Suddivido il salto del pasto in almeno due categorie: quella dei professionisti e quella dei dilettanti. Per quanto riguarda i professionisti ho poco da dire: è una cosa che non dovrebbe esistere sulla faccia della terra. Chi salta il pasto perché non ha i soldi per mangiare dimostra che sulla terra esistono ancora dei problemi macroscopici che non siamo riusciti a risolvere e pare impossibile che ancora nel terzo millennio non siamo riusciti ad inventarci un sistema politico economico che abbia risolto questo problema. Il salto del pasto sistematico denuncia i limiti di una scienza che a questo punto non sappiamo nemmeno se si possa chiamare scienza o non scienza: l’economia politica. Io mi lamento sempre del metodo con il quale sono affrontate le scienze motorie ma c’è chi sa far di peggio: un ‘economia politica che a livello mondiale non ha ancora risolto i problemi della fame è una scienza inaffidabile e praticamente fallimentare. Molto semplicemente ci viene da dire che non esiste una scienza dell’economica politica altrimenti quel problema sarebbe già stato risolto.
Non potendo affrontare problemi che non riguardano il mio campo di competenza anche se pare semplicemente grottesco che non siano ancora stati affrontati con sufficiente determinazione a livello mondiale (più o meno come il Covid, tanto per dire qualcosa sulla bocca di tutti) mi limito a trattare il salto del pasto a livello “dilettantistico” e anche qui mi tocca fare un’ ulteriore precisazione per andare a parare solo dove effettivamente può avere un senso un discorso con riferimento all’attività motoria. Allora il salto del pasto “dilettantistico” (di chi salta il pasto per diletto e non per necessità) si può suddividere in salto del pasto accidentale e salto del pasto premeditato. Non tratto il secondo perché evidentemente ha delle basi motivazionali concrete e siano esse ispirate da presunti criteri dietologici o da altre convinzioni, anche di tipo religioso e pertanto assolutamente non contestabili, non vado a scavare in quelle motivazioni perché non ritengo che abbia molto senso farlo, almeno su questo sito.
Qui sopra voglio trattare, dunque, solo il salto del pasto occasionale e nemmeno premeditato, quello che può accadere, tanto per dire, soprattutto d’estate nel contesto di una giornata non tanto di routine e può accadere anche per il semplice motivo che uno non ha voglia di farsi da mangiare.
Sono molto critico nei confronti di tale atteggiamento per un semplice motivo. Per lo stesso motivo per il quale si salta il pasto per esempio perché c’è caldo (non ho fame, adesso non mangio nulla…) è facile saltare, la quota di attività fisica quotidiana e se già il primo non era un bel salto questo secondo è un salto ancora più deprecabile. Pertanto il salto del pasto in sé per sé può anche essere un peccato veniale ma diventa grave quando, facendo saltare un equilibrio, ti da la scusa anche per saltare l’allenamento.
Se non si mangia le forze vengono meno, non devono spiegarcelo i dietologi e senza forze non si ha voglia di praticare attività fisica. Già ci si mette il caldo a disincentivare la pratica dell’attività fisica se poi lasciamo anche il nostro organismo senza benzina allora la frittata è fatta. Il passo successivo è accendere la tv e guardare un po’ di televisione spazzatura e a quel punto la giornata da buttare è lanciata anche e anzi soprattutto se è una giornata di ferie. Una splendida giornata di ferie che potrebbe darci l’occasione, alimentandoci ed idratandoci correttamente di aumentare la quota di sport e attività fisica in genere finisce per degenerare, grazie ad un salto del pasto, in una giornata di mega sedentarietà passata a televisione e telefonate. E’ una cosa che può accadere molto più facilmente in estate che in inverno quando i ritmi sono dettati dalla routine quotidiana e c’è poco da sgarrare, è una cosa che può anche dare un presunta parvenza di relax ma più che relax con il termine tecnico giusto si chiama fancazzismo, per lo stress è molto pericoloso ed invece di allentarlo lo aumenta (telefono e tv sono noti ingredienti di stress) e soprattutto può diventare alleato di pericolosi atteggiamenti di sedentarietà.
Pertanto il consiglio dietologico strano anche se non sono dietologo: a meno che non stiate seguendo qualche strano regime dietologico sotto stretto controllo medico o che per motivi religiosi non stiate saltando qualche pasto in modo decisamente preventivato e controllato non saltate il pasto per alcun motivo, non è uno sport divertente, non è salutare e molto spesso porta anche all’adoziane di comportamenti motori non idonei perché chi non si alimenta correttamente non ha le necessarie energie per fare un’adeguata attività fisica. Anche d’estate una corretta alimentazione è importante, anche se a volte uno non ha nemmeno voglia di farsi da mangiare e già pigliare la pentola pare uno sforzo fisico improponibile. Il caldo si combatte anche alimentandosi ed idratandosi correttamente e praticando attività fisica negli orari e nei modi più opportuni anche con riferimento alla situazione climatica. Temperature superiori vuol dire attività fisica modificata e non attività fisica azzerata.