Sul cammino lento non ci trovate molti articoli in giro perché non è molto di moda, eppure è un ottimo antidoto contro lo stress, aiuta a comunicare e, per chi va da solo, aiuta anche a riflettere.
Andiamo con ordine, a chi può essere utile il cammino lento? Praticamente a tutti e non fa assolutamente male a nessuno, non ha controindicazioni come purtroppo hanno quasi sempre attività fisiche più intense. Può essere più utile ad alcuni soggetti piuttosto che ad altri? Certamente, è chiaro che man mano che si sale con l’età il cammino lento può essere sempre più utile arrivando ad essere in certe situazioni addirittura necessario e praticamente l’unica opzione valida in termini di movimento per la salute. E’ normale che ragazzini e giovani ci sentano poco in tema di cammino lento ma se capita loro l’occasione per praticarlo non possono fare altro che accorgersi che può avere un effetto benefico pure su di loro. Chiaramente ad un ragazzino che studia troppo e non ha tempo a disposizione per muoversi non si consiglia il cammino lento bensì una pratica sportiva coinvolgente che abbia anche la possibilità di far capire bene al ragazzino se forse non sta dedicando troppo tempo allo studio. L’importante è la salute e anche se studiare più degli altri può dare (non sempre ma con i nostri metodi scolastici purtroppo molto spesso sì) dei vantaggi in termini di rendimento scolastico c’è da tenere ben presente che studiare troppo sacrificando le ore che andrebbero dedicate all’attività fisica non è buona norma di profilassi sanitaria. Ciò che non si paga a 15 o a 20 anni rischia di essere pagato più avanti negli anni con interessi salati ed a quel punto a poco varrà rifugiarsi in un attività sportiva esasperata fatta in un’ età che non potrà più essere quella del massimo rendimento agonistico.
Pertanto escludendo i giovani giovani, quelli che devono dedicarsi allo sport per far andare alla giusta velocità il loro fisico, tutti gli altri possono trarre giovamento dalla pratica del cammino lento.
Se il primo vantaggio del cammino lento è quello che può essere praticato da tutti senza controindicazioni il primo svantaggio è che, proprio perché è lento porta via molto tempo per definizione. E allora qui verrebbe da pensare che il cammino lento sia quello per i pensionati, per coloro che hanno molto tempo a diposizione da dedicare all’attività fisica.
Invece qui si concretizza un paradosso, che chi ha molto tempo da dedicare all’attività fisica può anche aver meno bisogno del cammino lento di chi non trova tempo per farcelo stare. Insomma una funzione del cammino lento è proprio quella di farci rallentare per combattere lo stress. Molte volte il tempo per fare attività fisica non si trova solo perché siamo invischiati in logiche di stress che non ce lo fanno trovare ed andare a correre una mezz’ora a ritmo sostenuto perché è l’unico modo per fare un’adeguato carico di attività fisica in un tempo ridotto non è di certo la miglior opzione per combattere lo stress e per poter riflettere su un’ottimale organizzazione della giornata.
Il cammino lento, essendo alla portata di tutti, favorisce i contatti sociali. Mentre non tutti sono in grado di affrontare, senza un’ adeguata preparazione il cammino veloce, praticamente tutti sono in grado di affrontare il cammino lento e a chi sostiene che camminando lentamente fa più fatica che a camminare velocemente si può replicare che tale cosa è effettivamente possibile ma quando uno sa già camminare velocemente per imparare a camminare piano ci vuol gran poco, basta solo un po’ di buona volontà e non certamente doti fisiche superiori a quelle necessarie per camminare velocemente. Durante il cammino lento si può parlare tranquillamente perché la respirazione non è particolarmente impegnata ed affannosa. Grazie al cammino lento si possono esplorare luoghi gradevoli perché anche se l’impego fisico è ridotto la velocità non è mai veramente bassa come si possa credere. Per dare i numeri in un’ora e mezza di cammino lento si percorre la stessa strada che in un ora di cammino veloce e mentre l’ora di cammino veloce (più o meno a 6 chilometri all’ora) può anche sembrare un po’ lunghina, un’ora e mezza di cammino lento ai 4 chilometri all’ora in buona compagnia può anche volare senza accorgersene. Insomma mentre per tenere i 6 chilometri all’ora bisogna essere un po’ concentrati proprio sul passo, per procedere ai 4 chilometri all’ora non c’è nessuna necessità di controllare il ritmo perchè avviene in automatico, senza pensarci.
Alcuni sostengono che l’impegno cardiaco nel cammino lento non sia sufficiente a produrre un’adeguata stimolazione cardiaca e pertanto sia abbastanza inutile dal punto di vista cardio circolatorio. Al massimo potrà essere poco utile anche se mi sento di dire che sarà comunque utile con riferimento ad una grande percentuale di popolazione, in ogni caso non sarà mai dannoso e, per certi soggetti potrebbe benissimo essere abbinato con altre attività fisiche più intense che lo vanno a completare.
Insomma il cammino lento oltre che una salutare pratica fisica è anche una filosofia di vita e se per i giovani può apparire improponibile per i “diversamente giovani” è certamente un ottimo sistema per combattere lo stress, in compagnia ed in certe situazioni pure da soli.
Ovviamente il mercato non lo propone perché nessuno ci guadagna su, e questa cosa è un altra cosa sulla quale potrete meditare quando andate a camminare lentamente.