessa (o presidente come cavolo vada chiamata non l’ho ancora capito…) se n’è venuta fuori con l’osservazione che mentre siamo stati uno dei paesi con le regole più restrittive e severe in tema di covid parallelamente siamo stati anche uno degli stati che hanno avuto meno risultati in questa lotta nel senso che il virus ha continuato ad imperversare come se nulla fosse e non ha mollato la sua presa più velocemente che in stati dove le misure sono state molto meno devastanti come impatto sulla popolazione. Non contenta di questa esternazione, che definirei piuttosto forte per un politico ai posti di comando, ha aggiunto che tali disposizioni molto severe sono state motivate affermando che si andava semplicemente a mettere in pratica ciò che suggeriva la scienza quando invece la scienza non dava assolutamente indicazioni ben chiare perché era in continuo fermento ed in aperto dibattito sul da farsi visto che si trovava a discutere un fenomeno in continuo divenire.
Insomma un’analisi lucida e spietata per certi versi scioccante che non avrei pensato di ascoltare da un presidente del consiglio.
Io sono di parte perché ancora traumatizzato dalle chiusure folli di oltre due anni fa che ho subito reagendo solo in parte nel senso che rischiando multe salate mi limitavo ad andare a correre in posti isolati semplicemente orrendi dove la polizia difficilmente sarebbe venuta a prendermi anche se in cuor mio speravo proprio che venisse a prendermi per giustificare a me stesso che non si poteva correre in posti così squallidi. E ripetendo che non mi sono mai sentito del colore politico dell’onorevole Meloni insisto sul fatto che non solo ho pensato che quelle disposizioni erano semplicemente folli per la salute della cittadinanza ma che pure non avevano nessuna motivazione scientifica comprovata in quanto la scienza ufficiale di ciò che stava accadendo non ci aveva capito ancora proprio un bel nulla. Ci si trincerava dietro una presunta scienza per costringere i cittadini a comportamenti potenzialmente pericolosi per la propria salute (ed una stima dei danni in tal senso è molto difficile da fare anche adesso a due anni di distanza).
Io penso che ci sia qualche paese che sia riuscito a fare anche peggio di noi ed il punto più basso nella storia penso che sia stato raggiunto dalla Germania l’anno dopo l’inizio della pandemia, quando forti dell’esperienza italiana, invece di continuare a fare come avevano fatto l’anno precedente con risultati decisamente migliori rispetto ai nostri, decisero di adottare una linea molto simile alla nostra ottenendo, nella seconda ondata, risultati simili ai nostri nella prima. Ricordo che anche su questo sito riportai come semplicemente assurdo e scriteriato quello spot apparso sulla loro tv di stato secondo il quale i ragazzi tedeschi stavano salvando la nazione standosene chiusi in casa a guardare la tv mangiando patatine. Tutto mi sarei aspettato da una nazione con una grande cultura dell’attività motoria quale la Germania tranne che quello.
Ebbene è curioso che una rivisitazione di tutto quanto accaduto allora venga da una forza politica di destra, nella mia ignoranza politica ho sempre ipotizzato più morbide e tolleranti le politiche di sinistra ma evidentemente mi sbagliavo.
Verrebbe da dire “Tutto è bene ciò che finisce bene” ma qui non è finito bene proprio nulla, qui stiamo ancora pagando a livello economico ma soprattutto a livello di salute quelle scelte e pertanto c’è proprio da sperare che una eventuale recrudescenza del virus (non se la immagina quasi nessuno ma non si sa mai…) venga trattata con tutt’altro stile perché come si dice dalle mie parti a volte è proprio “peso el tacon del buso” (peggio il rimedio del danno originario) ed in quella situazione non ci si è nemmeno resi conto che danni si andavano a fare chiudendo in casa per un lungo periodo di tempo la popolazione.
Io ce l’ho sempre con la mancanza di energiche iniziative di contrasto all’inquinamento. Mi piacerebbe vedere cosa succede se chiudessero in casa la popolazione perché fuori c’è l’aria ammorbata. Forse sarebbe la volta che qualcuno si rende davvero conto che non è il caso di usare l’automobile anche quando non è per niente necessario.
La scienza ufficiale dice che con le automobili stiamo inquinando davvero troppo ma qui la scienza ufficiale non conta poi molto.
Allora forse è un problema politico più che scientifico e, stranamente, questa volta mi trovo decisamente d’accordo con chi ci governa: in tema di Covid in Italia abbiamo commesso una serie di fesserie abbastanza clamorose. Speriamo di non ricascarci.