LA VELOCITA’? SOLO IN PISTA…

Una volta (sono passati tanti anni, più di 40…) ho rischiato di investire un’automobile in piena velocità. In piena velocità c’ero io, non l’automobile.

Stavo correndo una prova quasi massimale su asfalto sui 200 metri e, ben lanciato, sono passato vicino ad un passo carraio a circa 28 chilometri all’ora ben sotto la velocità consentita all’epoca in quel quartiere (allora erano i 50 chilometri all’ora adesso sono i 30 ma non penso che c’entri niente il mio exploit dell’epoca anche perché in quel caso il limite l’ avrebbero messo ai 25…). Usciva da quel passo carraio un tranquillo signore di una certa età a bordo della sua vettura, anch’essa stagionata, assolutamente ignaro del fatto che un idiota avesse avuto l’idea di passare vicino al suo passo carraio correndo a piedi ai 28 chilometri all’ora.

In un istante capii due cose: 1°) Che in condizioni di estrema necessità sapevo fare un discreto volteggio al cavallo (atterrai in piedi oltre la vettura e questa cosa mi tornò utile anche per il volteggio al cavallo all’ISEF perché era prova pratica per poter accedere ai corsi) 2°) Che quella vettura non proprio nuova (adesso avrebbe una discreta quotazione come auto d’epoca) aveva un cofano piuttosto robusto ed indeformabile perché non accusò assolutamente il colpo. Due illesi, la vettura ed io e un conducente allibito che non capiva cos’era successo.

Questo non è un articolo per dire che quando si corre a piedi al massimo della velocità bisogna farlo solo in pista oppure in strade ben tenute (se l’asfalto non è regolare rischi di inciampare e ti fai male) chiuse al traffico ma per dichiarare ancora una volta come la velocità sulle nostre strade è sempre pericolosa. Non solo quella degli automobilisti, pure quella dei ciclisti e dei pedoni.

Che un pedone non possa fare i 28 chilometri all’ora tranquillamente per strada lo capisce chiunque. Non ci proverebbe più nessuno al giorno d’oggi visto che le strade sono tutte sature di auto e fui un vero pirla a provarci io allora anche se quel quartiere era un tranquillo quartiere dove qualche ragazzino aveva ancora il coraggio di provare a giocare a calcio per strada (ma tali temerari stavano già inesorabilmente sparendo da tutte le strade e da tutti i quartieri, non pensate che sia così vecchio, ho fatto tempo a malapena io a giocare a calcio per strada, quando ho cominciato a praticare atletica ormai l’era del calcio in strada stava tramontando). C’è tanta gente che non capisce ancora che un’automobile che fila ai 50 chilometri all’ora in un quartiere residenziale è una bomba innescata, altro che i 28 chilometri all’ora del pedone deficiente.

Alla base della maggior parte degli incidenti stradali ci sono sempre due elementi: l’eccesso di velocità e la disattenzione per colpa di uno stramaledetto telefonino. Non è l’unica morte idiota da evitare quella per incidente stradale. Quella in guerra per conto mio è ancora più idiota. Fin che non passa il concetto che non esiste nessuna Patria da salvare con la vita e che la vita è sacra e pertanto è la Patria che deve sacrificarsi per il singolo e non il contrario, ci saranno sempre morti in guerra.

Per evitare le morti in guerra sarebbe opportuno iniziare dal divieto di produrre armi. Se non produci missili non li puoi lanciare e se non li lanci non puoi più ammazzare in questo modo. Sì dirà che la gente inizierebbe ad ammazzarsi con i coltelli. E’ possibile ma almeno gli crei un problema invece di spianargli la strada verso l’omicidio plurimo premendo un solo bottone.

Per evitare le morti da incidente stradale dovute ad eccesso di velocità ed uso compulsivo del telefonino sarebbe sufficiente applicare con rigore i limiti di velocità e farli rispettare così come la norma che ti impedisce di telefonare mentre guidi che già esiste ma nessuno fa rispettare.

Sugli eccessi di velocità siamo messi ancora molto male. Certi proprio non esistono ed in alcune strade molto trafficate dei centri urbani si può ancora andare ai 50 chilometri all’ora. Ciò è scandaloso e tale norma non dovrebbe nemmeno essere un regolamento locale ma una legge nazionale. Su tutto il territorio nei centri urbani non si possono superare i 30 chilometri all’ora. Punto e basta, è tanto semplice. Non si vuole adottare questo rigore perché si ha paura di rallentare il traffico automobilistico, si ha paura che dopo i cittadini chiedano il potenziamento del trasporto pubblico e della rete di piste ciclabili e che alla fine l’industria automobilistica ne patisca un danno perché a quel punto chi te lo fa fare di prendere l’auto se con l’autobus o con la bicicletta fai prima.

E’ una guerra anche quella sulle strade italiane, e come tutte le guerre è una cosa terribilmente idiota.

Come io ho proposto di vietare la produzione di armi per creare problemi a chi vuol fare la guerra, qualcuno dice che bisognerebbe fermare la produzione di veicoli troppo veloci per disincentivare la guida troppo veloce. Quella strada è impraticabile purtroppo ma non perché i marchi di vetture supersportive reclamerebbero in modo clamoroso ma per il semplice motivo che anche con una bici elettrica se sei stupido ti puoi mettere in una situazione di guida pericolosa per eccesso di velocità come feci io più di 40 anni fa… a piedi.

La velocità va fatta solo in pista, sia che sei a piedi sia che ti trovi sotto al sedere un mostro in grado di raggiungere i 330 chilometri all’ora.

A chi dice che un autodromo inquina troppo e non ci possiamo permettere il lusso di costruirne altri rispondo che un inceneritore inutile inquina ancora di più e produce anche diossina. In Italia ci sono troppi inceneritori inutili che disincentivano il riciclaggio dei rifiuti ed il loro smaltimento ecologico, sostituiamoli con qualche autodromo per salvare le vittime della strada.