“Ciao, ho 18 anni e sono un ex-calciatore. Ho abbandonato il calcio in seguito ad una pubalgia recidivante che forse ora sono riuscito a debellare. Ho cominciato a correre casualmente (un po’ anche nel tentativo di riprendere la condizione per giocare a calcio) e poi ci ho preso gusto e attualmente corro con una certa assiduità. Sarei curioso di capire su che distanze posso raggiungere i miei risultati migliori anche se non ho alcuna intenzione di gettarmi nel vortice delle gare a breve. Potrebbe essere che sull’onda dell’entusiasmo mi iscriva a qualche società di atletica ma non ora. Al momento mi interesserebbe appunto solo sapere come funziono come atleta. Premesso che quando giocavo a calcio ero abbastanza veloce (penso più vicino ai 12″ sui 100 che ai 13″) adesso sono in grado di correre 10 km in meno di 40′ senza problemi. Non sono interessato alle corse su lunghe distanze (Maratona o mezza Maratona) ne agli sprint brevi. Diciamo che potrebbe interessarmi tutto ciò che sta fra gli 800 ed i 10.000 metri. Non ho mai messo il piede in pista ed, ovviamente, non so se sono più portato per le corse tipo 800-1500 metri o per quelle tipo 5.000-10.000 metri. C’è qualche test che potrei adottare per capirci qualcosa in proposito? Ciao, grazie per l’attenzione, buon lavoro.”
Grazie per la domanda! Pero devo dirti subito che ex-calciatore a 18 anni mi suona male. Se ne avessi 40 capisco ma 18 sono un po’ pochini per definirti ex-calciatore. Io penso che se questo ex è colpa della pubalgia, visto che mi dici che pare risolta, potresti pure tentare di rientrare nel calcio. Se, invece, è perché sei demotivato o hai preso un colpo di fulmine per la corsa allora il discorso è diverso. Ripeto, se è solo colpa della pubalgia pensaci. Io è da 40 anni che ho la tendinite dell’Achilleo, ho fatto tempo a farci un record provinciale sugli 800, ci ho corso su per circa 73000 chilometri, sono ancora qui che provo a correre anche se mi pigliano tutti in giro e mi consigliano vivamente di appendere le scarpe al chiodo e se fosse stato per il tendine d’Achille avrei dovuto mettermi a giocare a scacchi a 13 anni. Chissà, forse se fosse andata così adesso non perderei a scacchi da mia figlia di 8 anni ed avrei un cervello più elastico ma io sono contento così e sono orgogliosissimo di lasciare lì mia figlia pure sullo sprint breve anche se mia moglie sostiene che questi “exploit” siano colpa della mia mancanza di elasticità mentale più che della mia presunta efficienza fisica…
Detto questo entro nel vivo della domanda senza perdermi in inutili dietrologie. Allora tu sei un atleta tutto da scoprire, almeno come potenziale mezzofondista. Sei abbastanza veloce (andrebbe verificato quel poco più di 12″ sui 100 ma se mi dici che eri abbastanza veloce come calciatore non ho dubbio di pensare il contrario), sei pure abbastanza resistente perché ci sono tanti calciatori anche di buon livello che a 4′ per chilometro (15 km/h) riescono a correrci si e no per 3-4 chilometri. Il fatto che mi dici che riesci già a correre senza problemi sotto i 40′ potrebbe pure farmi immaginare che se ti butti dentro ad una gara di 10.000 metri potresti subito improvvisare un tempo attorno a 37′-38′ che per un principiante non è malaccio. Tu in realtà non sei un principiante ma uno che proviene da un altro sport ed, essenzialmente, vuoi capire se quest’altro sport ti ha lasciato delle doti che ti possono far emergere anche nel mezzofondo.
Premesso che per andare in pista devi avere comunque un certificato medico per l’idoneità agonistica, penso che nessuna società ti costringa ad iscriverti subito se vuoi andare lì solo per fare un test e quando hai fatto il test potresti anche avere più indicazioni su quale società contattare eventualmente per iscriverti. Mi spiego, anche se tu sei orientato verso la pista più che verso la strada (mi dici “no Maratona o mezza”) se viene fuori che sei un diecimilametrista comunque se non vuoi gareggiare solo un paio di volte all’anno dovrai andare a gareggiare anche su strada. Se invece viene fuori che sei un potenziale atleta da 800 e/o 1500 metri allora ha più senso che tu prenda contatti con un club che non considera le corse su strada ma da ampio spazio all’attività su pista.
Detto questo, una volta che tu hai trovato il sistema “regolare” per entrare in pista (ripeto, basta l’idoneità agonistica della quale tu potresti essere già in possesso se hai quella di calciatore in corso di validità) ti suggerirei l’adozione di un test che non è molto veloce da eseguire, ti stanca un po’ ma non ti ammazza e ti dà immediatamente un certo numero di indicazioni sulla tua propensione verso le distanze lunghe o quelle brevi del mezzofondo.
Dopo aver fatto un normale riscaldamento (in gergo tecnico si chiama “intonizzazione” ma diciamo tranquillamente che è quello che nel calcio si chiama “riscaldamento”) che può essere benissimo quello che facevi nel calcio o che sei abituato a fare ora prima degli allenamenti un po’ più intensi, devi correre in pista 4 prove su quattro distanze diverse. Io spero che tu abbia già delle calzature che non pesano un quintale e che siano adatte anche per prove un po’ veloci, in ogni caso userai le stesse scarpe nelle quattro prove anche se per le prove più brevi potrebbero essere non molto idonee.
Allora le distanze da correre ASSOLUTAMENTE NON AL CENTO PER CENTO (importante!) e ben recuperate sono una prova sui 2000 metri (5 giri) una sui 1000 metri (2 giri e mezzo) una sui 500 metri ed una sui 250 metri (fatti spiegare dove sono, comunque dal IV ostacolo dei 400 metri ad ostacoli fino al traguardo).
E’ importante capire come dovrai correre queste prove. Partiamo dai recuperi. Il recupero dovrà essere tale che tu parta per le varie prove in buone condizioni, non come se non avessi fatto nulla fino a quel momento ma quasi, dunque recupero pressoché completo. Un recupero così lungo ti costringerà a rimetterti in moto con una corsa in allungo prima di effettuare ogni prova successiva alla prima per non ripartire da freddo. Quando dico recupero pressoché completo intendo 8-10 minuti, massimo un quarto d’ora se proprio hai tutto il tempo per fare le cose con calma. Non di più, se ne occorre di più vuol dire che hai corso troppo forte nelle varie prove. Neanche meno di quegli 8-10′ altrimenti la fatica si accumula ed il risultato del 250 finale potrebbe essere inficiato da un accumulo di stanchezza più che dalla effettiva mancanza di velocità. L’intensità delle prove avrai già capito che non deve essere massimale ma nemmeno ridicola, diciamo quel tanto che basta per riuscire a correre bene tutte e quattro le prove senza che tu giunga alla quarta con le gambe avvelenate in modo tale da non farti correre ad una buona intensità quell’ultima. A fine seduta non sarai fresco come una rosa ma nemmeno spolmonato più di tanto.
A questo punto, per non predicare bene e razzolare male, ti dico subito che sono più importanti le sensazioni di queste prove che non i tempi delle stesse e ti dico che devi subito cercare in te una dote che è sempre più rara negli atleti: devi tentare di capire “come” hai corso. Se tu hai questa dote e, per certi versi devo dirti che sei già un atleta evoluto, capirai già se hai corso meglio nelle distanze più brevi o in quelle più lunghe. Sulla base di queste importanti sensazioni potrai avere già delle indicazioni abbastanza attendibili sulla tua maggior propensione verso le brevi o le lunghe distanze.
Se, invece, non hai molto sviluppata questa sensibilità o comunque ti pare di aver corso le quattro prove tutte e quattro nello stesso identico modo (cosa quasi impossibile visto che sono quattro prove molto diverse fra loro) allora sarebbe una gran bella cosa che qualche tecnico ti avesse visto per darti già un suo primo sommario parere. Non è necessario che sia proprio un tecnico del mezzofondo. Chi frequenta la pista di atletica ha l’occhio per individuare subito le caratteristiche di un atleta anche se non è un tecnico specialista del settore. Io stesso, attualmente, vengo insultato esclusivamente da un tecnico del giavellotto che è l’unico che ha avuto la pazienza di osservarmi e si è accorto che ogni tanto, per sbaglio, riesco ancora a correre decentemente, in virtù di quelle osservazioni, giustamente, mi insulta quando corro da bestia perché ritiene che sia una cosa che potrei evitare se solo mi impegnassi un po’ di più.
Se proprio non recepisci differenza fra le prove e nessun tecnico ti viene in soccorso per darti un parere allora io dovrei dare un po’ di numeri. Sono quei numeri che mi fanno sentire un po’ in colpa perché io predico sempre che non bisogna fermarsi al dogmatismo delle “tabelle” di rendimento ma bisogna riuscire ad andare un po’ più in là nell’interpretazione dei segnali provenienti dalla corsa.
Vabbè. i numeri riferiti a questo test e ad un soggetto che corre i 100 in poco più di 12″ ed i 10.000 facilmente sotto i 40′ sono i seguenti: 2000 metri in 7’20”-7’40” circa; 1000 metri in 3’20”-3’30” circa; 500 metri in 1’25”-1’30” circa ed infine i 250 metri attorno a 35″-37″ circa.
Ovviamente sono numeri che vanno presi con una grande elasticità ma è chiaro che se ti pare di aver corso le quattro prove nello stesso modo e nei 2000 non hai fatto meno di 8′ mentre nei 250 hai corso in 32″ vuol dire che sei veloce ma non resistente. Al contrario se nei 2000 hai corso in meno di 7′ ma nei 250 metri non sei riuscito a correre in meno di 40″ vuol dire che sei resistente ma assolutamente non esuberante di velocità.
Se poi proprio vuoi dei numeri la Federazione te ne da un’infinità: basta che vai a consultare le tabelle di punteggio facilmente scaricabili dal sito della Fidal ed il gioco è fatto.
Però su quelle c’è un discorso da aggiungere: sono fatte bene ed equiparano davvero le varie prestazioni in modo attendibile, ma è la realtà di campo che segue un andamento del tutto diverso e spiega perché in Italia c’è una infinità di podisti che frequentano le corse su strada ma non ci sono altrettanti pistard. Poniamo che tu sia in grado di correre i 1500 metri in 4’40” ed i 10.000 metri in 37’30”, la tabella di punteggio equipara questi due risultati, li pone sullo stesso piano ed, in effetti, io direi che per correre in quei tempi, più o meno occorre lo stesso talento. Chi fa meglio nei 1500 metri probabilmente è un millecinquecentometrista, chi fa meglio nei 10.000 probabilmente è un corridore da lunghe distanze. Il problema è che se tu fai 4’40” sui 1500 metri a 18 anni anche se è un discreto risultato (soprattutto considerato il fatto che fino ad ora ti sei dedicato al calcio)se vai a gareggiare è già tanto se superi un tuo coetaneo per sbaglio, ciò non è terribilmente entusiasmante e capisco benissimo che tu non abbia alcuna fretta a gettarti nel “vortice delle gare”. Se invece corri i 10.000 metri in 37’30” farai una grande fatica a trovare una gara su pista ed in questa magari avrai ancora meno soddisfazioni che nel 1500 ma se vai a correre su strada quel 37’30” ti permetterà di battere un buon 70-80% di tutti i concorrenti. Insomma tu che non hai mai fatto atletica sarai subito fra l’elite dei “bravi”. Io dico che è ancora più bravo chi ha il coraggio di buttarsi in pista anche se si rischia di arrivare ultimi pur con risultati discreti. Ma questo è un discorso complesso che non possono certamente risolvere gli organizzatori di corse su strada e deve tentare di comprendere la Federazione di atletica, altrimenti mi tocca dirti: “Curati bene la pubalgia e reinventati come calciatore!”