Direi che su una cosa papa Francesco sia stato di una chiarezza cristallina e ci lascia un’eredità che se la vogliamo ricevere è impegnativa ma entusiasmante al tempo stesso: se vogliamo la pace bisogna rinunciare alle armi. Non c’è pace senza disarmo. E’ l’ennesimo business al quale è molto scomodo rinunciare. L’Italia fra l’altro fattura 8 miliardi nella vendita di armi ed è difficile dare il buon esempio se non rinunciamo a questa torta.
Però qui non è il vino dove si può discutere quanto si vuole e per conto mio chi dice che poco vino non fa male alla salute ha pure ragione e pertanto visto che noi siamo fra i migliori produttori del mondo di vino è inutile andare a demonizzare questa grande produzione.
Non si può dire che poche armi fanno bene alla salute. Qualche piccolo colpo di mitraglietta qua e là è come un sorso di buon vino e non so se noi siamo fra i migliori produttori di armi ma buone o scadenti che siano non è onesto venderle se crediamo nella pace. Se bevi un pochino è meglio che non ti metti alla guida ma se ammazzi un po’ di gente con la mitraglietta non è che poi non mettendoti alla guida eviti problemi.
Papa Francesco su questo è stato molto chiaro: le armi fanno decisamente male alla salute e se non vogliamo la guerra non bisogna acquistarle, non bisogna produrle, non bisogna venderle.
Oggi tutti ad osannare il papa e a dire che è stato un buon papa. Se credete davvero che sia stato un buon papa cominciate a mettere in pratica le cose che ha detto, altrimenti la sua predica resta lettera morta. Troppo facile dire che è stato un buon papa e continuare a partecipare al business delle armi.
Non so che idee avrà il prossimo papa ma se su queste sarà chiaro come papa Francesco mi piacerebbe anche che avesse ancora più forza oltre che chiarezza nel portarle avanti. Papa Francesco è stato chiaro ma forse non ha avuto la forza di reclamare di essere stato preso in giro da troppi potenti della terra che lo hanno accolto con il sorriso ma poi hanno sempre continuato a fare i cacchi loro ignorando completamente la sua visione.
Cosa c’entra tutto questo con lo sport? C’entra, c’entra, pensate solo che il bilancio per le spese militari in Italia sfiora i 30 miliardi. Se quei trenta miliardi fossero dirottati sullo sport cosa riusciamo a fare a livello di sport per tutti? Ovviamente ci sarà chi dice che non vanno dirottati sullo sport ma sulla sanità, sulla scuola, sull’assistenza sociale. E quella è politica e può essere anche politica di quella buona, se invece vengono spesi per la guerra non si può dire che siano spesi bene. L’ha detto papa Francesco ed a parole lo sosteniamo tutti. Bisogna crederci anche nei fatti.