Che la bici sia anche un ottimo mezzo per andare in vacanza non lo scopro io oggi. La bici può far assaporare le vacanze, renderle più lente, vissute e farci apprezzare delle sfumature del viaggio che con qualsiasi altro mezzo si fa fatica a comprendere. Qualcuno obietta che se parti a piedi con tanto di zaino vai ai vertici di questa filosofia ma io non ne sono molto convinto. A piedi, a meno che tu non abbia a diposizione tre mesi, non è che vai molto distante e riesci a malapena ad esplorare i dintorni del tuo luogo di residenza. Con la bici, un po’ di calma ed un po’ di salute invece si può andare davvero distante e si possono vedere bene cose assolutamente nuove
Per chi è meno allenato e performante una buona batteria sulla bici elettrica è un ottimo espediente per rendere la vacanza meno faticosa ma i puristi hanno qualcosa da dire su questa scelta e affermano che anche da un punto di vista ecologico non è il massimo. Ora io, che sono perfino troppo ecologista, osservo che rispetto all’inquinamento dei normali mezzi di trasporto l’inquinamento di una batteria di bicicletta, anche se non irrilevante, è comunque ben poca cosa. Se invece di pigliare l’aereo, la nave o la solita automobile prendessimo tutti la bici elettrica (mezzo del quale comunque molti giovani non sentono alcun bisogno…) penso comunque che in termini di inquinamento ambientale riusciremmo a fare passi da gigante. Per cui si può tranquillamente dire che da un punto di vista ecologico la bicicletta sia essa normale o elettrica è comunque un mezzo vincente.
Il problema del cicloturismo semmai è un altro e torniamo ai soliti discorsi da disco rotto.
La vacanza in bicicletta funziona bene se la fai su un territorio dove l’uso della bicicletta è normalmente consentito tutti i giorni a prescindere dalle esigenze dei turisti. Turismo e realtà di tutti i giorni sono legati a doppia mandata nell’uso della bicicletta. Se anche un paese si dota di belle piste ciclabili per i turisti se sul suo territorio non ‘c’è la mentalità dell’uso comune della bicicletta come mezzo di trasporto questa lacuna diventa pericolosa per la buona riuscita della vacanza. E purtroppo, senza mezzi termini, mi tocca ammettere che questo sia il caso dell’Italia dove un minimo di attenzione per i percorsi turistici c’è visto che siamo un paese ad alta vocazione turistica ma poi negli spazi di raccordo fra una pista e l’altra l’amara realtà di una educazione stradale decisamente impostata sull’esigenze dell’automobilista emerge in modo nudo e crudo.
Pertanto, a maggior ragione, il cicloturismo va sostenuto ed incentivato perché sono anche tutti gli altri cittadini ad aver bisogno della realizzazione di percorsi di cicloturismo sicuri a agevoli. Ciò che serve per il turista serve anche per il comune cittadino che va a lavorare tutti i giorni. Nei paesi dove la bici è comunemente usata per andare a lavorare anche il cicloturismo è garantito come opzione perché non è necessario costruire piste per i ciclisti, ci sono già.
Molto semplicemente il discorso va visto in quest’ottica: se fai solo il percorso per il turismo non sei sicuro di aver accontentato tutti e come minimo qualche lacuna resta anche per il turista. Se fai i percorsi per i cittadini sei sicuro di aver incentivato automaticamente anche i turisti perché nei percorsi dove non ci sono cittadini, se proprio vuoi andarci in bici è quasi sicuro che riesci a farlo in quanto se non ci sono cittadini non ci sono nemmeno automobilsiti.
In sintesi non sono le asperità del terreno a rendere difficile la vacanza in bici (se scegli un percorso accidentato sceglierai anche una bici idonea per affrontarlo) bensì la convivenza con la automobili che è onnipresente praticamente in ogni angolo della terra e lì sì che occorrono strutture idonee a far in modo che tale convivenza non sia pericolosa e soprattutto la mentalità idonea perché se manca questa può pure accadere che poi l’automobilista parcheggi sopra la pista ciclabile. La struttura più importante è quella che abbiamo nella nostra testa e che ci deve dire che la bici è il mezzo di trasporto del futuro per il turismo ma anche e soprattutto per la vita di tutti i giorni.