Siamo immersi in una marea di dipendenze di ogni tipo, la peggiore delle quali, quella da telefonino, sta letteralmente devastando la nostra civiltà.
Se i francesi invece di incendiare auto e fare danni per le strade si limitassero a diminuire in modo drastico e clamoroso tutti i consumi inutili per protesta contro questo regime in un amen li manderebbero a casa tutti. Perché quei personaggi, come qualsiasi altro di qualsiasi colore politico, sono stati messi lì con un unico scopo: far andare avanti il sistema dei consumi inutili che è l’unico che produce ricchezza e garantisce il mantenimento di certi equilibri. Strano che la rivoluzione si possa fare contraendo i consumi.
Nella nostra civiltà dove essenzialmente si lavora troppo per produrre troppe cose inutili il lavoro è distribuito molto male, come la ricchezza.
A fronte di un gran numero di cittadini che lavorano troppo, pagati con salari molto spesso insufficienti per vivere decorosamente, ne esistono un buon numero che non riescono a trovare lavoro e questa è una cosa diabolica perché il lavoro ci sarebbe, basterebbe far lavorare meno chi lavora troppo. Allora ti raccontano che non ci sono le disponibilità finanziarie per pagare decorosamente un cittadino che lavora un po’ meno di quello che lavora adesso ma anche quella è una clamorosa bufala perché i compensi di chi sta in cima a questa piramide sono decisamente elevati, troppo elevati per quanto si merita una classe dirigente di cialtroni che pensa solo alla propria panza.
Tutto questo sistema irrazionale e fallimentare viene tenuto in piedi grazie ad una fitta rete di dipendenze che provoca l’immobilismo più assoluto.
In tale contesto lo scalmanato che brucia l’auto per strada si inserisce come quella pedina idiota che fa capire che ogni tentativo di cambiamento deve essere giustamente represso, quando invece il vero cambiamento, non quello delle auto bruciate per strada, sarebbe sacrosanto e decisamente auspicabile in una società fondata sui consumi inutili.
La lotta alle dipendenze non è solo quella alle droghe, all’alcol, all’eccesso di cibo e a tutte le abitudini chiaramente pericolose per la salute. Ce n’è una più subdola che passa inosservata e fa danni simili alle peggiori. E’ la lotta contro la dipendenza da telefonino, televisione, schermini vari, manie ipertecnologiche e tutte quelle cose che ci tengono saldamente ancorati ad un sistema che non funziona più perché è mirato a spremerci sempre più come consumatori eccezionali e produttori indefessi.
Queste dipendenze si possono combattere con l’attività fisica perché questa a sua volta produce una forte dipendenza che è in grado di sostituirsi alle altre. Anche contro lo shopping compulsivo che è una delle dipendenze più forti e tipiche dei nostri tempi l’attività fisica fa miracoli. Quando una persona non ha più tempo di andare a comprarsi l’ultimo accidenti alla moda perché deve andare a fare allenamento è praticamente guarito. In un primo tempo non si trova più il tempo, in un secondo tempo non si trova più il danaro perché la marea di tempo libero che ti porta via un’attività fisica fatta bene ed in modo sistematico ti fa anche capire che il danaro non va divinizzato ma va speso con parsimonia perché poi ti tocca lavorare troppo per guadagnarlo se lo dilapidi in una grande quantità di cose inutili.
La dipendenza da attività fisica è talmente forte che può metterti al riparo anche dalla dipendenza da danaro che è una delle più forti del nostro tempo e che attanaglia incredibilmente più chi danaro ne ha già abbastanza di chi proprio non ne ha. Lo studio dei soggetti dipendenti da accumulo di danaro ti fa capire quanto il danaro sia potenzialmente letale e pericolosissimo per vivere bene. La maggior parte dei soggetti con questa patologia lavorano una quantità incredibile di ore, per questo si sentono autorizzati a prevaricare i fannulloni che decidono di lavorare solo il giusto e, cosa grave, non riescono assolutamente a gustarsi i piaceri di una vita che quello stramaledetto danaro accumulato potrebbe garantire loro. In sintesi, da un certo punto di vista sono più pezzenti loro dei pezzenti veri che, allenati alla mancanza cronica di danaro riescono a sopravvivere in qualche modo.
Un mondo dove la dipendenza da attività fisica riesca a prevaricare su altre dipendenze è un mondo che inquina meno perché la corsa alla ricchezza non ha più senso e con essa la corsa al consumo inutile.
Non si tratta di scegliere se muoversi abbastanza o fare i sedentari, si tratta di scegliere di abbracciare un sistema che ci crea mille false esigenze o se ragionare e capire per cosa è meglio vivere. La cultura della solidarietà è l’unica cosa che ci può svincolare dalla logica dell’arricchimento a tutti i costi ma il solo fatto culturale è ancora poco, c’è bisogno di dipendenze nuove, più sane di quelle che continuano a pubblicizzarci. Non si è più felici né a mangiare di più né a guardare più televisione. Si è più felici se ci si rende conto che questo mondo pian piano lo possiamo modificare anche senza incendiare le automobili e spaccare le vetrine. Se proprio ce l’avete con le automobili e con le vetrine smettete di usarle e di guardarle, forse avete pure ragione ed in quel modo costringerete chi vi propone continuamente automobili e vetrine a proporvi anche qualcos’altro.