Ieri sera stavo osservando il presepio. Mi ci sono messo dentro. No, non ci ho camminato sopra, mi sono messo con la testa a livello delle statuine, molto vicino, con la stanza buia e solo le lucine accese ed ho immaginato di esserci dentro. Diciamo pure che ho una grande fantasia perché mi ci sentivo dentro, oppure (consentitemi questo auto-complimento che non riguarda la mia professione…) perché sono riuscito a fare un bel presepio e dunque con un po’ di fantasia si riesce pure ad entrarci dentro.
Sono sempre stato appassionato al presepio. Mi piace anche l’albero di Natale ma mentre questo mi ricorda solo la festa, la contemporaneità e pertanto i regali e tutte quelle menate che riguardano il nostro Natale e non quello di duemila anni fa, grazie al presepio riesco a creare un’atmosfera che mi catapulta al periodo della Natività.
Ovviamente sono fuori tema come al solito e ci ho pensato anche ieri mentre dicevo a me stesso: “Queste cose devo scriverle sul sito ma non riguardano l’attività motoria…”.
Siccome negli ultimi articoli ho pure scritto di un PTG che fa anche fatica a trovare la motivazione per scrivere qui sopra quando il problema economico sembra impellente e tutto pare orientato a risolvere quelle urgenze, mi pare giusto andare fuori argomento anche con cose decisamente fuori tema ma che sono senz’altro più interessanti della crisi economica di PTG (che poi è crisi economica generale perché non sono certamente l’unico ad essere bloccato da ‘sto stramaledetto virus…).
“Dentro” al presepio ho pensato come poteva anche essere difficile per quelle persone credere a Gesù Cristo. Ho pensato proprio l’opposto di quello che molto spesso si dice adesso: “Se adesso arrivasse di nuovo Gesù Cristo lo prenderebbero per un pazzo scatenato e lo farebbero andare in una clinica psichiatrica…”. Ho pensato proprio l’opposto: Gesù Cristo c’era in un momento nel quale credere era molto difficile. Non c’era la televisione, non c’era Internet, non c’erano i telefonini e non c’erano tutte quelle cose che ci danno la verità in tasca. Tutto era per sentito dire e poteva essere messo in discussione molto più facilmente di adesso. Niente da sorprendersi se c’erano anche gli scettici.
Adesso riusciamo a credere anche a dei politici che sono semplicemente “incredibili” e questo “incredibili” sembra un complimento anche perché, dopo averli votati, generalmente tendiamo ad offendere i politici, dicendo che sono dei ladri, dei disonesti, degli incompetenti. In realtà molto spesso sono semplicemente “incredibili” dove una volta tanto “incredibile” non deve avere un connotato né positivo né negativo. Non sono incredibili come quel calciatore che fa un gol pazzesco e pertanto è “incredibile” perché fa questa prodezza che se non la vedi, quando te la spiegano, non ci puoi credere. Non sono incredibili perché sono deficienti in un modo allucinante e pertanto da tanto che sono deficienti non sono nemmeno credibili. No, non sono incredibili nemmeno in quel senso perché se fossero davvero deficienti non sarebbero arrivati dove sono arrivati, visto che nel posto dove sono loro vorrebbero starci decisamente tante persone e per arrivarci occorrono certamente capacità cognitive di un certo livello. Sono semplicemente “incredibili” perché non hanno la possibilità di essere creduti in quanto fanno parte di un giochino che è più grande di loro e dentro al quale possono funzionare solo come pedine in un modo che nemmeno loro possono prevedere e pertanto non sono credibili nel momento in cui pianificano cose che non sono in grado di pianificare.
Sono ancora terribilmente distante dall’attività motoria, non si vede nemmeno lontanamente come possa planarci su visto che, di solito, nei miei articoli “incredibili” (sono “incredibile” anch’io, cosa credete, che lo siano solo i politici?!?) dopo i consueti voli pindarici ho pure la presunzione di andarmi a collegare con l’ampio campo dell’attività motoria. Beh, la mia arma di aggancio odierna non è molto complessa in realtà. Nello studio dell’attività motoria molto spesso ci accorgiamo di aver sbagliato tutto ad ipotizzare certi percorsi. Si sbaglia talmente tanto che siamo pure scettici sull’opportunità di definire lo studio dell’attività motoria una scienza.
Allora, guardando il presepio (ed è qui che mi è scoppiata dentro l’esigenza di comunicare questa cosa) ho pensato: “Accidenti, vuoi vedere che abbiamo proprio sbagliato tutti? Non solo quelli che si occupano di attività motoria!” Io ho sempre pensato che l’attività motoria, apparentemente semplice, fosse in realtà molto complessa e per quello ho sempre giustificato il fatto che nella mia categoria se ne azzecca una per sbagliarne dieci e di questo non colpevolizzo certamente i miei colleghi che mi rendo perfettamente conto con che tipo di problemi abbiano a che fare ma mi arrabbio solo con quelli che non hanno l’umiltà di ammettere che molto spesso sbagliano e che non hanno certamente la verità in tasca.
“Dentro” al presepio capisci che i problemi dell’attività motoria non sono poi i più complessi e loro forse, generalmente ad attività fisica stavano anche meglio di noi. Devo ammettere che da quel punto di vista non li ho visti male, anzi il presepio brulicava pure di una certa attività che non lasciava immaginare che ci fosse gente rintanata nelle case a guardare la televisione, questo non perché sappiamo benissimo che a quei tempi la televisione non esisteva ma perché la sensazione è di una popolazione attiva che non si rinchiude in casa e che deve muoversi (a piedi, non ho visto auto, nemmeno motorini e ammetto, neanche biciclette, purtroppo, anche se di quest’ultima cosa mi spiace per loro…) per mille motivi diversi.
Ho proseguito con le riflessioni perché dopotutto non sono solo PTG ma anche uno che si occupa di altre cose oltre che del movimento e sono arrivato al loro problema storico. Loro non hanno problemi di sedentarietà, da quel punto di vista stanno piuttosto bene ma hanno un problema storico che non so se invidiargli o meno. Sono immersi nel momento più importante del cristianesimo e hanno pochi mezzi per viverlo con la giusta intensità. Noi riusciamo a credere ai nostri politici grazie alla televisione, ad Internet ed ai telefonini, questi fanno fatica a recepire il messaggio di Cristo… Per certi versi stiamo quasi messi meglio noi. Almeno noi, anche se ci imbottiscono di balle, in qualcosa crediamo. Il fatto è che crediamo nelle cose poco importanti, nelle cose che contano solo per chi vuole farcele credere ma che non sono le più importanti.
Tranquilli che sono arrivato anche alla caduta del governo che non crediate, anzi qualcuno sospetterà che sia tutta una premessa per arrivare lì. Allora qui si gioca la mia fiducia, credeteci o no, io non mi sono messo dentro al presepio per meditare sulla caduta del governo. Mi ci sono messo dentro per il semplice motivo che fra qualche giorno lo smonto, volevo osservare un’altra volta come è riuscito quest’anno, memorizzarlo e mettermi dentro per il sano gusto di vivere la Natività.
Forse in modo erroneo ho sentito il peso della storia più su di loro che su di noi ed ho pensato: “Questi sono lì che si stanno interrogando su Gesù Cristo, noi ci stiamo interrogando sulla qualità dei pensieri politici dei nostri personaggi contemporanei che sappiamo già che storie ci raccontano e tendono a mandarci un po’ in depressione perché sappiamo comunque che ci raccontano cose che fanno fatica a comprendere bene anche loro. Nel presepio rischiano di non credere a cose decisamente importanti, noi rischiamo di credere troppo a cose che sappiamo già che finiranno per essere poco importanti nel senso che la nostra opinione conta gran poco.”.
Guardate che queste sono solo osservazioni estemporanee, non voglio condurvi da nessuna parte. Non sto dicendo che ha ragione quello che provoca la crisi di governo o quello che tenta di governare in qualche modo.
Non solo non ci sono indicazioni di sorta ma continua a mancare anche il solito aggancio con l’attività motoria. Se te ne esci con il fatto che noi che abbiamo inventato la bicicletta faremmo bene a sfruttarla meglio sei semplicemente blasfemo…
No, queste sono solo le mie miserie e le mie prediche patetiche, qui il discorso è ben più ampio e davvero non sto scherzando.
Forse l’unica osservazione è che davvero anche oggi è utile immergersi nel presepio per capire la portata dei problemi dell’esistenza umana. Insomma la mia sensazione è stata che la verità fosse lì dentro anche se era un mondo di statuine e non qui dove sono nella realtà vera ma pare più finta di quella del presepio. Non so se sia utile la crisi di governo, so solo che se l’affrontiamo con il linguaggio della politica rischiamo di perderci in cose di poco conto.
Le cose importanti hanno una narrativa diversa.
Poi sono d’accordo con chi dice: “Ma guarda che se fanno un nuovo governo è capace di spostare i soldi in modo diverso e più proficuo e può risolvere i problemi esistenziali di tanta gente”. Ed è questo che faccio fatica a credere. Forse mi manca solo un po’ di fiducia sulla televisione, su Internet e su tutti i mezzi di comunicazione di massa. E’ indubbiamente vero che i nostri problemi, anche se di spessore diverso, hanno una grande importanza. Chiudo da prete anche se non lo sono. Se non pensiamo a Gesù Cristo perdiamo una grande occasione per capire un po’ di più del mondo che ci circonda. Quello di adesso, non quello di duemila anni fa.