“Sei un estremista dell’ecologia e quando ti toccano su argomenti di ecologia perdi tutta la tua flemma e la tua prudenza lanciandoti in filippiche anche un po’ avventate. Continui a sostenere un importante collegamento fra ecologia ed attività motoria. Mi puoi spiegare un po’ meglio questo ipotetico collegamento?”
C’è solo una grande disputa in termini di ecologia fra due categorie di persone che la pensano in modo diametralmente opposto e non è destra o sinistra, verdi o bianchi, letterati o industriali, colti o ignoranti ma semplicemente far finta di niente o guardarsi attorno. L’effetto serra ha cominciato a cambiare il pianeta in modo molto evidente circa 40 anni fa ed era allora che bisognava iniziare a prendere provvedimenti urgenti per contrastarlo. Dopo 40 anni siamo ancora a dividerci fra quelli che hanno paura di quello che vedono e quelli che hanno paura delle conseguenze economiche che può avere una presa di coscienza responsabile del problema.
Aver paura delle inondazioni, dell’inquinamento crescente, dei 38° d’estate nella Pianura Padana è lecito. Sono cose che accadono con una frequenza decisamente superiore a quella di un tempo. Aver paura della green economy e delle ripercussioni sull’economia del petrolio che può avere contrastare l’effetto serra forse è un po’ meno lecito.
Io rilevo costantemente un nesso fra attività motoria ed ecologia ed è un nesso che si può anche rinnegare (così come ci sono i “negazionisti” del clima che dicono che non c’è nessuna variazione climatica di rilievo provocata dall’inquinamento) senza problemi ma è pure un collegamento che si può dimostrare abbastanza facilmente. Poi chi vuole contestare perché è arroccato sulle posizioni di chi difende un certo tipo di economia è libero di farlo.
Partiamo pure dal tapis roulant che è uno dei miei attrezzi preferiti per disquisire su quest’argomento. Si può pure camminare sul tapis roulant e, piuttosto di niente, è proprio meglio mettersi a camminare sul tapis roulant. Però fra camminare sul tapis roulant e camminare all’aperto per le vie della propria città c’è più o meno la stessa differenza fra ammettere che la situazione ambientale è al collasso oppure cercare di inventarsi che non sta succedendo nulla, salvo poi ammettere che “Cammino sul tapis roulant anche perché fuori c’è troppo smog”.
Intanto se fuori c’è troppo smog camminando sul tapis roulant ne assorbi circa il doppio perché assorbi quello che c’è fuori e pure quello che c’è accumulato dentro al luogo dove c’è il tapis roulant, poi è proprio perché fuori c’è smog che hai l’obbligo morale di andare a piedi per ridurre l’utilizzazione dell’auto che è un mezzo fortemente inquinante (più del riscaldamento domestico, al contrario di ciò che vogliono farci credere, per il semplice motivo che l’inquinamento da gasolio è molto più pericoloso di quello da gas metano e purtroppo ancora troppi autoveicoli vanno a gasolio). Se cammini su un tapis rolulant non diminuisci l’utilizzazione dell’auto per il semplice motivo che quei chilometri fatti sul tapis roulant non potrai utilizzarli per spostarti a piedi nella tua città perché sei già stanco. Molto semplicemente, dal punto di vista dell’inquinamento, hai fatto fatica per nulla. Inoltre camminando per la tua città scopri quelli che sono i punti critici per i pedoni e puoi diventare una pedina utile per il partito dei pedoni che è ancora in netta minoranza ed ha bisogno di adepti oculati ed attenti. La città per i pedoni è ancora tutta da costruire e questa è la green economy perché ci sono fior di investimenti da fare per mettere la città in sicurezza. L’incidente stradale ne ammazza molti di più del terrorismo e, come si vuol combattere giustamente il terrorismo, bisogna pure combattere gli incidenti stradali anche se incutono meno terrore. Nella lotta al terrorismo si fanno manovre un po’ azzardate che non si capisce quanto siano effettivamente utili per combatterlo, nella lotta contro gli incidenti stradali devono essere fatte delle manovre ben chiare che si sa benissimo che hanno un gran costo (una per tutte la regolazione del traffico cittadino ai 30 chilometri all’ora) economico ma si sa altrettanto bene che sono decisive per ridurre in modo drastico il numero degli incidenti.
Dunque il nesso fra ecologia e movimento esiste perché chi si muove a piedi ed in bicicletta per la propria città ha bisogno di scelte di ecologia forti che siano in grado di stravolgere l’organizzazione urbana. Queste scelte sono certamente utili anche per il turismo che è uno dei pezzi forti sui quali puntare per l’economia italiana del futuro. Non c’è dubbio che la ripercussione su un certo tipo di industrie possa essere certamente negativa ma allora si tratta di riconvertire quelle industrie sui parametri della green economy e quelli sono altri investimenti costosi ma che nel lungo periodo possono diventare molto redditizi. Si tratta di guardare un po’ più in la del proprio naso e scegliere se puntare sulle “rottamazioni” per sostituire i rottami di qualche anno fa con nuovi rottami prodotti con la stessa filosofia o se abbandonare le rottamazioni e concentrarsi sulla produzione di mezzi ecocompatibili che andrebbero davvero a rottamare quelli vecchi senza bisogno di nessun incentivo economico.
Non sono scelte molto nuove e già qualche anno fa un nostro artista dell’architettura, che lavora in tutto il mondo, alla domanda perché avesse messo così pochi parcheggi ai piedi di uno stabile che poteva attrarre veramente molte persone rispose: “Perché in questi posti in auto possono arrivare solo i disabili.”
L’autovettura è una grande invenzione ma in certi luoghi nel terzo millennio deve essere consentita solo ai disabili o ai residenti che non possono farne a meno. Almeno fin tanto che non avremo messo a punto autovetture che hanno emissioni zero. In questo senso quel personaggio che ha detto che è inutile fare la battaglia per il contenimento delle emissioni inquinanti degli autoveicoli ha ragione: è una battaglia che non ha senso perché fin tanto che queste emissioni non sono azzerate l’utilizzazione degli autoveicoli in molti luoghi sensibili (per esempio i centri storici) va proprio vietata. E’ per questo che c’è nesso con l’attività motoria: si tratta di andare a piedi o in bicicletta.