Domanda su “Le faremo sapere”

“Non perdi occasione per i tuoi voli pindarici. Adesso sei riuscito ad accostare addirittura il M.A.E. che è una tecnica di addestramento sportivo a Greta. Ma mi dici cosa c’entra il “M.A.E.” con Greta?”

 

 

Non c’entra praticamente nulla e non a caso ho scritto nell’articolo che una eventuale applicazione della teoria del “M.A.E.” alla realtà di tutti i giorni avrebbe sapore decisamente utopistico.

Di Greta continuano a dirmi che sono un “gretino” e che la cito troppo nei miei articoli che dovrebbero trattare di sport. Mi pare che sia anche il senso di questo commento.

In effetti cito Greta, perché a parte il papa Francesco (e cito pure quello) penso che sia uno dei personaggi che interpreta meglio la realtà del nostro tempo. Se non c’è atleta senza persona, ignorare il contesto sociale nel quale le persone possono diventare anche atleti non è molto sensato.

Non mi vergogno ad affermare che sono un accanito sostenitore di Greta, se poi per questo vengo definito cretino o “gretino” non è che mi interessi molto. Potrei anche essere definito idiota per questo e allora mi viene in mente quello splendido personaggio di Dostoevskij al quale sarei pure orgoglioso di essere paragonato (il personaggio o Dostoevskij stesso, fate voi, una volta tanto il mio italiano scadente non crea equivoci irrisolvibili…).

Su Greta sono convinto di una cosa. Essenzialmente è importante che se ne parli, che poi abbia torto o ragione, non conta nemmeno più di tanto, ma se anche ha ragione chi dice che sono tutte balle, che sono solo fantasie strane, l’importante è comunque che se ne parli e da questo punto di vista forse devo ammettere che Greta ha già superato la sua collega che 28 anni fa ebbe la lungimiranza di precederla in dichiarazioni analoghe alla conferenza sul clima di Rio de Janeiro. Anche allora dissero che erano discorsi messi in bocca a quell’adolescente e allora ci si chiede se bisognava proprio attendere così tanto tempo per rispolverarli, visto che da allora non si è fatto proprio nulla.

Nessi fra Greta ed il “M.A.E.” ce ne sono proprio pochi ma se devo lavorare con la fantasia per trovarne dico solo che sono accumunati da una mancanza di sponsor istituzionali non del tutto casuale. In questa mancanza di sponsor mi ci metto dentro anch’io anche se c’è chi sostiene (forse a ragione, ai posteri l’ardua sentenza) che io abbia come sponsor occulti distributori e produttori di bici elettriche.

E’ più facile pensare a sponsor importanti per chi nega l’urgenza della situazione e dice che l’economia del petrolio deve procedere senza tentennamenti, senza inutili riflessioni e senza dubbi amletici. L’iperproduzione deve proseguire, petrolio ce n’è fin che si vuole e pertanto non ha nessun senso rallentare questo processo evolutivo inarrestabile e del tutto naturale.

Forse naturale lo è pure. Anche le catastrofi sono naturali. E’ molto meno naturale ed istintiva l’applicazione del “M.A.E.” che probabilmente non trova molti adepti proprio per questo.

Con il “M.A.E.” rinunci a cercare un clamoroso aumento della forza e della massa muscolare che è ciò di più istintivo che ti propone, anche grazie all’uso degli integratori alimentari, il mercato al giorno d’oggi. Con il M.A.E. va a finire che migliori una prestazione sportiva e non si vede nemmeno nei tuoi muscoli. Ma allora che senso ha? Sei come una 500 che va come una Ferrari ma non si nota (oggi in realtà esiste una 500 che va come una Ferrari ma… si nota altrimenti non l’acquisterebbe nessuno).

No, secondo la dottrina corrente è importante che si veda, dopo anche se non funziona non conta. Mi rendo conto che vado sullo scurrile ed è meglio che mi stoppi.

Restando al panorama generale e tentando di essere meno volgari possibile è già tanto che non si dica: “L’importante è che inquini, dopo anche se non serve a nulla è lo stesso…”.