Oggi è la festa della Repubblica, ma non so se la Repubblica esista ancora. L’etimologia della parola ti dice che è “Res publica” e dunque “cosa pubblica” ma io ho la sensazione che ormai resista solo la cosa privata, l’interesse privato, di più, l’interesse privato negli affari pubblici con diritto di prevaricazione perché si fa così punto e basta.
Nel nuovo governo c’è un personaggio che dovrebbe avere la funzione di contenere i costi del Parlamento, di fare il miracolo cioè. E’ molto più giovane e di bella presenza del sottoscritto anche se mi somiglia vagamente. Ecco, se mi somiglia anche vagamente negli intenti politici lo fanno saltare subito perché io sarei anche piuttosto stufo di questi eroi da 12.000 euro al mese. La credibilità l’acquisti mettendoti allo stesso livello degli altri, se resti sul piedistallo non sei credibile, sei in una posizione di privilegio ed è facile che lotterai per mantenere quello, non per tutelare gli interessi di chi non ce la fa a sopravvivere.
Nell’attività motoria regna la cosa privata e la cosa pubblica tende all’inesistente. Due ore alla settimana di attività motoria per i ragazzi a scuola, zero ore per chi non va a scuola. Piste ciclabili senza un piano di attuazione, trasporto pubblico in crisi perenne per favorire il mantenimento delle abitudini ormai croniche, ancorché insalubri, verso il mezzo privato.
L’importante non è fare le cose fatte bene, l’importante è far girare l’economia. E così il concetto di Europa, tanto discusso in questi giorni, non è un concetto di solidarietà bensì un concetto di salvaguardia degli interessi degli stati che fanno girare l’economia, Gli stati che fanno girare l’economia sono due? Bene allora tuteliamo gli interessi di quei due perché di tutti gli altri non ce ne frega nulla. E se facessimo il contrario? Che quei due si fanno la loro Europa, scappano con il bottino e la smettono di condizionare la politica di tutti gli altri? Perchè nessuno ha valutato questa cosa? Una Brexit al contrario. Nella Brexit uno stato ha voluto fuggire. Qui si potrebbe mandarne via un paio per arrivare davvero ad un concetto di Europa unita. Più povera ma unita. Conta solo l’economia? Allora teniamoci gli stati prepotenti, quelli che dettano le regole, ma non parliamo di Europa unita perché non è vero. Qui ci sono degli stati che impediscono lo sviluppo degli altri per tutelare i loro interessi che è né più né meno la cosa che succede più o meno da sempre nel nostro Parlamento, ci sono dei soggetti che impediscono che il Parlamento venga rivisitato perché fondamentalmente deve ospitare costantemente dei burattini ben pagati che rispettano per filo e per segno le direttive dei grandi burattinai. E’ evidente che a duemila euro al mese il burattino è meno ricattabile e rischia di diventare un soggetto libero che lavora davvero per passione politica ma il concetto di passione politica è un concetto sepolto più o meno dai tempi di De Gasperi. E’ comunemente accettato che il politico possa essere corrotto, l’importante è che mantenga le posizioni di chi l’ha portato al potere ed in quel modo la baracca dovrebbe continuare ad andare avanti. Un cambiamento di stile non è nemmeno ipotizzabile, è folle utopia e porterebbe certamente al collasso economico.
Alla faccia della Res publica. Non mi illudo che questo governo riesca a fare cose che i precedenti hanno promesso ma non hanno mai fatto ma sarei curioso di vedere se tentano di acquistare credibilità tagliandosi gli stipendi. Nei confronti della popolazione sarebbe una gran cosa anche se non risolve i problemi esistenziali di nessuno, ma sarebbe un segnale per far capire che un minimo di percezione delle emozioni dei comuni mortali ce l’hanno. Se uno si taglia lo stipendio sono pure capace di andare a chiedergli le piste ciclabili perché mi illude sul fatto che ci creda sul serio. Non è una cosa da poco.