IL LUSSO DEL TEMPO LIBERO

Fare movimento può essere un lusso non tanto perché deva costare stramaledettamente tanto (non è vero, questo sito esiste per spiegarvelo…) ma perché necessita comunque di tempo libero e quello è un bene sempre più prezioso che ormai è a disposizione di pochi. In sintesi muoversi abbastanza è una cosa da ricchi non tanto per sostenere i costi diretti dell’attività fisica (si possono dribblare con un po’ di arte) ma in quanto il tempo libero necessario ormai ce l’hanno solo i ricchi e tante volte nemmeno quelli.

Allora alla domanda “Come posso fare per stare in forma impiegando poco tempo?” io non posso continuare a rispondere che è impossibile altrimenti faccio un po’ come quel camionista che aveva la ruota che toccava il parafango facendo un chiasso assordante e, alle urla dell’automobilista che lo affiancava segnalando il problema, rispondeva a sua volta urlando “Non sento! Ho la ruota che tocca il parafango…”.

Sono i potenziali allievi che dicono a me che non hanno tempo, non posso essere io a dire che anzitutto per muoversi occorre tempo perché interrompo subito la comunicazione. Allora, tentando di fare i miracoli, vediamo che speranze ci possono essere di tenere un minimo di forma fisica… non avendo tempo a disposizione da dedicare al problema. Facciamo una schematizzazione una volta tanto utile su tre capacità fisiche: forza, elasticità e resistenza e passiamole al vaglio di questa mannaia della mancanza di tempo da dedicare a loro per coltivarle.

La forza. Poco male. Sulla forza quasi quasi mi rimangio il mio pessimismo cosmico che continua a dire che senza tempo libero non si va da nessuna parte. La forza è la capacità fisica che forse si allena più in fretta. E’ chiaro che bisogna capire “quanta” se ne vuole allenare, perché quantitativi spropositati di forza richiedono certamente tempi biblici e, al contrario, rischiano di assorbire la gran parte del tempo dedicato all’allenamento, ma se ricerchiamo quel minimo sindacale di forza utile a farci affrontare la maggior parte degli sport senza problemi si può proprio dire che non occorrono esercitazioni molto lunghe e soprattutto non sono nemmeno necessari quegli stamaledetti pesi senza i quali pare che al giorno d’oggi non si possa fare proprio nulla. Si fa tutto benissimo a corpo libero (l’ho già scritto molte volte, provare per credere) e se si razionalizzano bene i tempi di recupero si riesce a fare anche senza impiegarci molto tempo.

Bene, passiamo all’elasticità. Sull’elasticità il discorso già cambia, dimenticatevi di fare la ginnastica di allungamento in fretta. Potrete fare meno esercizi ma non potete accorciare i tempi dell’esercizio. Tanto per smontarvi subito sappiate che uno dei muscoli più difficili da distendere, il mitico quadricipite femorale (muscolo della parte sopra della coscia), può impiegarci anche un minuto e mezzo per distendersi come si deve. In pochi secondi non si fa praticamente nulla e se con la fretta aumentate la tensione di allungamento sperando che acceleri i tempi di distensione create addirittura i presupposti per farvi del male perché l’imperativo nella ginnastica di allungamento é raggiungere la posizione di massima distensione in modo molto graduale e progressivo. Ho sempre scritto che non è importante raggiungere grandi picchi di tensione (il riflesso di stiramento, che non vi rilassa per niente e stimola solo la forza ma non l’allungamento muscolare, è sempre in agguato…) bensì raggiungere lentamente livelli di tensione discreti che anche se non sono molto elevati per il solo fatto che sono stati raggiunti lentamente sono già utili a produrre un discreto rilassamento muscolare.

Pertanto sulla ginnastica di allungamento potete ridurre i tempi solo limitando il numero di esercizi ma non accorciando i tempi dell’esercizio che sono incomprimibili.

Per quanto riguarda la terza capacità, la resistenza, le cose vanno anche peggio. Per migliorare la resistenza, per definizione occorre tempo. Se non insisti per un certo tempo non resisti e non puoi migliorare quella capacità. A quel punto bisogna inventarsi qualcosa di miracoloso, farci stare quel tempo che non c’è. La mia scoperta dell’uovo di Colombo è che la resistenza non la incrementi sudando come un disperato in palestra, magari aumentando anche l’intensità dello sforzo in modo poco gradevole pur di risparmiare tempo, bensì la sviluppi fuori dalla palestra, nella vita di tutti i giorni, riuscendo ad andare in bicicletta ed a piedi, è questo sarebbe il vero miracolo, in una città che normalmente non ti lascia andare a piedi ed in bicicletta. Se parte del tempo di sedentarietà deve essere sottratto a quel divano che ci piazza davanti alla televisione (da cui il mio monito che il più grande strumento di sedentarietà è proprio la televisione) altra parte di quel tempo deve essere sottratto al sedile dell’auto che per troppe ore ci vede in code impossibili in una città che non andrebbe attraversata in automobile.

Insomma stare in forma avendo poco tempo a disposizione non è del tutto impossibile ma richiede alcuni miracoli. Alcuni dei quali dobbiamo farli noi con la nostra fantasia altri li deve fare chi amministra le nostre città e lì la fantasia non è nel sistema di allenamento (bici e cammino) bensì nella ristrutturazione del traffico urbano (e dunque anche il tanto agognato potenziamento del trasporto pubblico) che è una mossa politica decisamente impattante sugli usi e costumi della cittadinanza ma di sicuro effetto benefico in termini di salute.