Il bravo presentatore si diverte a distinguere ciò che è “popolare” da ciò che è “elitario” perché tale distinzione è di moda e quando tratta della bicicletta prende un granchio perché afferma che la bicicletta è popolare solo se in garage hai unicamente quella e non hai anche un SUV che vale un patrimonio.
Io affermo che la bici è sempre popolare e lo è anche se in garage hai pure il motoscafo e anche l’aereo da guerra. Non sono le altre cose che hai a determinare il fatto che la bicicletta sia o meno popolare, le altre cose, al limite, possono determinare il fatto che tu non abbia un atteggiamento popolare in certi momenti della tua esistenza, ma quando ti muovi in bicicletta che tu sia un pezzente o un nababbo, poco conta, metti in atto un comportamento “popolare” che fa bene a tutto il resto della popolazione. Poi so benissimo che i detrattori della bicicletta sono tanti perché si pensa che tutto ciò che viene fatto per la bici possa essere fatto a danno delle automobili, ma quello è un altro discorso.
Così si sono inventati i ciclisti “radical chic” che sarebbero quelli che chiedono le piste ciclabili perché non hanno altri problemi per la testa (anche se magari hanno appena avuto un parente in famiglia ammazzato dal traffico o dallo smog…) e pure i ciclisti snob che sarebbero quelli che pedalano in centro per far vedere che loro abitano in centro e tale cosa è molto snob e di moda. Il diritto di chi abita in periferia e può arrivare con la sua splendida auto perfettamente inquinante in pieno centro ad inquinare a più non posso non lo vedo come un gran diritto proletario e semmai vedrei anche un diritto delle piccole frazioni quello di non rendere praticabili per tutti le vie più intasate anche dei piccoli centri.
Non è proletario avere la fretta cronica e prevaricare i diritti di chi vuole semplicemente sopravvivere allo smog, se hai la fretta cronica devi votare per un sistema politico che ti possa permettere il lusso di fartela passare. Oppure, per esempio, puoi chiedere che potenzino il sistema del trasporto pubblico così ti passa la fretta cronica.
Dunque andare in bicicletta non è mai troppo snob anche se in centro può essere prerogativa di chi abita in centro e dunque come tale, soggetto potenzialmente snob. Allora diciamo che il mezzo meno snob è la bici elettrica perché con quella puoi trovarti in centro anche se abiti in piena periferia e dunque non si sa se sei un abitante del centro o meno. Purtroppo se sei dotato di bici elettrica, abiti in periferia e vai in centro al giorno d’oggi sei solo un eroe più che uno snob perché con i percorsi di collegamento che ci sono per arrivare in centro vivo ne devi fare delle belle.
Stanno spopolando le bici pieghevoli, quelle che metti in macchina in due minuti e anche se si potrebbe considerare una mossa di civiltà perché è una strategia per non fare centomila giri in auto per parcheggiare in centro, la vedo comunque come una mossa un po’ rassegnata e triste. Il messaggio triste è questo “Mi compro la bici pieghevole da mettere in auto perché se attendo che mi facciano la pista ciclabile che collega la mia periferia al centro penso che aspetterò un secolo, pertanto, essendo condannato ad usare l’auto per sempre, mi arrangio almeno a risparmiarmi il supplizio del parcheggio con la bici pieghevole che mi consente di parcheggiare dove voglio io.
E comunque anche la bici pieghevole non è snob, perché vuol dire che non abiti… proprio in centro. Non c’è niente da fare, se volete essere snob dovete andare esclusivamente su una bici vera, magari pure pesante e senza cambi così dimostrate che siete lì del posto ed il bravo presentatore può prendervi in giro dicendo che non siete popolari ma appartenete ad una elité di privilegiati. In ogni caso il mio apprezzamento positivo ce l’avete perché anche se appartenete a quella elité vi mettete comunque in gioco in un qualcosa di popolare perché anche andare in bici in centro purtroppo non è per nulla facile e per nulla sicuro.