Multeranno chi va in monopattino senza casco ma la vera prevenzione sarebbe fare in modo che nessun automobilista prenda sotto nessun soggetto sul monopattino perché anche col casco se una macchina ti prende sotto ti fa molto male.
Non passa il concetto che il pericoloso è l’automobilista, non quello del monopattino. Quello del monopattino è pericoloso se fa il deficiente nei confronti degli altri pedoni ma allora è anche abbastanza facile tirarlo giù dal monopattino e fargli cambiare idea, cosa che non si riesce a fare con l’automobilista che è corazzato da quintali di lamiera.
C’ è necessita assoluta di zone 30 e non di strade con il limite ai 30 chilometri all’ora (la maggior parte degli italiani non sanno nemmeno che differenza c’è fra queste due cose, è una differenza che non chiedono mai nemmeno agli esami per la patente e questo la dice lunga sulla nostra educazione a protezione del pedone e del ciclista) perché abbiamo necessità assoluta di muoverci di più per motivi di salute e se non aumenta la sicurezza per pedoni e ciclisti (e pure conduttori di monopattino che non sono certamente tutti dei delinquenti…) è impensabile che la gente cambi abitudini e scenda dal blocco di lamiera di una tonnellata o più.
Questa necessità va ben oltre tutti i cavolo di cardiofrequanzimetri e tutte le sale attrezzate per la muscolazione che tanto occupano la mente di chi svolge attività motoria e pure di chi la coordina.
Non ha senso parlare di ottimizzazione dell’attività fisica se l’ABC viene frenato e limitato drammaticamente da problemi oggettivi che riguardano assolutamente il codice della strada e praticamente solo quello.
Sacrosanto dare le multe a chi telefona mentre guida ma non è l’unica situazione di rischio che si genera costantemente sulle strade italiane.
Stando a questa disciplina del traffico urbano anche senza telefonare e stando ben attenti alla guida si può rischiare di mettere sotto qualche pedone o qualche ciclista (pure qualche “monopattinista”) perché in troppe vie urbane si possono ancora fare i 50 chilometri all’ora ed in molte zone dove il limite è inferiore questo non viene rispettato perché viene considerato una inutile perdita di tempo.
Se chi usa la bicicletta o il monopattino viene considerato ancora uno che ci fa perdere tempo vuol dire che siamo ancora all’anno zero dell’educazione stradale e si possono apportare tutte le innovazioni che si vuole al codice stradale che la filosofia non cambia.
La normalità nel terzo millennio deve essere la bicicletta non l’automobile. Se la normalità è l’automobile è normale che ogni tanto qualche ciclista venga preso sotto dando l’esempio per gli altri: “Se vuoi viaggiare sicuro vai ancora in automobile, il progresso lo favoriamo solo a parole, ma nei fatti non lo vogliamo…”