Incomincia l’anno scolastico e l’assessore all’ Istruzione della mia città ha l’ottima idea di predisporre un foglio di raccomandazioni per fare in modo che l’accompagnamento dei bambini a scuola possa risultare meno problematico in alcune sue criticità. Il foglio è una specie di decalogo (sono dieci punti…) lo trovo estremamente opportuno, puntuale e direi pure necessario. Non so se fa i conti con il fatto che noi siamo il Paese di Fantozzi o se, addirittura, proprio per questa consapevolezza è stato redatto, lo pubblico integrale perché mi pare doveroso e dopo riprendo solo alcuni punti non certamente per criticarlo ma solo nell’intento di dare forza a questi consigli e far capire come sia importante uscire da certi cliché che, al cinema per far ridere la gente ci stanno benissimo, ma nella realtà quotidiana proprio no.
“Gentili Genitori,
con l’avvio dell’anno scolastico 2015/2016, riprende l’impegno dell’Amministrazione Comunale per rendere più sicure le zone vicino alle scuole e lungo i percorsi casa-scuola, anche alla luce dell’aumentato numero di pedoni travolti sulle strisce pedonali.
La vigilanza scolastica sulle nostre strade sarà un obiettivo strategico per i prossimi mesi, grazie alla collaborazione degli Agenti della Polizia Municipale ed all’ormai consolidato supporto dei nostri “nonni-vigile”, figura di riferimento di genitori e scolari.
La sicurezza stradale dei bambini e la loro incolumità sono beni primari per la collettività veronese, (ndr: esiste qualche città italiana dove questi beni non sono primari?) da proteggere e perseguire. Per questo è necessaria la Vostra collaborazione, che potrà avvenire condividendo alcuni semplici consigli:
1. se possibile, accompagnate Vostro figlio a piedi, con la bicicletta o con i mezzi pubblici;
2. se siete costretti ad utilizzare l’auto, non date a Vostro figlio il cattivo esempio di parcheggiare in divieto di sosta o sulle strisce pedonali, usare gli spazi riservati ai pedoni, ai disabili o a bus scolastici di linea, così da non mettere a repentaglio l’incolumità di tutti e rischiare sanzioni amministrative con perdita di punti patente;
3. fate sedere sempre i bambini negli appositi seggiolini di sicurezza ed allacciate loro correttamente le cinture ogni volta che li accompagnate anche per brevi tratti;
4. rispettate sempre le segnalazioni degli Agenti della Polizia Municipale e dei “nonni-vigile”, collaborando con loro per un migliore servizio a tutela della sicurezza stradale;
5. diminuite la velocità del veicolo quando vedete bambini ai bordi della strada; siate sempre pronti a frenare;
6. rispettate la segnaletica verticale, in particolare quella di divieto di accesso alla via in cui è ubicata la scuola: parcheggiate nelle strade vicine per sperimentare ogni giorno nuovi percorsi;
7. siate sempre attenti alla guida: è sufficiente una piccola distrazione, dal telefonino all’autoradio, per avvicinarvi inesorabilmente al rischio di incidente, con conseguenze sui Vostri piccoli;
8. spiegate ai Vostri figli l’importanza della sicurezza stradale, adottando comportamenti corretti e rispettosi della segnaletica stradale;
9. evitate di sostare con il motore acceso mentre attendete i Vostri figli fuori dalla scuola: l’inquinamento aumenta e con esso i problemi di salute per i più piccoli;
10. programmate per tempo il tragitto verso la scuola uscendo di casa con anticipo, perchè la fretta e la velocità non sono amiche della sicurezza stradale.
La Vostra collaborazione garantirà così una maggiore sicurezza stradale.
A tutti Voi e ai Vostri bambini buon anno scolastico 2015/2016.
Firmato L’Assessore all’Istruzione, il Sindaco.”
Non ho proprio nulla da criticare ed ho “inquinato” il testo solo quando dice che “…la sicurezza stradale dei bambini e la loro incolumità sono beni primari per la collettività veronese” nel senso che mi sono permesso di aggiungere una parentesi chiedendo se esiste qualche città italiana dove questi beni non sono primari. Questa non è una problematica locale ma certamente nazionale e non voglio assolutamente fare propaganda alla mia Amministrazione Comunale. I conti con la cultura di Fantozzi si fanno dappertutto, forse un po’ meno a Bolzano che a Roma ma, in ogni caso, il problema della sicurezza stradale è di tutto il territorio nazionale. Io a volte esagero affermando che il livello di civiltà di un popolo lo misuri da come si comporta sulle strisce pedonali, senza giungere a questi estremi si può tranquillamente affermare che il contesto culturale è determinante su tutta una serie di comportamenti.
Dicevo di Fantozzi. Fantozzi che al cinema negli anni ’70 fa strage e riempie le sale perché mette gli italiani di fronte allo specchio in modo sublime è ancora terribilemente attuale. Siamo ancora un popolo di Fantozzi, anche 40 anni dopo, non a caso Paolo Villaggio dice sempre che non si sarebbe aspettato un successo colossale ma soprattutto così duraturo nel tempo. Fantozzi, nato come “cagata pazzesca” (un po’ come la corazzata Potiemkin…), diventa leggenda perché come italiani lo vediamo, ci fa ridere ma da quel modello non riusciamo a spostarci.
Che nesso c’è fra Fantozzi ed il “sacrosanto” decalogo dell’Assessore all’Istruzione? Semplice, che se l’Assessore potesse spiegarsi con termini non ortodossi, non istituzionali, avrebbe potuto semplicemente intimare: “Non fate i Fantozzi, svegliatevi un quarto d’ora prima!”. Invece gli italiani si svegliano all’ultimo secondo, fanno la colazione in 28 secondi e 4 decimi e questo è già un grave errore perché la colazione è importante come il pranzo e la cena e non può venire trangugiata in tempi supersonici per elementari norme di educazione alimentare. E poi comincia il Far West delle strade, perché le nostre strade alla mattina sono dei veri e propri Far West, soprattutto negli orari durante i quali vengono accompagnati a scuola ai bambini. E, so che rischio anche di passare per maschilista ad affermare ciò, ma la proverbiale prudenza femminile va decisamente a farsi benedire in questi frangenti perché mi tocca rilevare come molto spesso siano proprio le mamme a rendersi protagoniste di comportamenti pazzeschi pur di portare il pargolo a scuola puntuale. Vi siete svegliati tardi? Il bambino arriva a scuola in ritardo. Non si può recuperare per strada mettendo a repentaglio la salute degli altri, di chi va a piedi, di chi va in bici. Non ci si può sognare di avere l’auto fredda alla mattina, perché se per sbaglio riprende lentamente, perché gli iniettori sono ancora addormentati c’è sempre qualcuno pronto a suonare dietro perché è in ritardo con il bambino da portare a scuola. La macchina scaldala bene sotto casa perché quando sei in “pista” dovrai essere come Vettel, altrimenti ti passiamo sopra.
Pertanto, quando al punto “6” del decalogo leggo: “… parcheggiate nelle strade vicine per sperimentare ogni giorno nuovi percorsi” mi viene da ridere. Ve lo immaginate voi Fantozzi che trova il tempo di “sperimentare nuovi percorsi”? Fantozzi non può certamente permettersi questo lusso perché ha i secondi contati e se, invece, il suo solito posto è occupato va in crisi mistica e deve fare un giro dell’isolato a tempi record per trovarne subito un’altro.
La sicurezza stradale è una cosa importante, non è un optional. Io continuo a predicare che è anche decisamente importante per dare garanzie a chi vuole muoversi a piedi e/o in bici. Può essere migliorata con tante piccole cose. Questo decalogo è una gran cosa ed io spero che venga letto e ben considerato.
Poi, mi sia consentita una delle mie solite banali e ripetute considerazioni, per andare a scuola a piedi e/o in bicicletta, è anche necessario non avere uno zaino troppo pesante, qui l’Assessore all’Istruzione penso che non possa farci nulla, chi può farci qualcosa pensi che anche questa cosa è molto importante per il tragitto casa-scuola.