I SEMPLICISSIMI MECCANISMI DI DEVIAZIONE DELL’INDAGINE SCIENTIFICA

Tempo fa un mio amico fece un grande lavoro su una tesi universitaria, invece di fare la solita tesi scopiazzata, impiegò una grande quantità di tempo per un autentico lavoro sulle cause di inquinamento del fiume Adige che già allora (sono passati parecchi anni) aveva problemi piuttosto seri.

Fu un lavoro colossale che gli costò molto tempo e fatica. Una cosa che certamente avrebbe meritato di essere pubblicata o come minimo valutata con attenzione dagli amministratori locali direttamente coinvolti in questo tipo di problematiche.

Nulla di tutto ciò, la tesi passò senza alcun clamore, fu bollata come lavoro potenzialmente fastidioso per molte aziende locali che erano direttamente responsabili del grave inquinamento del fiume e prese pure un punteggio basso.

Nessuna sorpresa, si sapeva che sarebbe andata a finire così e fu già tanto per lui trovare un professore disposto ad affiancarlo in questo lavoro scomodo.

L’informazione viaggiava già sugli stessi canali sui quali viaggia ora. Anzi forse era quasi un po’ più trasparente.

Il problema non è la censura ma trovare chi ti sostiene in lavori che, pur utili alla comunità, anzi molto importanti per la salute di tutti, non hanno appoggio dai potentati economici perché potenzialmente lesivi di certi equilibri. Pare che l’equilibrio economico sia più importante dell’equilibrio ambientale.

Un giorno ero casualmente infiltrato ad un convegno di medici. Io non sono medico, sono un misero insegnante di educazione fisica, pure di quelli antichi che avevano poco a che fare con i medici a lezione e che imparavano sul campo più che in laboratorio quelle quattro acche che si reputavano essenziali per poter praticare la professione. In pochi attimi a quel convegno sentìì cose furibonde. Poi passò non so se un responsabile alla sicurezza o chi altro fosse, mi chiese il tesserino di medico, io risposi che non ce l’avevo e fui cortesemente invitato ad abbandonare la sala perché mi dissero che il convegno era riservato solo ai medici.

Inutile riferire dettagli su quel convegno ma vi confesso che andai via felice di non essere medico.

Insomma quando speriamo che la scienza sia libera di fare le sue scoperte per contribuire al progresso dell’umanità siamo terribilmente illusi sul fatto che un aspetto etico circondi questi fatti.

Temo invece che traslando l’antico detto “Il cane non muove la coda per nulla…” si possa tranquillamente affermare che la scienza non si sposta nemmeno di un millimetro se sotto non c’è un concreto interesse economico.

Di più, quando l’interesse economico esiste la scienza non esita a trasformarsi da scienza a triste favoletta ed è di questo che come comuni cittadini dobbiamo essere coscienti perché poi se un medico un po’ audace, che come medico può partecipare a certi convegni ha la sfrontatezza di parlare di certi argomenti da medici con i comuni mortali rischia di essere radiato per procurato allarme nella popolazione.

Un medico non può far finta di niente, sa come funzionano le cose se ne parla senza filtrarle vuol dire che non è nemmeno un medico.

Ora tutto ciò non accade nel nostro piccolo orticello dell’attività motoria che talvolta avrebbe pure la presunzione di essere un’ oasi felice dove la medicina non arriva, ma tale presunzione è del tutto campata in aria perché la medicina arriva alla grande anche nello sport, eccome se arriva, e con essa tutto uno stile che è quello della comunicazione filtrata.

Una cosa può essere detta tranquillamente se non turba certi equilibri economici, altrimenti è meglio che venga occultata e tenuta nascosta perché alcuni operatori economici potrebbero patirne un danno grave.

Tradotta in soldoni questa affermazione cosa sta a significare?

Che è inutile che ci trastulliamo ad immaginare metodi razionali per sconfiggere la sedentarietà e razionalizzare per esempio, l’importantissimo sistema dei trasporti se a monte ci sono dei paletti ben fissi che ti dicono che a certe scelte non ci si può e non ci si deve arrivare.

Messa ancora più terra terra cosa vuol dire?

Che se con una miriade di studi scientifici si può dimostrare che l’auto privata ha fatto il suo tempo e sta facendo solo danni in termini di salute sia direttamente (sedentarietà) che indirettamente (problemi ambientali) di questa miriade di studi scientifici non ce ne frega proprio niente e l’unica cosa da fare è impedire che vengano divulgati e che diventino effettivamente una miriade. In modo scientifico. In sintesi la vera scienza, autentica e che ha fatto passi da gigante è quella che tratta la divulgazione dell’informazione e che controlla che l’indagine scientifica venga indirizzata in una direzione piuttosto che in un’altra.

A proposito, quando assumete un certo farmaco parlatene sempre apertamente con il vostro medico che in merito sa molte cose (è il suo mestiere) e oltre che sui benefici soffermatevi anche sui danni che può fare. Molte volte accade che sui benefici del farmaco ci si soffermi molto e sui suoi effetti collaterali un po’ pochino. Questo per cause un po’ difficili da spiegare. Se invece si tratta di potenziali danni da eccesso di attività motoria di quelli scrivetene a me. Posso trattarne senza censure e senza nascondere nulla. Non sono medico.