“Scusa se insisto. Forse tu non avrai molta simpatia di pesi, macchine da palestra e integratori alimentari che sono un po’ il simbolo di quest’era dell’attività motoria però insisto nel sostenere che vai su posizioni decisamente anomale per difendere un certo tipo di attività fisica che sostieni come l’unica veramente efficace a combattere la sedentarietà. Non è che sotto sotto come sponsor, in modo occulto, hai una ditta che produce bici elettriche? Se fosse per te in Italia ci vorrebbero 40 milioni di bici elettriche e vorresti un traffico intasato da quelle. Non siamo in Olanda, non puoi pensare che quello sia il nostro modello di trasporto e probabilmente non lo sarà mai. Hai mai pensato di trasferirti in Olanda?
Nell’ultimo articolo hai osato richiedere l’intervento di un fantomatico bollettino giornaliero dei morti per incidente stradale. Non ti pare che sia un po’ tirata paragonare gli incidenti stradali al corona virus? E poi sei proprio sicuro che ci sia una forte correlazione fra la sedentarietà degli italiani e gli incidenti stradali?”
Tutto è possibile, molti sostengono che gli italiani usano poco la bicicletta anche perché ci sono troppi furti di bici. Puo’ darsi che sia vero anche quello.
Ecco, allora visto che non sappiamo la verità si potrebbe tentare di eliminare anche la piaga dei furti di biciclette, poi regolare il traffico stradale in modo che non sia più una giungla dove comanda l’automobilista (e in questo ammetto che anche se diventa una giungla dove comanda il ciclista a me sta pure bene e con questo mi dichiaro decisamente di parte…), quindi pubblicizzare la bici elettrica che risolve il problema delle strade talvolta un po’ impegnative del nostro splendido territorio e a quel punto potremmo vedere se gli italiani sono pigri dentro, nel loro DNA, o se sono costretti a non usare la bici solo perché fino ad ora non è stato concesso usarle in libertà senza rischiare la vita. Se anche così fosse avremmo comunque fatto una buona cosa perché non penso che sia poi blasfemo paragonare la tragedia degli incidenti stradali a quella del corona virus. Se c’è una forte correlazione fra corona virus e incidenti stradali è che in entrambi i casi senza interventi con deciso impatto sul nostro tipo di economia non si risolve nulla. Per il corona virus, fra mille polemiche, questi interventi sono stati adottati e sono stati imposti alla popolazione con un danno economico che è difficilmente quantificabile ma è certamente enorme. Per combattere gli incidenti stradali io non ho la sensazione che siano stati imposti provvedimenti analoghi.
Per il resto la correlazione fra incidenti stradali e corona virus non c’è per il semplice motivo che le vittime della strada da quando esiste questo problema sono un numero nemmeno paragonabile a quelle del corona virus (mezzo milione di morti per incidente stradale solo in Italia, a livello mondiale siamo su cifre incalcolabili, probabilmente nell’ordine di svariate decine di milioni di morti, più della clamorosa “spagnola”). Io stesso conoscevo tantissime persone (anche giovani, anzi per la maggior parte giovani) che hanno perso la vita sulla strada, non mi ricordo nemmeno quante. Con riferimento al virus al momento il bilancio è decisamente pesante ma molto meno significativo. Chiaro che stiamo paragonando un periodo di pochi mesi con mezzo secolo di incidenti stradali, un po’ come paragonare una bomba atomica a cinque anni di guerra di trincea. Ma se la bomba atomica è un’ottima scusa per dire che la guerra non va fatta anche se fa meno vittime della guerra di trincea io ti dico che il corona virus è un’ ottima scusa per stabilire che le morti evitabili vanno sempre evitate, anche a costo di danneggiare l’economia.
La mia proposta è disorientante ma visto che quella del bollettino non piace facciamone un’ altra ancora più concreta: quando le vittime per incidenti stradali salgono blocchiamo il traffico. A quel punto se vogliamo tornare a circolare anche con l’auto dovremo inventarci qualcosa. Potrebbe essere che la smettiamo di telefonare quando si guida, che la smettiamo di pensare di essere dentro ad un video gioco quando siamo su una strada dove uno sbaglio può provocare la morte di qualcuno, può anche essere che le case automobilistiche si mettano a produrre mezzi che vanno più piano anche se ciò non è funzionale all’economia del petrolio che esige alti consumi. Qualcosa deve succedere, perché 30.000 morti in pochi mesi sono più che sufficienti per bloccare un paese, ma anche 500.000 diluiti in un periodo di tempo molto più lungo non sono pochi.