In Italia la televisione, alla sua nascita, ha avuto il merito di contrastare un certo tipo di analfabetismo che era ancora molto diffuso in molti punti del nostro territorio. Più di sessant’anni dopo la televisione continua la sua azione di amalgama culturale del territorio purtroppo cambiando segno: mentre un tempo fungeva da strumento di diffusione della cultura adesso funge da strumento di controllo e freno della cultura. Più precisamente la televisione propone insistentemente un unico modello culturale che è quello del consumismo tipico delle società occidentali ma che oggi, grazie appunto alla televisione che ne è il principale sponsor, si sta diffondendo anche in altre popolazioni. Splendido l’esempio dei cinesi che in poco tempo sono diventati oltre che i produttori principali, anche ottimi consumatori degli oggetti della cultura occidentale.
Il sistema della pubblicità, terribilmente semplice quanto efficace, funziona in un unico modo: evidenziazione e dunque “pubblicizzazione” del prodotto da vendere e occultamento del prodotto da non vendere. Mentre la pubblicizzazione del prodotto da vendere è di una banalità sconvolgente e ci basta accendere la tv un attimo per capire come funziona, l’occultamente del prodotto da non vendere, o comunque da non diffondere, è un po’ più complesso e richiede un’attenzione maggiore. Il difetto di comunicazione non è che uno degli strumenti necessari per il controllo di questo tipo di informazione e non è altro che stretto parente della comunicazione deviata, altra branca piuttosto complessa e delicata dell’informazione televisiva.
Pertanto se viviamo in un’epoca dove da più parti viene reclamato il “difetto di comunicazione” e con un’espressione che ne è proprio la sua concretizzazione più evidente il “misunderstanding”, non è assolutamente un caso ma è la logica conseguenza di un sistema politico economico che si serve della televisione per perseguire i propri fini.
“Misunderstanding” pare una barzelletta. E’ un termine inglese sconosciuto alla maggior parte degli italiani che serve per definire “Equivoco, malinteso”. Io proporrei una condanna penale per chi in Italia usa quel termine. Sei in Italia, sai che una buona parte degli italiani, anche per colpa della televisione, non sa ancora l’italiano (ed io sono uno di quelli ma se faccio causa alla tv la perdo perché mi dicono che potevo benissimo studiare di più e guardare meno la televisione…) figuriamoci quanti sanno l’inglese e quanti parole non molto comuni di inglese qual’è “Misunderstanding”, e tu usi quella parola per definire l’equivoco, il malinteso? Ma allora non sei colpevole, sei colpevolissimo perché vuol dire che conosci il problema e vuoi amplificarlo portando in campo altre parole incomprensibili che generano ulteriori equivoci.
“M’ha detto che ci deve essere un “misunderstanding”…” – “Ti ha detto che ci deve essere un equivoco, che non vi siete capiti…” – “Ah… adesso ho capito!”. Praticamente la vera traduzione di un italiano che usa la parola misunderstanding è piuttosto lunga ed è la seguente: “Non ci capiamo, ne sono contento e per proseguire questa mancanza di comunicazione ti uso pure la parola misunderstanding che è ancora più incomprensibile di tutte le parole che ci siamo detti prima.” .
Gli italiani sanno poco l’italiano, che sarebbe una splendida lingua, ma ne sanno poche parole. Ne sanno poche perché in televisione si parla poco l’italiano, più che altro si parla il romano e comunque si usano poche parole di questa splendida lingua. Da quando abbiamo preso la pessima abitudine di infiltrare la nostra lingua con parole di inglese di parole di italiano ne sappiamo sempre meno e facciamo pure finta di sapere l’inglese che non sappiamo perché se proprio proviamo a parlarlo lo facciamo con lo stesso stile che usiamo per l’italiano, usando quattro parole in croce appunto. L’ideale sarebbe che imparassimo bene l’italiano, che non lo infiltrassimo con parole inglesi e che dopo, se abbiamo tempo e voglia, imparassimo pure a parlare in inglese, possibilmente bene per non generare “misunderstanding”. Penso che l’inglese oltre ad essere una delle lingue più diffuse al mondo (penso addirittura la seconda in classifica…) sia una delle più bistrattate. Tutti imparano l’inglese e quasi tutti lo parlano in modo scandaloso, perché se parli già male nella tua lingua originale (e questa è la società occidentale) chi te lo fa fare di imparare bene la seconda lingua? Se la cultura da trasferire è quella televisiva non c’è certamente bisogno di imparare molto bene le lingue per il semplice motivo che è una “non cultura”. Basta imparare “Compra questo, lascia perdere tutto il resto…”.
Io qui sopra sto facendo “misunderstanding”, sto coltivando del “difetto di informazione” perché sono partito troppo da distante per trasferire un concetto che è semplicissimo e che nel gergo della pubblicità andrebbe tradotto così semplicemente, senza tante storie: “Lasciate stare le balle della tv, spegnete la tv, andate a camminare, praticate attività motoria che fa bene alla salute.”
Ma anche questo è misunderstanding perché la realtà non è così semplice e le eccessive banalizzazioni e semplificazioni della realtà la camuffano.
Come italiani guardiamo troppa televisione, andiamo troppo in auto, consumiamo troppi farmaci e facciamo troppe diete. Sono ancora distante dall’attività fisica ma ci sto arrivando. In modo pericoloso. Perché sto spiegando perché siamo sedentari. Non siamo sedentari perché ci piace, perché fa bene alla salute. Siamo sedentari perché c’è un sistema di informazioni, assolutamente non casuale, che ci porta alla sedentarietà. Che interessi hanno i “piloti” dell’economia che noi continuiamo ad essere sedentari? Dopo ci ammaliamo e diventiamo anche dei consumatori più scadenti, non hanno interesse a tenerci in salute? Certamente, il consumatore deve essere sano perché il consumatore morto non consuma più. I parenti, se è fortunato, fanno ancora delle spese per lui ma poi è finita lì.
Però, con riferimento agli eccessi degli italiani ci sono dei piccoli dettagli.
In sequenza: la televisione è lo strumento principale di diffusione della pubblicità. Se non guardi più la televisione acquisti di meno e metti in crisi il mercato. L’auto è una potente industria nazionale e se non usi l’auto riduci il consumo di petrolio sul quale non si fa solo pubblicità ma si fanno ancora pure le guerre (alla faccia del fatto che adesso costa poco e non conta più molto…). L’industria farmaceutica è una delle poche che sta bene: evidentemente è riuscita a trovare canali pubblicitari molto efficaci. Il risultato è che noi italiani consumiamo probabilmente il doppio dei farmaci che dovremmo usare e molti di questi, più che inutili, sono addirittura dannosi per l’uso che ne facciamo noi. Le diete poi sono il business del terzo millennio e non ditemi che sono fuori tema perché su questo sito (ammetto la colpa grave di aver usato un nome “misunderstanding”: la gente crede che il “personal trainer gratuito” sia anche uno che si occupa di diete…) mi arrivano un’infinità di domande su fantomatiche diete che io nemmeno conosco. Grazie alla dieta si sostiene sia il business delle diete (colossale) e poi anche l’industria alimentare perché noi italiani per colpa delle diete mangiamo troppo (non c’è niente come formulare un divieto per scatenare una reazione opposta. Se tu vieti agli italiani di comprare acqua minerale, domani mattina sugli scaffali del supermercato non trovi più una bottiglia di acqua minerale perché l’hanno comprata tutta…).
Da qui all’attività motoria il passaggio diventa un po’ più breve. Grazie all’attività motoria dovremmo salvarci da questo flagello. Allora si inizia a praticare un po’ di sana attività motoria ma poi si resta delusi perché i risultati… non sono quelli che la televisione ci faceva sperare. Praticamente la televisione prima ti ammazza con il suo modello culturale, poi quando hai la geniale idea di spegnerla ed andare a camminare ti stronca perché ti propone un modello che non puoi raggiungere in breve tempo, nemmeno rimettendoti in carreggiata come si deve. Che bella la televisione! Finanziamola in modo obbligatorio, continuiamo a guardarla, a comprare cose cretine, ad usare troppo l’auto, i farmaci ed a metterci a dieta. Poi se tutto non va alla perfezione la colpa è di quella stupida camminata dell’altro giorno che non è servita a nulla e mi ha pure fatto perdere la 783° puntata di “Criminali rincoglioniti”. Ops… scusate, misunderstanding…