L’originale era “cantando sotto la pioggia” (Singing in the rain) ma può capitare anche di correre sotto la pioggia, a me è capitato molte volte quando mi allenavo davvero, forse un po’ troppe volte al punto che adesso raramente corro sotto la pioggia e generalmente tento di evitarla.
E’ questione di gusti può piacere e non piacere. Da un punto di vista della salute, se non si esagera e non si corre sotto la pioggia quando si è già raffreddati ci può pure stare. Che rinforzi l’organismo non lo so, che un pochino ci si abitui a correre sotto la pioggia è vero. Pertanto sarà più facile che si prenda un accidenti, correndo sotto la pioggia, chi non l’ha mai fatto di chi lo fa abitualmente.
Quando mi allenavo davvero (anche due volte al giorno) avevo un metodo per decidere se affrontare la pioggia o meno, premesso che comunque non mi piaceva e se potevo la evitavo, decidevo di comportarmi così: il primo giorno di pioggia me la cuccavo tutta, il secondo giorno di pioggia cominciavo a saltare un allenamento (o a sostituirlo con qualcosa al coperto) poi se pioveva ancora tornavo a prendermela per un paio di allenamenti, al terzo mi fermavo di nuovo. Insomma le varie pause erano “elargite” in base all’insistenza della pioggia. La pioggia saltuaria praticamente me la prendevo sempre, quella “cronica” veniva affrontata con un timido “piano anti pioggia”. Alla fine, con questo sistema, di pioggia correndo ne ho presa tanta e forse è per questo che adesso non ho più voglia di prenderne altra.
Ho fatto anche dei buoni allenamenti sotto la pioggia e pure delle belle gare, fra l’altro avevo un problema biomeccanico che con la pioggia si attutiva e mi portava a correre in modo più funzionale. Tendevo a correre con la testa leggermente ruotata verso dietro, con la pioggia istintivamente la abbassavo per proteggere gli occhi dall’acqua e così automaticamente raggiungevo un assetto più funzionale. Ciononostante quelle volte che mi sono divertito a correre sotto la pioggia è stato perché ho fatto delle belle corse di qualità non riferito al fatto della pioggia in sé per sé, la soddisfazione era nell’aver fatto un buon allenamento o una buona gara “nonostante” la pioggia appunto.
C’ è pioggia e pioggia. La pioggerellina leggera e non fredda può anche far piacere. La pioggia a scrosci e magari pure con vento e freddo penso che proprio non faccia piacere a nessuno.
Con riferimento alle varie distanze di corsa la pioggia ha certamente meno possibilità di interferire negativamente sulle corse sulle lunghe distanze dove, per assurdo, può avere pure una funzione termoregolatrice e reidratante. D’altro canto, con riferimento ai problemi da raffreddamento può anche essere più pericolosa sulle lunghe distanze perché mentre sui 100 metri l’atleta potrà subire un danno consistente sul risultato cronometrico ma non altrettanto importante sul piano della salute in quanto non è patito un grande raffreddamento a fare una gara di 100 metri sotto la pioggia, con riferimento alle lunghe distanze potrà anche esservi un contenuto peggioramento sul risultato cronometrico ma la lunga esposizione alla pioggia può comportare un raffreddamento potenzialmente fastidioso in relazione alle patologie delle vie respiratorie.
Come sempre si tratta di operare con tanto buon senso. Diciamo che potenzialmente la pioggia è molto meno pericolosa del grande caldo estivo, però anche lì è opportuno non esagerare anche perché le leggende sui dolori articolari, che potranno insorgere più facilmente in chi è stato esposto molte ore alle intemperie, non sono del tutto campate in aria. Chi è abituato ad allenarsi molto ha ragione a non saltare molti allenamenti per colpa della pioggia, chi corre abbastanza saltuariamente o con una cadenza che comunque non supera le tre o quattro uscite settimanali potrebbe tentare di organizzarsi in modo da prendere molto raramente la pioggia spostando le varie sedute di allenamento anche in funzione delle condizioni climatiche appunto.
Insomma è bello correre anche in tante condizioni climatiche diverse. La pioggia, che da sempre fastidio nelle gare di velocità, può anche essere utile alleata nell’ottenimento di buoni risultati nelle gare sulle lunghe distanze. Poi se si riesce a correre nelle giornate soleggiate e con una temperatura idonea quella è la condizione invidiabile che nessuno può disprezzare, nemmeno il più accanito sostenitore della pioggia.