L’articolo sulla “curva dell’allenamento” ha scatenato una serie di osservazioni sulla quantità ideale di attività fisica. Un lettore mi dice che non svolge praticamente nessuna attività sportiva in modo sistematico. Ogni tanto gioca a calcio a 5, qualche volta fa una partita a tennis, altre volte va in piscina ma in modo saltuario e non continuativo. Però usa molto la bicicletta perchè abita in centro storico e così, fra una cosa e l’altra si fa sempre una dose di 15-20 chilometri di bicicletta ogni giorno. Non si ritiene un sedentario pur non essendo uno sportivo e mi chiede di chiarire su quel discorso del “quantitativo minimo di allenamenti”.
In effetti quando si parla di situazioni generiche si rischia sempre di fraintendersi e quel lettore, anche se non pratica nessuno sport in modo sistematico, non è certamente un sedentario, ma non lo è in virtù delle sue uscite a calcio a 5 o a tennis o in piscina ma in quanto utilizzatore abituale di quel miracoloso mezzo di trasporto che è la bicicletta. Se fosse per le sue sporadiche uscite in ben tre sport diversi potrebbe essere considerato un “quasi sedentario” a tutti gli effetti. Praticamente è la bicicletta a salvarlo e anche se non la utilizza con piglio sportivo (probabilmente non avrà mai fatto una gara in bici in vita sua) la utilizza comunque con costanza rendendo i benefici di questo utilizzo significativi e duraturi. Quando io accenno ad un minimo di tre allenamenti alla settimana sottintendo che siano riferiti ad un soggetto che non svolge altra attività fisica e che ha un lavoro “normalmente” sedentario perchè questa è la norma della società contemporanea. Poi è chiaro che se uno lavora in un tribunale con dei corridoi lunghi settanta metri e si trova a trasportare pratiche a destra e a manca tutto il giorno non può definirsi un sedentario così come non era assolutamente un sedentario un tempo chi non sapendo nemmeno cosa fosse lo sport lavorava nei campi. Con un po’ di buona volontà al giorno d’oggi si rischia di fare i sedentari pure in campagna perchè è quasi tutto meccanizzato e quel “quasi” per fortuna salva il contadino da troppe ore sul mezzo meccanico.
L’analisi della quantità motoria totale di un soggetto deve essere fatta caso per caso, individualmente e deve contemplare nel computo tutte le attività fisiche, anche se non sono utili per la preparazione fisica.
Molti professionisti dello sport hanno avuto grandi miglioramenti del rendimento sportivo quando hanno potuto abbandonare la loro professione originaria per dedicarsi completamente allo sport, anche senza incrementare molto i carichi di allenamento. Ciò vuol dire che esiste una specificità della preparazione e indubbiamente qualsiasi attività fisica va a interferire sul quadro globale dell’attività motoria nel bene e nel male. Un muratore che due volte alla settimana gioca a Basket se da un punto di vista sportivo è un appassionato di Basket che magari riesce pure a fare dei numeri niente male, da un punto di vista fisico è comunque un muratore che gioca a Basket due volte alla settimana e pertanto non è assolutamente un sedentario perchè svolge un’attività quotidiana con elevato impegno fisico. Uno studente che passa tutto il giorno sui libri e si muove solo a bordo di uno scooter, anche se va a giocare a Basket due volte alla settimana è comunque un mezzo sedentario ed ha certamente bisogno di inventarsi qualcos’altro per raggiungere la sua soddisfacente quota di attività fisica globale. Dare delle indicazioni di carattere generale è molto difficile, valutare i singoli casi con attenzione è molto più facile, basta solo non aver voglia di prendersi in giro anche perchè muoversi abbastanza è molto importante.