Domanda su “La vittoria delle emozioni”

“Con riferimento all’articolo – La vittoria delle emozioni – penso che l’idea di rilanciare su grande scala lo sport per tutti sia, in tempi dove il bullismo dilaga e dove i giovani sono semplicemente rimbecilliti da telefonini, tablet, computer e video games, non solo una buona idea ma, più che altro, un’emergenza sociale. Purtroppo l’articolo pecca di genericità e, al di la di proporre che la scuola si occupi davvero di sport e le Federazioni collaborino in questa operazione colossale, non vengono suggerite le condizioni applicative di questa idea importante. Perché non resti solo un bel discorso da bar bisogna suggerire modelli applicabili alla realtà tenendo presente che la scuola italiana versa in condizioni economiche drammatiche e non ha certamente le possibilità finanziarie per evolversi verso il modello americano che contempla l’adozione dello sport come elemento di formazione del giovane. In bocca al lupo… spero in un tentativo di risposta.”

 

 

La mia risposta, utopistica fin che si vuole, ce l’ho. Intanto si tratta di legiferare, poi i fondi in qualche modo si trovano. Bisogna riformare in modo autentico la scuola, togliere il concetto delle due ore di educazione fisica alla settimana ed introdurre quello più sano che “alla mattina si studia ed al pomeriggio si fa sport”. Non partiamo dal nulla e bisogna pure ammettere che un certo numero di ragazzi italiani, arrangiandosi in qualche modo, fanno già così. Purtroppo sono i ragazzi che poi a scuola fanno fatica a tenere il passo perché proprio nel modello italiano non è previsto che lo studente dedichi il pomeriggio all’attività fisica.

Non partiamo da zero. Il volontariato degli Enti di Promozione Sportiva ha contorni giganteschi nel nostro Paese e va certamente utilizzato per la creazione di questo progetto. Gli Enti di Promozione Sportiva devono entrare a scuola per istituzionalizzare il loro prezioso lavoro. Le Federazioni devono trasformarsi da produttrici di campioni ad elementi di coordinamento della diffusione dello sport di massa (cosa che, al momento, viene fatta con maggior vigore dagli Enti di Promozione Sportiva). Coordinando scuola, Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva possiamo partire già da una base concreta che può contare su molti operatori già attivi in questa direzione. Si tratta di dare importanza a questo lavoro e riconoscerne la priorità. Più che di disponibilità finanziaria, almeno in un primo tempo, si tratta proprio di volontà politica di muoversi in un certo senso. Purtroppo quando faccio questi discorsi vengo accusato di far politica e di non occuparmi di sport. Se non è sport questo… Grazie per il quesito.