IL “PONTE” DI COMUNICAZIONE

Il “ponte” di comunicazione è una ripetizione in quanto il “ponte” è già una comunicazione fra due punti e pertanto sto portando avanti quel concetto di misunderstanding che tanto criticavo nell’articolo precedente. Sul misunderstanding, una volta tanto mi è stato riconosciuto che ho portato in campo un argomento molto interessante nella comunicazione moderna anche se, tanto per cambiare, non si è capito cosa c’entra con l’attività motoria e poi mi è stato confidato che sono un emerito ignorante perché non so che nell’uso corrente in inglese è una parola comunissima e dunque dovrebbero saperla anche i bambini delle elementari. C’è che a scuola ho studiato tedesco e spagnolo ed io d’inglese so a malapena quelle quattro parole che continuano a spararci nell’uso comune di italiano, adesso so che bisogna anche sapere “misunderstanding” per non cadere in spiacevoli equivoci.

Detto questo mi è anche stato riferito che ho centrato sulla buona volontà di non farsi capire che non è una novità di questo mondo (proverbiale la calligrafia di certi medici che era un trucchetto per far passare l’informazione solo di medico in medico: se di una parola di otto lettere ne capisci solo quattro le altre quattro le capisci solo se sei medico e maneggi il “medichese” tutti i giorni, io stesso mi sono trovato a dover “tradurre” delle diagnosi sottolineando però che non sono medico, sono solo abituato a leggere termini medici…). In effetti il misunderstanding è di gran moda. Quanto alla televisione, più che mezzo diffusore di misunderstanding, sarebbe mezzo diffusore di una cultura chiusa, circolare, che è quella della televisione appunto e che risponde a banali esigenze di mercato. Scoperta dell’acqua calda.

Vorrei soffermarmi un’attimo su questa cultura chiusa, circolare, che io chiamo “non cultura” per poi tornare sul fatto che tutto ciò ha un importante collegamento con l’attività motoria, con i nostri stili di vita, con la nostra salute, perché alla fine, questa è la cosa importante, la nostra salute, alla faccia delle esigenze del sistema economico che non possiamo sostenere in modo eroico a scapito della nostra salute.

Qui siamo a sostenere ancora i patriottismi di epica memoria. Se la patria è tutto allora bisogna dare anche la vita per la Patria. Se invece la Patria è quell’accidenti creato dagli uomini per sopravvivere meglio allora l’individuo è più importante e la sua salute è più importante di quella della Patria in senso astratto. Senza uomo non c’è patria, senza salute non c’è sistema economico.

Allora la televisione sostiene questo sistema economico e per farlo fa la pubblicità in primo luogo a se stessa (e fa pure politica…), poi ad un sacco di oggetti che devono essere venduti per alimentare questo sistema economico e quindi all’industria automobilistica che va ancora (ancora…) di pari passo con quella del petrolio, poi all’industria farmaceutica che da un  po’ di tempo aumenta i suoi lauti guadagni anche grazie alla pubblicità (e questa, se vogliamo è un po’ una novità, degradante ma pur sempre una novità…), e anche all’industria alimentare che ha trovato di che… alimentarsi nella proliferazione della moda delle diete. Praticamente se invece di mangiare come maiali mangiassimo come cristiani non ci sarebbe bisogno di diete ma… l’industria alimentare vedrebbe ridotti i suoi profitti.

Comune denominatore a questa serie di atteggiamenti è la necessità di ottimizzare i profitti, di aumentare i consumi di “far girare l’economia”…

Tutto bene se non fosse che questo modo di “far girare l’economia” ci fa del male alla salute e non possiamo certamente pensare che due ore di palestra alla settimana ci possano salvare da abitudini di vita disastrose.

Qui sta il collegamento con l’attività motoria e, da esperto di attività motoria io mi scandalizzo quando vengono chiesti miracoli a pratiche di attività fisica che di per sé potrebbero anche essere considerate valide ma devono essere contestualizzate in stili di vita ben diversi. Se per fare quelle due ore di attività di palestra settimanali vai a piedi o in auto cambia molto. Se poi a piedi ci vai anche in molte altre occasioni della vita quotidiana, allora quelle due ore di palestra diventano l’ideale completamento di un’attività fisica che è già potenzialmente sufficiente a tenerti in salute ma se, a parte quelle due ore settimanali passate in palestra, per il resto sei sempre in auto allora quelle due ore sono solo una triste presa in giro ed una scusa per sentirti a posto con la coscienza, ma è una scusa che, se continui così, dimostrerà di non riuscire a salvarti la salute.

Quando parliamo di quantitativo minimo di attività fisica necessaria per stare in salute non stiamo parlando di capricci, non stiamo parlando di tentativi di tenere un fisico “alla moda”, stiamo semplicemente parlando di salute, di cuore, polmoni, di organi vitali che devono essere tenuti in esercizio per funzionare bene, altro che la 783° puntata di “Criminali ricoglioniti”.

Ha fatto ridere la mia battuta un po’ volgare sui “Criminali rincoglioniti”. E’ triste che, per far ridere, a volte sia quasi necessario essere un  po’ volgari, però è così. Sostituiamo il termine con un più abbordabile “rimbecilliti”. Perché fanno ridere i “Criminali rimbecilliti”? Perché è la parodia di uno stile comunicativo della televisione che non riesce ad evolversi. Nella necessità di “non aprire la cultura chiusa” la televisione continua a ripetere gli stessi argomenti, è peggio di me e sul filone “poliziesco-criminale” veramente siamo arrivati a vertici grotteschi. Chi subisce quei programmi veramente rischia di rimbecillirsi in modo irreversibile e visto che ridere è meglio che piangere ridiamo su questo titolo. I “criminali” sono quelli spietati che mette in scena la tv (e se vogliamo un po’ anche… chi continua a proporli in modo indefesso) i rimbecilliti sono quelli che li guardano perché dopo un po’ ‘ste cose ti danneggiano davvero i neuroni (tecnicamente le mappe cerebrali perché i neuroni per fortuna… resistono).

Quando parlo di “ponte di comunicazione” in modo ridondante in realtà alludo ad un qualcosa che non può essere messo in relazione alla televisione ma può essere riferito ad altre agenzie di informazione che possono far stare in piedi questo “ponte”. Penso ai medici, alla scuola, ai politici e anche alla Chiesa perché quando si parla di salute, anche in termini cristiani dobbiamo aver cura del nostro “tempio”. Buttarsi via per sostenere il sistema economico sarà anche eroico ma non è certamente da cristiani.

Un ponte di comunicazione con la televisione sulla salute è utopia perchè sarebbe un ponte di dinamite. Qual’è quell’emittente che invita i cittadini a spegnere la tv ed a cercare la salute con nuovi stili di vita che nulla hanno a che fare con tutto ciò che viene suggerito e pubblicizzato dalla tv?

Come esperti del movimento dobbiamo ottimizzare le offerte di attività motoria indirizzate ai nostri allievi ma non possiamo prenderli in giro e dir loro che potranno godere di ottima salute se continuano ad ubriacarsi di televisione, ad andare in auto troppo tempo togliendosi delle occasioni per andare a piedi, ad usare farmaci inutili che a lungo andare possono anche creare problemi più seri di quelli che dovrebbero curare, a fare diete di tutti i tipi per poi cascare in abitudini alimentari folli scatenate dalle diete sbagliate.

Il ponte di comunicazione evidentemente è possibile con chi non patirà danni economici dal cambio di stile di vita dei cittadini. Purtroppo questi ipotetici “ponti” sono ponti deboli perchè la potenza della televisione è devastante e quindi accade che i medici tentano di dire ai pazienti che certe medicine non servono proprio a nulla ma poi il paziente va a comprarsele in farmacia senza ricetta perchè… ha visto la pubblicità in tv, gli insegnanti di educazione fisica predicano che bisogna andare a piedi ma insomma la “xxx” nuovo modello che fa i 220 chilometri all’ora e ti pare di stare fermo seduto in salotto è proprio bella e non ci si può rinunciare, la panza cresce un po’ ma ho visto in tv che adesso c’è una nuova dieta, credo proprio che mi metterò a farla così risolvo una volta per tutte ‘sto problema.

La cloaca culturale ci invade, c’è da sperare che i nostri anticorpi reagiscano e ci aiutino a svincolarci da queste logiche, obiettivamente c’è il rischio di venire colpiti da uno degli innumerevoli proiettili vaganti della 783° puntata di “Criminali rimbecilliti” (originariamente erano “rincoglioniti” ma insomma un po’ di sana censura ci vuole anche qui, se non altro per farsi pubblicità…).