LA TREMENDA COMPLESSITA’ DELLE COSE SEMPLICI

Basterebbe camminare un po’ di più ed andare di più in bicicletta invece di andare a rinchiudersi in palestra utilizzando macchinari costosi e complessi che non riescono a sostituire a tutti gli effetti cammino e bici.

La cosa purtroppo è terribilmente semplice e pertanto irrealizzabile come la fantastica idea dei bambini che frequentano la prima elementare (qualcuno si trascina con questa idea anche in seconda…) che dicono che le guerre sono inutili, assurde e pertanto non vanno fatte. Poi, nei successivi anni di studio, imparano perché si fanno le guerre ed arrivano ad un giorno nel quale superando la cosiddetta “maturità” sono in grado di spiegarti tutto e perché ha senso combattere per la “Patria”.

Praticamente in modo illuminato ed illuso si portano avanti le idee semplici, in modo più disilluso e realista si crea una falsa complessità per mascherare questa terribile insidiosità delle idee semplici.

La complessità più terribile resta quella delle idee semplici, talmente complessa che nessuno si accolla l’onere di affrontarla, anche perché le idee semplici ti mettono di fronte all’ineluttabilità del cambiamento per cambiare ciò che non va.

Quella contro la società che non cambia è una vera e propria guerra ma è una guerra che non ha ritorno economico e pertanto non ha senso affrontarla. Pertanto il monito finale è che non ha senso fare le guerre a meno che non siano economicamente convenienti.

Non è conveniente limitare concretamente l’uso dell’automobile per far andare di più i cittadini a piedi o meglio sarebbe conveniente da un punto di vista della salute collettiva ma non da un punto di vista economico. Da questo punto di vista si accetta di procrastinare un’altra guerra che è quella fra pedoni ed automobilisti, perché quel tipo di guerra, anche se fa molte vittime, produce comunque un rientro economico.

L’idea di puntare sulla salute e farla contare di più degli interessi economici é troppo semplice, potenzialmente fastidiosa e pertanto va opportunamente coperta con false complessità. L’analisi di questo comportamento è di un’autentica complessità quasi insondabile e pertanto il paradosso è che è vero che le osservazioni semplici ed infantili di una realtà talvolta trasparente sono ingenue quante auspicabili in una società più sana ma questa apparente semplicità si rivela poi di una complessità inimmaginabile.

Sembra molto più facile camminare e andare in bicicletta in una città pulita e salubre ma al momento è più facile chiudersi in palestra a sollevare pesi e fare esercizi su macchine strane mentre fuori migliaia di automobili ammorbano l’aria della città invivibile. Il progetto dei bambini senza la collaborazione degli adulti non può essere messo in pratica.

Forse la prima cosa da fare è smetterla di insegnare ai bambini che ciò che pensano i grandi è sempre più razionale e sensato, questa cosa in molti ambiti è decisamente sbagliata, dalle guerre alle città con troppe auto.