LA MIA TEORIA SULLA TELEVISIONE

Non so se il corona virus riuscirà in un solo anno a fare mezzo milione di morti quanti ne riesce a fare comunemente una normale influenza. Non penso che in un anno riuscirà a contagiare quasi un miliardo di soggetti come riesce a fare la normale influenza perché pare che il ritmo di crescita sia ben al di sotto di questi numeri. In ogni caso spero proprio che alla fine si possa dire che il corona virus è meno peggio della normale influenza perché in questi giorni invece sta circolando la notizia che è molto peggio.

A parte questa disputa che avrà una sua risposta verosimilmente fra un paio d’anni quando a bocce ferme potremo fare un po’ di conti e capire se dobbiamo davvero vaccinarci contro il corona virus (quasi di sicuro, se necessario, fra un paio d’anni il vaccino sarà pronto) o potremo tranquillamente continuare a vaccinarci solo contro la comune influenza, emerge da questo momentaccio una cosa molto chiara: che la televisione ci sta devastando la vita in modo impossibile ed assolutamente incontrollabile, ben peggio del corona virus e provocando danni nella mente della gente comune che sono di difficile quantificazione.

Il problema della televisione è mondiale, non è solo italiano ed è un problema che non viene valutato correttamente nella sua importanza così come altri problemi molto importanti quali incidenti stradali e inquinamento. Incidenti stradali ed inquinamento fanno sei milioni di morti all’anno, ben di più della comune influenza e contro di essi non viene studiato alcun vaccino. In effetti, forse, per contrastarli più che un vaccino sarebbero necessarie delle leggi.

Io tratto spesso questi problemi, in modo nauseante, pedante e probabilmente pure antipatico perché sono direttamente connessi con un’ altra pandemia che è quella della sedentarietà dilagante che è strettamente connessa a questi problemi. Ma la sedentarietà è strettamente connessa pure con il rimbecillimento al quale ci porta la televisione che è forse il primo punto dal quale dovremmo partire proprio per iniziare la lotta contro incidenti stradali ed inquinamento.

La televisione è il primo strumento di diffusione della sedentarietà. Lo è in modo diretto perché fintanto che si guarda la tv è molto difficile svolgere attività fisica o almeno è difficile farlo in modo veramente efficace, ma lo è anche perché la televisione diffonde la cultura della sedentarietà e anche quando tratta il movimento lo fa in modo devastante pubblicizzando un modello di attività fisica improponibile. Potrebbe arrabbiarsi quel bravo insegnante di educazione fisica che propone per tv lezioni di ginnastica a corpo libero dimostrando che ci si può muovere e bene anche a casa propria e pure senza attrezzi infernali, ma mi tocca aggiungere che quel bravo insegnante (mi pare che sia di Tele Vicenza ma non vorrei dire castronerie) è veramente un ago nel pagliaio e comunque, siamo sinceri, non è che trasmetta sulla tv più seguita in Italia…

La televisione, con riferimento ad alcune abitudini degli italiani, è un vero e proprio disastro, andrebbe semplicemente spenta e staremmo tutti meglio con sola eccezione (forse, ma non è detto) di alcuni infermi che non possono muoversi e sono costretti a stare sempre a casa.

In questi giorni c’erano gli scaffali dei generi alimentari di prima necessità vuoti. Non eravamo in guerra e non è stato nemmeno il corona virus. E’ stata la televisione, e chi dice che è stata l’imbecillità della gente non capisce nulla perché la gente non è imbecille ma purtroppo si fa condizionare molto da quanto passa dalla televisione, da quanto passa per i telegiornali. Gli scaffali erano vuoti semplicemente per colpa della falsa informazione che distribuisce la televisione e non c’è assolutamente bisogno di dare un messaggio del tipo “Svuotate gli scaffali” per provocare questo ma basta certamente fare del terrorismo ingiustificato come è stato fatto in questi giorni per scatenare certi comportamenti nella gente comune. Poi si può andare in giro a dire che la gente è imbecille ma qui di veramente imbecille c’è solo la televisione. Contro la quale non c’è ancora nessun vaccino e contro la quale non riusciamo nemmeno a sviluppare gli anticorpi. Non è imbecillità, è triste impotenza di fronte ad un mostro incontrollabile, probabilmente molto più incontrollabile del corona virus.